Machine learning: ecco i settori a rischio scomparsa

Nel panorama argomentativo riguardante la scena italiana, si parla sempre meno di disoccupazione tecnologica, quel fenomeno su cui sociologi ed economisti di fama internazionale intervengono, perorando la tesi che l’epoca digitale distrugga posti di lavoro dalle vecchie tradizioni, per crearne nuovi, sempre più competitivi e al passo con i tempi. Non è cosa nuova che l’automazione riesca a reggere il confronto con il lavoro manuale, anche se con caratteristiche diverse, pare sia la nuova risorsa del futuro per avere risultati accettabili con un dispendio economico di molto inferiore a quello tradizionale. Il Financial Times, giornale di fama mondiale, svela i risultati di un’inchiesta durata più di due anni e pubblicata solo all’inizio di questo mese, che metterebbe a rischio nuove professioni, fino ad ora, fuori dalla crisi.

 

Secondo il quotidiano inglese entro vent’anni, ben cinque settori saranno devastati dall’innovazione tecnologica, vediamo quali:

Unica “non sorpresa” riguarda le agenzie di viaggio, già dimezzate per l’avvento di internet e delle sue piattaforme che propongono l’acquisto di biglietti aerei a prezzi stracciati ed offerte per soggiorni da sogno alla portata di tutti. Pare che la situazione s’aggraverà ulteriormente, la tecnologia colpirà anche i grandi Tour Operator che vendono pacchetti turistici tramite le agenzie, portando alla chiusura di queste ultime.

Destinati a scomparire anche i produttori di componenti industriali, presto sostituiti dalle stampanti 3D. Rischiano di perdere il 60% del mercato in 10 anni a causa dell’avvento del digitale, importante campanello d’allarme per il Made in Italy, in quanto gran parte del suo introito deriva dalla produzione di componenti meccaniche di utilizzo industriale.

Avremo anche un drastico calo dei meccanici, professione già in calo per via dell’introduzione di componenti elettroniche anche sulle auto utilitarie, una professione che,pare, vedremo sfumare con l’ avvento delle auto elettriche, le quali diminuiranno la manutenzione per il 90% a causa della loro maggiore affidabilità rispetto al motore a scoppio.

Diremo addio ad i venditori di polizze RC auto, grazie alle vetture senza conducente, il rischio di incidenti sarà marginalmente pari allo zero,In fase di test la Google car a guida automatica in sei anni ha registrato solamente 11 incidenti stradali lievi in 2,7 milioni di chilometri percorsi. Un dato praticamente impossibile per un essere umano. Senza le RC auto spariranno i venditori di polizze ma anche un gran numero di addetti impiegati nel settore.

Gli algoritmi prenderanno il posto dei consulenti finanziari, i calcoli economici saranno affidati del tutto a piattaforme online in grado di utilizzare algoritmi per avere una corrispondenza tra previsione e guadagno futuro. In Italia abbiamo già realtà simili (Money Farm) che costituiscono una start up innovativa ed invidiata da molti paesi membri dell’Unione Europea.

 

La rivoluzione digitale sta dunque prendendo sempre più piede e anche in Europa e più nello specifico, in Italia, c’è il rischio che le machine learning, ovvero la capacità dei computer di apprendere anche senza essere stati specificamente programmati, possa finire con il mettere a rischio anche professioni intellettuali fino ad ora risparmiate dall’avvento tecnologico.

Giulia Ventura