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Macerata, omicidio Pamela Mastropietro: attesa per i riscontri del Ris di Roma

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MACERATA – Proseguono le indagini sulla morte di Pamela Mastropietro, la ragazza di Roma fatta a pezzi e poi messa dentro due trolley, che vedono per il momento tre indagati.
Dalla Procura della Repubblica di Macerata si attende l’esito dei numerosi accertamenti di laboratorio- effettuati ed ancora da effettuare nei prossimi giorni- da parte del Ris dei carabinieri di Roma in relazione:
– alle impronte rilevate ed ai prelievi biologici acquisiti all’interno dell’abitazione ove ragionevolmente si sono svolti i fatti per cui si procede, nella disponibilita’ dell’indagato Oseghale, attualmente sottoposto a misura carceraria;
– alla comparazione dei dati acquisiti e da acquisire ancora nei prossimi giorni con i profili dattiloscopici e biologici di tutti gli indagati, di cui quelli sopraggiunti, dei due soggetti, ora sottoposti a provvedimento di fermo di indiziati di reato.

Si attendono inoltre le risultanze definitive delle indagini in corso ad opera dei medici legali e dell’esperto in materia di tossicologia e degli esperti in materia di indagini telefoniche ed informatiche in materia di telecomunicazioni.

Dalla Procura di Macerata fanno inoltre sapere che saranno sentiti anche altri testimoni

In particolare, è stato evidenziato che nella nottata tra il 9 e il 10 febbraio, l’esame dei primi dati forniti dagli esperti in materia telefonica consentiva innanzitutto di acquisire la ragionevole certezza che nella giornata del 30 gennaio scorso l’usuario del telefono, di cui non si conosceva ancora minimamente l’identità, ma solo il nomignolo attribuitogli dagli altri coindagati, appariva essere stato presente con apprezzabile continuità temporale all’interno dell’abitazione dell’Oseghale e risultava altresì aver avuto – nella medesima giornata- apprezzabili contatti telefonici con gli altri indagati. La Procura acquisiva inoltre la consapevolezza del fatto che questo personaggio stesse progressivamente allontanandosi nella nottata verso la Lombardia.

A quel punto, il Procuratore dottor Giovanni Giorgio ha ritenuto necessario farlo localizzare, posto che la sua presenza fisica risultava indispensabile, ai fini delle ulteriori indagini anche di natura scientifica. Venivano dunque attivate, in piena notte, le opportune indagini al fine di controllare i movimenti dell’utilizzatore, allora ancora ignoto del telefono cellulare.

E una volta ottenuta la ragionevole certezza che il soggetto si trovasse all’interno della stazione ferroviaria di Milano in partenza per altra localita’ , tramite il Comando Provinciale dei Carabinieri di Macerata sono stati immediatamente avvertiti i militari di quel Comando Provinciale che, con la squadra Catturandi e altro personale del nucleo investigativo, e’ riuscito a rintracciarlo prontamente. D’intesa con la procura di Milano, una volta fermato, il giovane, privo di documenti, e’ stato condotto presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Macerata, per la sua identificazione e sottoposizione a rilievi fotosegnaletici e biologici, in vista delle successive indagini di natura scientifica.

Anche l’altro cittadino nigeriano gia’ coinvolto -ancora a piede libero – nelle indagini, sulla base delle sopraggiunte risultanze investigative a suo carico, e’ stato sottoposto a rilievi dattiloscopici e biologici .

A questo punto, il Procuratore, d’intesa con il sostituto Procuratore contitolare delle indagini, ha deciso di procedere ad urgente interrogatorio di ambedue i cittadini nigeriani, in presenza dei rispettivi difensori, nonche’ di sentire altri cittadini nigeriani, risultati coinvolti nella vicenda. I due indagati hanno risposto alle domande loro formulate tramite interprete.

Le indagini – svolte con la costante collaborazione dei carabinieri di macerata -sono state accelerate e condotte necessariamente senza sosta di giorno e di notte, al fine di raccogliere elementi indiziari di rilievo probatorio consistente in danno dei due cittadini nigeriani, di cui appariva concreto anche il rischio di fuga.

Dalla procura hanno infine fatto sapere che l’attivita’ investigativa sinora svolta ha raggiunto risultati da ritenersi ancora provvisori, posto che gli accertamenti di natura scientifica hanno tempi fisiologicamente non brevissimi. “Non e’ intenzione di questo ufficio seguire o acconsentire di fatto a procedure di giustizia sommaria piu’ che mai in una vicenda così delicata. – Ha dichiarato attraverso una nota il Procuratore della Repubblica di Macerata – colgo l’occasione per ringraziare quanti stanno cooperando con il massimo impegno ad indagini obiettivamente molto impegnative”. Ha concluso il dottor Giovanni Giorgio.

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma, tempi duri per i borseggiatori: dal 1 marzo in manette 71 persone

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ROMA – Nelle ultime 48 ore, i servizi antiborseggio messi in atto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, intensificati nelle aree del centro storico maggiormente frequentate dai turisti e a bordo dei mezzi pubblici nonché presso le stazioni della metropolitana della Capitale in virtù delle festività della Santa Pasqua, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, sono state arrestate 14 persone, tutte gravemente indiziate del reato di furto aggravato.
Dal 1 marzo, i Carabinieri dipendenti dal Gruppo di Roma, in totale, hanno arrestato 71 persone per borseggi nel centro di Roma e a bordo dei mezzi pubblici.
I Carabinieri della Stazione di Roma Via Vittorio Veneto hanno arrestato 4 cittadini cileni di età compresa tra i 31 e i 21 anni, sorpresi subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli e il cellulare ad un turista italiano, intento a salire sul convoglio metropolitano fermata “Spagna”. Refurtiva prontamente recuperata e restituita alla vittima.
In piazza dei Cinquecento, i Carabinieri della Stazione di Roma Macao hanno arrestato due minorenni di origini bosniache di 13 e 17 anni, sorpresi insieme ad un complice che è riuscito a scappare, subito dopo aver sottratto il portafogli ad un turista che era intento a salire le scale di accesso alla metropolitana.
Stessa sorte per due cittadine romene di 20 anni entrambe, senza fissa dimora, arrestate dai Carabinieri di Roma Piazza Farnese, poiché sorprese in via dei Fori Imperiali, subito dopo aver asportato con destrezza il portafoglio ad un turista, che non si era accorto di nulla.
Presso la fermata metropolitana linea A fermata “Manzoni”, i Carabinieri della Stazione di Roma Viale Eritrea hanno arrestato due cittadini georgiani di 48 e 42 anni, già noti alle forze dell’ordine, sorpresi e bloccati subito dopo aver asportato lo smartphone ad un turista francese. Telefono immediatamente recuperato e restituito alla vittima.
I Carabinieri della Stazione di Roma Viale Libia hanno arrestato due cittadine bosniache di 24 e 51 anni, sorprese presso la fermata metropolitana “Cornelia”, subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli di una turista austriaca.
A bordo del convoglio metropolitano, altezza fermata “Barberini”, i Carabinieri della Stazione di Roma Piazza Bologna hanno bloccato e arrestato un cittadino colombiano di 28 anni, sorpreso subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli ad un passeggero tedesco che non si era accorto di nulla.
Sempre alla fermata “Barberini”, questa volta i Carabinieri della Stazione di Roma Salaria hanno arrestato in flagranza un cittadino romeno di 52 anni, sorpreso mentre tentava di impossessarsi con destrezza di un portafogli di un turista americano. Dagli ulteriori accertamenti, il 52enne è risultato anche destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma, per la stessa tipologia di reato.
Tutte le vittime di furto hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.

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