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di Angelo Barraco
Roma – L’Italia è un paese che nel corso degli anni ha subito continui mutamenti di carattere politico e sociale. Un’evoluzione che ha generato brusche virate, che hanno, a loro volta, cambiato radicalmente le sorti del paese e trasformato delle dinamiche sociali, apparentemente stabili, in elementi di pura e semplice mercé in mano a politici che si sono autoproclamati paladini della legalità per la salvezza del bel paese. Uno stivale che ha saputo calzare benissimo l’evoluzione e la ripresa economica post-bellica, riuscendo a risanare i danni cagionati a seguito di una guerra senza precedenti che ha colpito fisicamente e moralmente tutti coloro che ne sono stati coinvolti. La ripresa economica italiana è stata lenta, ma ha dato futuro e speranza a coloro che non vedevano altro che cenere e macerie. L’Italia era un paese che puntava all’innovazione e allo sviluppo industriale, alla valorizzazione delle risorse interne, lasciando sempre aperte le porte alla contaminazione da parte di culture che avrebbero comunque arricchito una grande macchina ormai avviata. La politica cambia, cambiano le lotte socio-politiche, le donne votano, cambiano i governi e cambia l’Italia. Monarchia o Repubblica? Il popolo sovrano sceglie Repubblica, gli italiani scelgono il lavoro, la stabilità e la serenità. Scelgono l’uguaglianza sociale e la sicurezza che soltanto un paese che si è saputo rialzare dalla guerra può dare. Ma cosa rimane di questa sicurezza oggi? Cosa rimane di questa uguaglianza sociale oggi? Oggi l’Italia è cambiata, la politica ha ulteriormente virato verso lidi diversi rispetto al passato. I nostalgici politicanti odierni citano i loro predecessori alludendo al ritorno del vigore di un tempo, ma tutto ciò rappresenta una mera illusione. L’Italia non indossa più quella comoda e avvolgente calzatura che l’ha condotta al boom economico ed oggi l’espansionismo dei cervelli nati e cresciuti su territorio italiano mira altrove, fuori dai confini, poiché le garanzie di un tempo sono utopie. L’uguaglianza che ha rappresentato un punto cardine per il nostro paese e che ha portato le donne al voto. Tale conquista, oggi, sembra lontana poiché il principio di uguaglianza non ha avuto il tanto sperato espansionismo e non si è esteso su altri settori che avrebbero potuto arricchire ulteriormente l’interscambio culturale ma si è sviluppato il concetto di “noi e loro”, un’invisibile barriera che separa il “diverso” dal “normale”, beceri concetti che impediscono qualsiasi forma di arricchimento. Oggi gli italiani hanno scelto di non scegliere l’evoluzione come mezzo di crescita, ma hanno preferito regredire attraverso atteggiamenti che cagionano danno a terzi attraverso barriere morali che pian piano faranno sgretolare i principi e i valori che hanno spinto i nostri avi ad investire sullo sviluppo di questo paese.
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