MAFIA CAPITALE, IGNAZIO MARINO: "INACCETTABILE ARTICO L’ESPRESSO – ADIREMO VIE LEGALI"

Nota del sindaco di Roma Ignazio Marino

Roma – Ho letto l’articolo che l’Espresso (on line da oggi e nelle edicole domani) ha titolato “Mafia Capitale, la finanza bussa alla porta di Ignazio Marino”. Personalmente, e come sindaco di Roma Capitale, l’ho trovato inaccettabile e mi vedo costretto a chiedere all’avvocatura capitolina di adire alle vie legali a tutela del nome della città, dei miei concittadini e anche mio. Parto dalle prime righe, dove si scrive che “visto che Ignazio Marino la tirava troppo per le lunghe, lo scorso venerdì i finanzieri del nucleo di polizia tributaria hanno bussato agli uffici del Campidoglio e hanno ordinato l’esibizione di centinaia di documenti che riguardano decine di appalti sospetti”. Qui c’è un falso bello e buono: io non l’ho mai tirata per le lunghe, al contrario.

Roma Capitale ha ricevuto il giorno 16 gennaio 2015 da parte dei Ros la richiesta di esibizione di  documenti relativi alle vicende contenute nell’inchiesta della Procura. Il termine per la consegna dei documenti era stabilito per oggi, 22 gennaio 2015. Gli uffici li hanno preparati e hanno immediatamente contattato i Ros  perché li venissero a prendere. Essi ci hanno comunicato che avrebbero provveduto a ritirarli domani, venerdì 23 gennaio 2015. Noi, dunque, abbiamo rispettato i tempi alla lettera e quei documenti non li avremmo mai potuti consegnare se non di fronte ad una richiesta come quella che ci è pervenuta lo scorso 16 gennaio.
Fin qui siamo alle ricostruzioni palesemente false (era così difficile riportare serenamente i fatti così come sono realmente avvenuti, senza inventare ritardi inesistenti?). Ma il nocciolo più negativo dell’articolo è nel fatto di allineare e affastellare tanti diversi episodi per scrivere che, “studiando decine di incartamenti e informative è evidente che il magna magna non è affatto un luogo comune della plebe ignorante ma il tratto distintivo indiscutibile della Capitale”. Frasi sostenute da commenti anonimi addirittura attribuiti a pubblici ministeri.
Nell’articolo tutto è confuso: gli scandali non hanno data né padri, e l’attuale amministrazione è presentata con falsa accondiscendenza: “Il sindaco Marino ci prova, promette da anni (ma se siamo in Campidoglio da un anno e mezzo!) onestà e trasparenza, ma finora non sembra essere riuscito a smantellare una struttura marcia dove i controlli non esistono, la confusione amministrativa è regola lo statu quo un moloch apparentemente invincibile”. No, questa non è Roma e neppure l’amministrazione che ho l’onore di guidare. Gli scandali e la corruzione sono il cancro che questa giunta ha deciso di avere come nemici. Abbiamo varato le nuove regole sugli appalti a 50 giorni dall’avvio dell’inchiesta su Mafia Capitale meritandoci, ancora stasera, l’apprezzamento del presidente dell’autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. Crediamo che quasi tre milioni di cittadini, e i tanti che in Italia e nel mondo amano Roma, meritino una informazione migliore, senza populismi ad effetto che ricordano gli slogan di certa cattiva politica.