Libere professioni, presentata alla Camera la mozione di Fratelli d’Italia. Cuccioletta: “Tutelare i giornalisti nell’esercizio della loro professione”

E’ stata presentata ieri in conferenza stampa
alla Camera dei Deputati la mozione per le Libere Professioni alla presenza del
Presidente di FDI Giorgia Meloni, del Presidente Gruppo Parlamentare alla
Camera dei Deputati Francesco Lollobrigida e del Presidente Gruppo Parlamentare
Senato della Repubblica Luca Ciriani.

La conferenza stampa, introdotta dalla
coordinatrice nazionale del dipartimento professioni di FDI Marta Schifone, ha
illustrato in modo puntuale tutti e 21 punti della mozione.

Giorgia Meloni ha espresso grossa soddisfazione
per il lavoro svolto dal dipartimento, sottolineando che oggi l’unico partito
che si occupa dei problemi dei liberi professionisti e del “popolo delle
partite IVA” è FDI.

In particolare ha sottolineato l’importanza di tre mozioni in particolare: quella volta ad adottare iniziative per applicare una “flat tax” al 15 per cento sugli incrementi di fatturato prodotti dai liberi professionisti e dalle piccole e medie imprese con fatturato pari o inferiore a 50 milioni di euro e con un numero di dipendenti pari od inferiore a 250, realizzati rispetto all’ultimo esercizio di bilancio e reinvestiti in economia reale; quella tesa ad intraprendere ogni opportuna iniziativa di carattere normativo atta a garantire la diffusa applicazione del principio dell’equo compenso per le prestazioni svolte da professionisti a favore delle pubbliche amministrazioni, grandi imprese, banche e assicurazioni, principio già contemplato all’articolo 13-bis della legge professionale forense, recepito nella legge di bilancio 2018 ed esteso anche alle prestazioni, per quanto compatibili, degli altri Ordini professionali di cui all’articolo 1 della legge 22 maggio 2017, n. 81, e a tutti i liberi professionisti, indipendentemente dalla iscrizione o meno ad un ordinamento professionale, commisurato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto; quella volta ad adottare iniziative per sospendere l’obbligo di emissione della fattura elettronica per tutti i soggetti privati non esenti fino al 1° gennaio 2022.

“Personalmente ritengo che il lavoro svolto attraverso numerose audizioni ed incontri con tutte le categorie professionali abbia prodotto 21 mozioni di fondamentale importanza – dichiara Roberto Cuccioletta Coordinatore Regionale Dipartimento Professioni di FDI – ma che devono rappresentare – prosegue – il punto di partenza di un lavoro ancora più ampio ed impegnativo. Dal punto di vista tecnico ritengo importantissima la mozioni e sul già citato “equo compenso”, ma non meno importanti sono quella relativa a prevedere specifiche iniziative finalizzate alla revisione dei compensi per i consulenti tecnici di ufficio ausiliari della giustizia, la cui tariffazione è ancora regolata dal Testo unico sulla giustizia che richiama la legge n. 319 del 1980, obsoleta sia nel testo che nei contenuti, tenendo conto che attualmente gli onorari sono commisurati al tempo impiegato dai professionisti a svolgere l’incarico e valutati poco più di quattro euro l’ora e quella di importantissima valenza sociale relativa ad adottare iniziative per predisporre un Testo unico sull’abbattimento delle barriere architettoniche e sull’accessibilità, anche d’intesa con la rete delle professioni tecniche e con le rappresentanze interessate del terzo settore, perché oggi esistono una serie di norme tra di loro non coordinate e obsolete. Per quanto concerne i giornalisti – prosegue Cuccioletta – non posso non mettere in evidenza la mozione volta a tutelare i giornalisti, nell’esercizio della loro professione, dai sempre più frequenti episodi di intimidazione ed aggressione, per salvaguardare la libertà di informazione così come garantita dalla Carta costituzionale. Il mio lavoro, come coordinatore regionale del dipartimento, dovrà vedermi ancora più impegnato, quindi, a raccogliere tutte le istanze che nascono dal territorio, a partire dai più piccoli comuni, al fine di tradurre in altre azioni di tutela di tutti i professionisti, anche quelli non afferenti a specifici ordini professionali, anche perché questi ultimi due governi sembrano più impegnati a tutelare chi non vuole lavorare o chi vuole andare in pensione prima piuttosto di tutti quegli italiani che lavorano ogni giorno senza alcuna certezza del proprio futuro.”