Connect with us

Cronaca

LORIS STIVAL: VERONICA PANARELLO RIMANE IN CARCERE

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Confermato dunque il quadro accusatorio della procura e l'ordinanza del gip che aveva parlato di "delitto dalle modalita' ciniche ed efferate"

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Ragusa – Qualcuno immaginava una sentenza diversa, soprattutto i familiari di Veronica. Resta in carcere Veronica Panarello, accusata di avere ucciso il figlio di otto anni Loris Stival, ritrovato in un canalone a Santa Croce Camerina, lo scorso 29 novembre. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale di sorveglianza di Catania, che erano riuniti da ieri pomeriggio in camera di consiglio. La decisione dei giudici del Tribunale del Riesame e' giunta dopo oltre 23 ore di camera di consiglio.

  Ieri, intorno alle 15.30, si era conclusa la seconda udienza che aveva evidenziato la forte divergenza tra la tesi della Procura di Ragusa e quella della difesa che riteneva il complesso indiziario "non grave ne' decisivo", chiedendo dunque che i giudici accogliessero l'istanza di scarcerazione. Il legale Francesco Villardita si era detto "non fiducioso, ma speranzoso", e si era appellato "alla coscienza dei giudici".
  Confermato dunque il quadro accusatorio della procura e l'ordinanza del gip che aveva parlato di "delitto dalle modalita' ciniche ed efferate". Il padre della donna Francesco Panarello, l'unico insieme alla zia acquisita Antonella Stival, a professarsi apertamente innocentista, aveva lanciato il suo appello alla scarcerazione, invitando il genero Davide Stival a riabbracciare la moglie, e si era detto pronto ad accoglierla in casa. La donna resta dunque reclusa nel carcere di Agrigento. "Restiamo convinti dell'innocenza di Veronica Panarello e della robustezza delle nostre tesi difensive.
  Attendiamo di esaminare le motivazioni dei giudici per decidere i passi da compiere". Lo ha detto l'avvocato Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello, dopo la decisione del Tribunale del Riesame. "Aspettiamo di leggere le motivazioni per ricorrere eventualmente in Cassazione". La decisione del Tribunale del Riesame di Catania non contiene le motivazioni che verranno depositate dal Collegio giudicante, presieduto dalla dottoressa Vagliasindi, entro 30 giorni da oggi. "Le indagini continuano, sia sull'indagata sia sugli scenari in cui il delitto e' maturato. Per il resto le ordinanze non si commentano". A parlare e' il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia. "Siamo certi che la difesa riuscira' a dimostrare la innocenza di mia nipote Veronica Panarello. Non e' stata lei ad uccidere il piccolo Loris". Lo afferma Antonella Stival, zia di Davide e Veronica, fra i familiari da sempre in prima linea nel difendere la madre del piccolo. "Si sta ragionando per ipotesi: potrebbe essere la macchina di Veronica, potrebbe essere nuovamente la macchina di Veronica. Non e' cosi' che si risolve un caso di questa gravita', noi vogliamo certezze non ipotesi", aggiunge Antonella Stival. Sottolineando quindi "tutte le chiacchiere che si stanno facendo ci disgustano. Io non ho mai detto di sapere chi sia stato a compiere questo atroce delitto, ho solo detto che sino ad una prova concreta e schiacciante, siamo convinti della innocenza di Veronica". 
  "Allo stato dei fatti la decisione del Tribunale del Riesame e' per il mio assistito la conferma di un'ipotesi dolorosa". A dichiararlo e' Daniele Scrofani, legale di Davide Stival, marito di Veronica Panarello e padre di Loris dopo essere venuto a conoscenza della decisione del Riesame.

LEGGI ANCHE: 

 03/01/2015 LORIS STIVAL: POCHE ORE AL VERDETTO PER LA RICHIESTA DI SCARCERAZIONE DELLA MADRE

 27/12/2014 LORIS STIVAL: IL PADRE DI VERONICA PARLA DI UN OMICIDA VICINO ALLA FAMIGLIA

 21/12/2014 LORIS STIVAL: LA SORELLA DI VERONICA CHIEDE PERDONO ALLA MAMMA DEL PICCOLO E VUOLE ANDARE A TROVARLA IN CARCERE

 20/12/2014 LORIS STIVAL: L'OSSERVATORE D'ITALIA SU RAI UNO

 18/12/2014 LORIS: OGGI I FUNERALI, PARTE CIVILE NEL PROCESSO

 16/12/2014 LORIS STIVAL: IL PADRE DI VERONICA, "NON E' STATA LEI"

 15/12/2014 LORIS STIVAL: L'AVVOCATO DELLA MADRE DEL PICCOLO ANNUNCIA RICORSO AL TRIBUNALE DEL RIESAME

 15/12/2014 LORIS STIVAL: FORSE DOMANI RESTITUITA SALMA ALLA FAMIGLIA

 13/12/2014 LORIS STIVAL OMICIDIO: LA MADRE DIEDE CHIAVI DI CASA AL PICCOLO SECONDO L'ACCUSA

 12/12/2014 LORIS OMICIDIO: TROVATO ALTRO CELLULARE DI VERONICA INTESTATO AD UNA AMICA

 11/12/2014 LORIS STIVAL OMICIDIO: AL SETACCIO I COMPUTER DELLA MAMMA VERONICA

 10/12/2014 LORIS OMICIDIO: AGITAZIONI IN CARCERE, IL MARITO DI VERONICA: "SE L'HA UCCISO MIA MOGLIE DEVE PAGARE"

 09/12/2014 LORIS ANDREA OMICIDIO: VERONICA PANARELLO COMINCIA A PARLARE

 08/12/2014 LORIS ANDREA OMICIDIO: LA MADRE VERONICA PANARELLO IN PROCURA PER QUATTRO ORE

 08/12/2014 LORIS: SUA MADRE NEL 2004 HA SEGNALATO LA PRESENZA DI DENISE PIPITONE

 07/12/2014 LORIS ANDREA OMICIDIO: RIFLETTORI SULLA MADRE, FASCETTE UTILIZZATE PER LEGARE ANCHE I POLSI DEL BIMBO

 06/12/2014 ANDREA LORIS, OMICIDIO: QUEL SABATO L'AUTO DELLA MADRE NON RISULTAVA DAVANTI LA SCUOLA

 05/12/2014 LORIS ANDREA OMICIDIO: L'INQUIETANTE STORIA DELLE FASCETTE

 04/12/2014 LORIS ANDREA OMICIDIO: STRANGOLATO

 03/12/2014 RAGUSA, OMICIDIO LORIS: ARRIVANO GLI ESPERTI DEL ROS

 02/12/2014 LORIS COME SILVESTRO: MORTI MENTRE ANDAVANO A SCUOLA

 02/12/2014 ANDREA LORIS STIVAL OMICIDIO: INDAGATO IL CACCIATORE

 30/11/2014 ANDREA RAGUSA: S'INDAGA PER OMICIDIO

Cronaca

Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

Cronaca

Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti