L'INTERROGATIVO DI UN PENSIONATO

di Mario Torosantucci

Il sogno di ogni persona, è quello di poter arrivare al momento della pensione, in buona salute, perché dire perfetta, sarebbe chiedere troppo, per poi cominciare a godere la vita con i propri affetti e dedicarsi  finalmente ai propri hobby.

In Italia si devono far quadrare i conti per molteplici ragioni, quindi si deve fare tutto il possibile per ridurre il numero degli anziani, affinchè si possa risparmiare, sottraendo la maggior parte delle pensioni, con la morte dei protagonisti, e, con la minor spesa possibile nel campo della sanità.

I grandi politici italiani, sono maestri in queste strategie, e poi, hanno anche una coscienza ed un gran cuore, poiché i pensionati più ricchi, li lasciano vivere, perché, danno lustro alla società dello stivale. Il pensionato povero, però, si oppone con ostinazione a questo stato di fatto, creando problemi nel voler continuare a vivere, pur soffrendo.

Così quella porzione di vita tanto agognata, si trasforma in un’ arena, dove si lotta giornalmente per la sopravvivenza, con tante ferite materiali e morali, fino alla resa finale. Oggi, vivere in Italia è un bel film di avventura, peccato che da commedia iniziale, alla fine si trasforma sempre in tragedia. Perché la maggior parte dei pensionati hanno sempre un aspetto triste e depresso? Perché non vogliono accettare il loro fallimento di vita e mettersi da parte per sempre?

Non vogliono rendersi conto, che arriva tanta gente da tutte le parti del mondo più giovane, e quindi essere sfrattati è del tutto fisiologico e naturale? Sentendo i risentimenti di un pensionato un pò viene da riflettere, perché dopo cinquant’anni di lavoro questo povero cristo dice di prendere 650 euro al mese. A lui gli ottanta euro in pìù non l’hanno dati, ma in compenso gli hanno aumentato tutto, e lui inferocito, mi ha detto che ha "OTTANTA" voglia di mandare tutti a quel paese.

Comprata casa con tanti sacrifici in una intera vita, e non ancora ultimata la casetta avuta in eredità familiare al paese, ha il dilemma di come mangiare e pagare visite mediche e medicine.

Ora, se gli si viene a dire che le tasse sono diminuite, lui è letteralmente sconcertato, perché con il gioco delle tre carte nelle feste paesane, perdeva sempre. I conti non tornano, perché prende molto meno dei rifugiati, e deve pagare molto ma molto di più, essendo aumentato tutto. Vendere la sua casetta di famiglia non ancora ultimata, con la crisi in atto, sarebbe come regalarla e cancellare la storia della sua famiglia stessa, sapendo che causa il costo della vita e le innumerevoli tasse, il ricavato della vendita, farebbe slittare di non molto, i gravi problemi della sua esistenza. In compenso però, grazie al suo sacrificio, qualche benestante, spesso straniero, può accrescere il suo patrimonio, dimostrando al modo che in Italia tutto procede bene. Risparmiare il più possibile, questo è il motto. Lo stato invece vuole convincerlo, costringendolo con le buone a spendere ciò che non ha, per rimettere in carreggiata l’ economia in questo sfacelo di paese, diventato come una gruviera con buchi senza fondo, dove la corruzione si trova in ogni angolo, ed il malaffare è la verità più cruda che ci opprime portandoci alla disperazione. Il pensionato, in totale buona fede, è come uno spettatore di tennis, la sua testa si gira continuamente, cercando di seguire la palla che rimbalza sempre fra governo, regioni, province e comuni, con un unico denominatore, che sia lui sempre a pagare.

L’ altra cosa che non riesce proprio a capire, è la depenalizzazione dei reati minori, perché le carceri sono stracolme. Poiché  delinquenti comuni qualche volta in maniera subdola o con la prepotenza, gli hanno sottratto anche quella minima pensione, rischiando la vita, si chiede in che paese si trova, vivendo un film della preistoria, e trovandosi come un non vedente in una palude sconosciuta. E’ disgustato nel vedere quello che accade, cerca di capire, cerca di aggrapparsi a tutto quello che lo può far sopravvivere, consapevole però di essere un granellino di sabbia sbattuto dal vento, rappresentato da leggi sbagliate, leggi giuste  ma non applicate, politici corrotti di ogni colore, malafede e cattiveria in ogni angolo della nostra vita, gente senza scrupoli, alla quale le sofferenze degli altri non interessano affatto, collezione di mafie nostrane, alle quali si sono aggiunte anche quelle straniere, soprusi continui, razze parassite, che vivono rubando, nel malaffare e distruggendo la vita degli onesti e dei deboli, violenze, e poi multe di errori inesistenti, prese in giro dai governanti, che conducono una vita agiata, dispendiosa, poiché salvaguardata dai capitali portati all’ estero, felici di eventi drammatici che frutteranno loro altri ingenti capitali, tutto sulle spalle delle tragedie dei poveri di ogni razza. Questa è L’Italia attuale. Allora al pensionato che, fra rincari, tasse (IMU,TARI etcc.)che diventano uno sciogli lingua, violenze subite, umiliazioni continue, prese in giro che attentano alle coronarie del disperato, spremuto come un limone, non rimane altro che scrivere una letterina, non a babbo Natale che è limitato, bensì direttamente a GESU’ BAMBINO. Caro GESU’, non voglio l’aumento della pensione, ma fammi abbassare le tasse, il costo delle medicine e delle visite mediche, i prezzi di tutti i generi alimentari, l’assicurazione, la luce, il gas, l’acqua, la tassa sui rifiuti che non vengono smaltiti adeguatamente, il prezzo della benzina, il costo dei biglietti dei mezzi pubblici, il cui servizio è veramente uno scandalo, dammi inoltre un po’ di tranquillità e sicurezza, perché la delinquenza ormai dilaga, e assassini, potenziali assassini, drogati, prepotenti, maleducati, pazzi di ogni genere, sono diventati padroni della nostra vita quotidiana. Ricordati inoltre, caro GESU’, che moltissimi alimenti che mangiamo giornalmente, sono altamente inquinati, quindi si pagano tanto, cose, che ci regalano il cancro e spesso la morte.