MAFIA CAPITALE: CONFINDUSTRIA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

Redazione

 Roma – Continua a restare sulle cronace lo scandalo di mafia capitale.  Confindustria si costituira' parte civile nel procedimento penale avviato dalla procura di Roma nell'ambito dell'indagine su Mafia Capitale. Ad annunciarlo e' stata Antonello Montante, delegato di Confindustria per la legalita', annuncio arrivato proprio in occasione del seminario del Centro studi dedicato alla lotta alla corruzione. "Tutelare la reputazione delle imprese e la leale concorrenza sul mercato e ribadire cosi' l'impegno di Confindustria per il rispetto dei valori cruciali di legalita' e correttezza nei rapporti economici" e' l'obiettivo che ci si prefigge con questa mossa.
  Che ha registrato apprezzamenti nel mondo della politica e delle istituzioni. A cominciare dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che a margione dello stesso convegno ha parlato di "fatto importante e nuovo rispetto ad un atteggiamento un po' di rassegnazione; un segnale della volonta' di contribuire ad un riscatto. La buona politica, come la pubblica amministrazione – ha fatto notare – subiscono il danno da questo tipo di vicende, cosi' come anche l'impresa che rispetta le regole credo che sia la prima danneggiata". E il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha espresso a sua volta "sincero apprezzamento per la decisione di Confindustria di costituirsi parte civile nel procedimento avviato dalla Procura di Roma contro la cupola criminale che operava della Capitale. Sono davvero orgoglioso di poter contare su una realta', come quella delle imprese, che coraggiosamente decide di opporsi a ogni legame tra affari e criminalita'". A sua volta il ministero dello Sviluppo economico ha in calendario una serie di "ispezioni straordinarie mirate" nel mondo delle cooperative, come ha annunciato la titolare del dicastero, Federica Guidi, durante il question time alla Camera. Guidi, rispondendo alla interrogazione di alcuni parlamentari del Movimento Cinque Stelle, ha premesso che "l'inchiesta pone in evidenza la duplice necessita' di valorizzare gli strumenti di controllo esistenti e di rivisitare in generale i controlli pubblici. Nel caso specifico del mondo cooperativo nazionale, ha aggiunto Guidi, "il primo livello di controllo spetta alle associazioni stesse" mentre il controllo ministeriale e' di tipo ispettivo o a campione. "Il Mise si e' attivato per riscostruire una mappa societa' cooperative – ha continuato – e dopo questi approfondimenti si fara' corso ad un programma mirato di ispezioni straordinarie" in collaborazione con il Comune di Roma. "E' necessario – ha concluso – rafforzare i poteri ispettivi e le procedure coordinate, organizzando una vigilanza per portare il controllo dove e' necessario, al fine di prevenire prima di reprimere. Il Mise si fara' parte attiva a partire dal confronto con le istituzioni e con le associazioni nazionali cooperative per combattere il fenomeno delle false cooperative". Sempre oggi il sindaco Marino ha consegnato al presidente dell'Autorita' nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, una 'black list' di circa 120 appalti e procedure sospette attivati dal Campidoglio negli ultimi anni. Gli appalti in questione riguardano soprattutto i settori di gestione del verde pubblico, sociale ed emergenza abitativa. Cantone ha chiesto inoltre – ha riferito Marino – di individuare quelle aree "dove noi riteniamo possa esserci qualunque tipo di allarme", in particolare "partendo dall'area strategica del sociale che e' una delle principali dell'inchiesta". E dai dati emerge che nel sociale nel periodo 2007-2013 "c'e' stato un aumento statisticamente significativo – ha detto Marino – delle procedure condotte su base negoziale, con affidamenti diretti, invece che con bandi di gara pubblici". Sul fronte dell'inchiesta, da registrare che da questa mattina il tribunale del riesame e' impegnato a valutare i ricorsi presentati dai difensori di Salvatore Buzzi, presidente della Cooperativa 29 giugno arrestato per associazione di tipo mafioso, e da quelli di altre 16 persone finite in manette. Buzzi, che ha preso la parola davanti al collegio presieduto da Bruno Azzolini, ha voluto precisare di aver "incontrato per la prima volta Massimo Carminati nel 2012" e di "non aver commesso con lui alcun illecito". Intanto Carminati nel carcere di Tolmezzo non puo' leggere giornali e allora ha chiesto di poter leggere dei libri. In cella e' da solo, in regime di alta sicurezza, in isolamento giudiziario e non puo' socializzare con altri detenuti.

"Forse la mafia si e' insediata e ha fatto il salto di qualita' con Alemanno ma e' innegabile che ha avuto rapporti politici anche con la sua giunta". Cosi' il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, si e' rivolto al sindaco di Roma Ignazio Marino, ricevuto oggi in audizione. "Il dato di fatto e' che nessuno della mia amministrazione e' indagato per associazione mafiosa", ha replicato Marino, ricordando che "l'assessore Ozzimo e il presidente dell'Assemblea capitolina, che si sono dimessi, sono indagati per corruzione". Ma "chi e' indagato per corruzione in un'inchiesta per mafia e' comunque un interlocutore e forse il terminale o l'arma impropria che viene utilizzata", ha ribattuto Bindi