MAFIA CAPITALE: STRANI COLLEGAMENTI TRA BUZZI E NUOVO CINEMA AQUILA

di Maurizio Costa

Roma – La nostra inchiesta sul Nuovo Cinema Aquila ha sollevato un polverone, che sembra legarsi a doppia mandata con le indagini di Mafia Capitale.

La storia – Il Nuovo Cinema Aquila è stato affidato al Consorzio Sol.Co. nel 2004. Il presidente del consorzio di cooperative sociale è Mario Monge, che gestisce affari in tutta Roma e provincia. Il cinema, nel 2013, passa – illegalmente – nelle mani della N.C.A., una società cooperativa che vede il signor Monge sedersi sempre nel consiglio d'amministrazione. Questo passaggio di cooperative è stato denunciato dalla nostra testata molti mesi fa, perché nel bando comunale c'è espressamente scritto che il cinema non può essere ceduto ad altre cooperative sociali.

Lo scandalo dei cassonetti gialli – Dopo lo scandalo di Mafia Capitale e gli arresti per vendita all'estero dei vestiti usati gettati nei cassonetti gialli, il cerchio sembra chiudersi. La squadra Mobile di Roma, guidata da Renato Cortese, ha arrestato 14 persone che ricevevano appalti senza gara dall'amministrazione (come quello della raccolta degli abiti usati), e lucravano sulla vendita di questi indumenti, spedendoli in Nord Africa o in Asia.

A capo del giro d'affari ci sarebbe Pietro Cozzolino, boss della camorra del clan di Portici-Ercolano. Con la complicità di sindaci, assessori e consiglieri comunali, la cricca gestiva questo business che fruttava milioni di euro l'anno. Ogni chilo di vestiti rende dai 35 ai 58 centesimi, che moltiplicati per decine di tonnellate fanno una bella somma.

Ama Spa è direttamente implicata, e con lei anche Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati (“er cecato”). Buzzi sarebbe stato il referente di tutte le cooperative sociali e avrebbe ripartiti il territorio in varie parti per dividere i fatturati. Qui entra in gioco Mario Monge e il consorzio Sol.Co.

La svolta – Buzzi avrebbe dato il permesso di lucrare e sarebbe stato l'operatore di tutto il sistema. Inoltre, il braccio destro di Carminati sarebbe stato il raccordo terminale dei consorzi sociali. Mario Monge, presidente della Sol.Co., che gestisce anche il Nuovo Cinema Aquila attraverso la N.C.A., conoscerebbe bene Buzzi. Monge, secondo gli inquirenti, organizza gli incontri tra le cooperative e Dante Pomponi, ex assessore ai tempi di Veltroni. Secondo gli agenti, “chi vuole vincere non paga più solo alla Pubblica Amministrazione, in un contesto che è solo corruttivo, ma paga al titolare di poteri di fatto all’interno della Pubblica Amministrazione, poteri che sono correlati al dominio della strada e che si proiettano nel mondo istituzionale, condizionandolo anche con la corruzione, poteri che sono, in una parola, di stampo mafioso”.

Monge è a capo del Nuovo Cinema Aquila, seppur indirettamente, e da alcune telefonate anonime, ci hanno confessato che sono anni che lucrerebbe in questi affari. La cooperativa "New Horizons", facente parte sempre della Sol.Co. di Monge, ha gestito per anni i cassonetti gialli per la raccolta degli abiti usati ed è implicata nelle indagini della Squadra Mobile di Roma. 

Inoltre, il Nuovo Cinema Aquila ha avuto uno strano passaggio di cooperative, e sembrerebbe che tra i 14 arrestati ci siano alcuni amministratori di altre cooperative di Monge. In definitiva, Monge, presidente del consozrio Sol.Co. che raggruppa la cooperativa "New Horizons" (per quel che riguarda i cassonetti gialli) e la N.C.A. (che gestisce il Nuovo Cinema Aquila), conoscerebbe bene Buzzi, braccio destro di Carminati, implicato nello scandalo dei vestiti da dare in beneficenza insieme a un boss della camorra, Pietro Cozzolino.

La nostra inchiesta ha scoperchiato una situazione più grande di quello che sembrava all'inizio. Partendo da un normale cinema espropriato alla mafia, ci siamo trovati di fronte alla cupola che da anni muove i fili della capitale d'Italia.