MAFIA CAPITALE: IGNAZIO MARINO SOTTO TUTELA PREFETTIZIA

di Matteo La Stella
Roma
– Ad un passo dal verdetto ufficiale del Consiglio dei Ministri in merito alla relazione su “Mafia Capitale”, lo scioglimento della giunta guidata dall'ormai lontano Ignazio Marino sembra essere stata scongiurata. Con molta probabilità, per risanare la Città eterna, il ministro dell'interno Angelino Alfano sceglierà la via della tutela prefettizia, costruita ad hoc sull'azione già accennata dal presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi, che a fine luglio aveva tracciato le linee per una soluzione su misura:” Una terza via tra scioglimento e non scioglimento, una sorta di tutoraggio e di assistenza dello Stato all'ente locale senza che questo debba essere sciolto e commissariato”.

Marino, la vacanza continua. Per il sindaco-sanitario, dunque, la partita in Campidoglio dovrebbe continuare sotto la supervisione del prefetto Franco Gabrielli e dei suoi uffici, pronti a restaurare i dipartimenti e i Municipi precedentemente in mano alla cricca di Buzzi e Carminati. Una scelta che, se andrà in porto, porterà sul gradino più alto di Palazzo Senatorio un'altra poltrona, più grande e pesante di quella su cui siede dal 2013 il sindaco-medico. Il prefetto peso massimo, infatti, già dal suo ingresso in prefettura sembrava avere acquisito più voce in capitolo del numero uno della giunta, allora compromessa dall'inchiesta sul “Mondo di Mezzo”. Dunque, il tutoraggio, sembra assomigliare molto ad un commissariamento. L'ennesima mossa stile Pd per salvare l'avanposto? Staremo a vedere. Certo è che dopo il rimpasto di giunta, i tentacoli della prefettura avvinghiati alle varie postazioni in Campidoglio darebbero il colpo di grazia al primo cittadino dal polso piccolo, tanto incapace da dover essere affiancato. Ma la dignità ormai persa, Marino sembra averla ritrovata oltreoceano: dai Caraibi a New Yorck, dove si trova ora il, il sindaco non è intenzionato a tornare neanche nel giorno del giudizio. Preferisce nuotare tra le onde, puntato dai tanti pescecani che in questi giorni hanno criticato il suo disinteresse, anche da dentro al sottomarino Pd.C'è del vero, quindi, nel celebre detto "omen nomen", utilizzato dagli antichi romani. Se il nome è un presagio, al termine del Cdm di oggi Marino potrà avere molto altro tempo da passare al mare. Nel frattempo, come ha annunciato Alfonso Sabella, il Campidoglio resterà “ben presidiato”.

L'azione del Governo. La manovra del Governo, in sostanza, dovrebbe investire il prefetto Franco Gabrielli della carica di supervisore e garante per un periodo di 18 mesi, al termine dei quali nel comune di Roma dobvrebbe essere ripristinata la legalità. Un'azione a 360 gradi, volta a bonificare tutti gli ambienti calpestati dal malaffare della cupola romana: dal verde pubblico, all'ambiente passano per le politiche sociali e i centri d'accoglienza. L'unico Municipio sciolto a tutti gli effetti dovrebbe rimanere il X, quello di Ostia, commissariato con tanto di decreto dal presidente della Repubblica. Nel Consiglio odierno, inoltre, si definirà il trasferimento o il ridimensionamento di alcuni dirigenti tra i 101 della lista nera stilata dagli ispettori della prefettura, incerti sulla posizione poco chiara di taluni rispetto ai loro rapporti con affiliati al sodalizio del “Mondo di Mezzo”. Per salvare la faccia, intanto, dall'entourage del sindaco spiegano:”Tutti provvedimenti che abbiamo già preso: non c’è bisogno di tutor o che qualcuno ci dica cosa fare”.