LOCAL TAX E IMMOBILIARE: IL SETTORE RISCHIA IL COLLASSO

Redazione

Roma – “Se l’ipotesi di introduzione della ‘local tax’ dovesse effettivamente slittare al 2016, così come pare di capire da fonti di Palazzo Chigi, dal prossimo anno i proprietari di prime case correranno il pericolo che l’aliquota Tasi aumenti fino al 6 per mille senza detrazioni. E a rischiare di più sarebbero i proprietari che abitano nei Comuni dove l’aliquota Imu è cresciuta maggiormente fra il 2012 e il 2013. Fare chiarezza, semplificando con una tassa sulla casa unica e secca, così come annunciato dal premier Renzi lo scorso ottobre, avrebbe voluto dire mettere ordine nella giungla delle imposte sul mattone, dando qualche occasione di ripresa al settore delle compravendite immobiliari”.

Così Valerio Angeletti, Presidente Nazionale Fimaa-Confcommercio, Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari (Agenti immobiliari, Mediatori creditizi, Mediatori merceologici e Agenti in attività finanziaria), commenta l’ipotesi di rinvio della ‘local tax’ al 2016, emersa ieri in un vertice tecnico di Palazzo Chigi.

“L’immobiliare – continua il numero uno di Fimaa-Confcommercio Angeletti – è il motore per far ripartire il Paese. Quello che serve per rimettere in moto la macchina delle compravendite immobiliari e l’intero indotto è uno choc che dia fiducia ai cittadini e a tutto il sistema Italia, a partire dall’abbassamento della pressione fiscale sul mattone. Senza tasse eque e chiare non si va da nessuna parte”.