LORIS STIVAL OMICIDIO: AL SETACCIO I COMPUTER DELLA MAMMA VERONICA

Redazione

 Le specialita' della polizia di Stato, Scientifica e Postale stanno passando al setaccio in queste ore ogni strumento informatico di Veronica Panarello, la madre del piccolo Loris in carcere a Catania con l'accusa di averlo ucciso, e di Orazio Fidone, il cacciatore che sabato 29 novembre ritrovo' il cadavere del bambino in un canalone a Santa Croce Camerina (Ragusa). Lo apprende l'AGI da fonti qualficate. Contemporaneamente vengono svolte dagli esperti della polizia di Stato ulteriori e approfondite analisi sulle auto in uso alla donna e a Findone, come pure su diverso materiale che e' stato oggetto di sequestro nei giorni scorsi.
  Fidone e' tuttora indagato per l'omicidio. Intanto, in un'intervista all'Agi, Andrera Stival, padre di Davide e nonn del piccolo Loris manifesta i suoi dubbi sulla mamma accusata di aver ucciso il figlio. "Sto soffrendo, come padre e come nonno. I principi della nostra famiglia sono saldi, non abbiamo niente a che fare con tutto quello che sta emergendo e con le bugie, se tali saranno, di Veronica Panarello". Poi prosegue: "Ho incontrato pochissime volte la famiglia di Veronica, in dieci anni forse solo due volte, e la loro vita familiare e' lontana anni luce dalla mia, dalla nostra". In riferimento a notizie di stampa su sue telefonate con familiari del cacciatore che ha ritrovato il corpo di Loris, Andrea Stival afferma: "Non ho mai minacciato nessuno. Non e' mia abitudine minacciare la gente e se da quella telefonata e' emerso cio', mi spiace. Molto. Io sono una persona umile -continua il nonno- e, passato questo clamore mediatico che sta nostro malgrado avvolgendo la mia famiglia, speriamo di poter continuare a vivere una esistenza che senza Loris non sara' piu' la stessa.
  Loris era il ritratto di suo padre, un bimbo tanto bello quanto dolce. Lo vogliamo riabbracciare, seppur per l'ultima volta.
  Chi ha sbagliato, chiunque sia, deve pagare. Non si puo' uccidere un bambino, in quel modo. A maggior ragione se e' una persona che avrebbe dovuto difenderlo e non dire bugie sul suo conto. Amo mio figlio ed i miei nipoti. Vorrei fosse un brutto incubo – conclude Andrea Stival – ma temo che tutto cio' sia una realta' tanto brutta da superare qualsiasi finzione".