LUPA FRASCATI CALCIO, SERIE D VERSO LA SFIDA ALLA CASERTANA. MISTER GREGORI: «ORA SONO TUTTE FINALI»

Redazione

Frascati (Rm) – «Sono tutte finali quando devi rincorrere». Così il tecnico della serie D della Lupa Frascati Attilio Gregori replica a chi parla di “match-verità” relativamente alla sfida di domenica prossima (ore 14,30) all'Otto Settembre contro la Casertana attuale seconda forza del gruppo G da affrontare senza lo squalificato Sbardella. «I campani – dice il tecnico – hanno cambiato tre allenatori e molti giocatori, hanno una piazza e una società importante e sono una squadra temibilissima che ora crede al primo posto. Noi, però, siamo altrettanto determinati e vogliamo giocarci tutte le nostre carte fino all'ultimo». La Lupa vista domenica scorsa a Budoni (1-1 nonostante l'ottava rete stagionale del difensore Paolacci) non gli è piaciuta. «Abbiamo fatto un passo indietro – dice Gregori – soffrendo eccessivamente un avversario che ha messo la gara sul piano dell'agonismo, conscio dell'importanza di evitare la sconfitta. D'altronde dopo sette partite senza perdere, in cui tra l'altro avremmo meritato anche qualche punto in più, è anche normale avere un calo. Il problema è che non possiamo permettercelo». Gregori sa che questo è il momento fondamentale della stagione della Lupa. «Avremmo bisogno di altri tre o quattro risultati pieni consecutivi – sostiene l'allenatore -, poi è chiaro che rientrare in corsa per la lotta al primo posto non dipende solo da noi. Sappiamo che in questo girone di ritorno le difficoltà si possono verificare contro qualsiasi avversario visto che tante squadre si sono rinforzate, ma abbiamo la forza per lottare fino al termine del campionato». Prima del match di Budoni la Lupa Frascati era stata celebrata nella cerimonia dell'Atleta dell'Anno organizzata dal Comune di Frascati (e in primis dal consigliere delegato allo Sport Matteo Filipponi) con una targa per la promozione in serie D, mentre mister Gregori è stato indicato proprio come “personaggio dell'anno 2012” in casa Lupa. «Non sono abituato a ricevere premi anche perché penso sempre al presente e al futuro più che al passato – dice il tecnico -. Tra l'altro è un riconoscimento di cui io mi sento protagonista al 3%, il grosso del merito della promozione lo hanno società e giocatori».