MALTEMPO A BENEVENTO, INTERVISTATI SINDACO E PARROCO: “ E’ UNA TRAGEDIA IMMANE”

di Christian Montagna

Benevento – A pochi giorni dalla devastante alluvione che ha messo in ginocchio il Sannio, Benevento, la città più colpita, conta i danni. Con previsioni meteo non ancora incoraggianti, anche il primo cittadino, Fausto Pepe, intervistato telefonicamente dalla nostra redazione, ha effettuato numerosi sopralluoghi per verificare lo stato e l’entità del danno subito.


La popolazione di Benevento non molla, e con loro, le centinaia di volontari che in questi giorni stanno recando il proprio aiuto. Una enorme macchina della solidarietà messa in moto dal buon senso e dall’amore verso il prossimo. Si spala incessantemente, in attesa di aiuti concreti dalle istituzioni che, stando ad oggi, ancora non hanno garantito nulla di concreto. Intere abitazioni, attività commerciali, uffici, scuole e campagne sono state rase al suolo dalla violenza delle acqua straripate dal fiume Calore. Un ondata che non ha risparmiato proprio nulla. 


Gli angeli del fango. Provengono da ogni regione, da ogni parte della nazione gli aiuti giunti in questi giorni di massima difficoltà ai beneventani. Dalle Marche, dalla Campania, dal Molise: la macchina della solidarietà è partita alla grande. Il gruppo comunale di Protezione Civile di San Severino Marche è partito subito dopo l’alluvione per prestare soccorso alle popolazioni colpite dal maltempo. Il sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, ha fornito immediatamente il via libera alla partenza di un primo mezzo fuoristrada che si è reso operativo fin da subito e sul quale è montato un modulo con idrovora. Anche dai Comuni di Matelica, Fiuminata e Cingoli, sono giunti soccorsi di ogni tipo. Da Piedimonte Matese, il nucleo di Protezione Civile ha subito raccolto la possibilità offerta dalla Protezione Civile Regionale di recarsi sui luoghi più in difficoltà del Sannio. Generi di prima necessità, alimentari e quanto occorre sono già stati raccolti e diffusi nei centri della Caritas.

Danni alle industrie e ai pastifici. E’ nella produzione e nello sviluppo futuro che la città è stata colpita; nelle industrie, nelle cantine, nei vigneti. E’ da lì che bisogna ripartire per un futuro migliore. Il pastificio Rummo, attivo nel beneventano da anni, ha subito danni per un milione di euro circa. I macchinari sono stati travolti dalle acque e distrutti interamente. Anche la Cantina di Solopaca è stata distrutta dalla furia del fango. Ma, il totem con la scritta “Cantina di Solopaca, il sogno di 600 viticoltori”, è rimasto in piedi come testimonia una foto postata sul gruppo Facebook di Benevento. Ed è proprio questo, il simbolo da cui ripartire, dimenticando quella che è apparsa come una vera e propria apocalisse.  


“ Cancelli divelti, serbatoi capovolti, bottiglie dappertutto, che galleggiavano. Non si poteva entrare. Per fortuna, il vino è salvo, ma dovevano entrare ancora gli ultimi 3mila quintali. Ora dobbiamo riattivare le pigiatrici. Molti produttori però sono stati pesantemente danneggiati dall'onda di piena: ettari ed ettari sono stati travolti e distrutti. Per dare un segnale di ottimismo, siamo però aperti. Con soci e operai, che volontariamente, ci stanno aiutando a pulire. Siamo sanniti, ce la faremo anche stavolta. “ , racconta sulla sua Facebook Carmine Coletta , presidente della Cantina di Solopaca.


L’intervista al sindaco Fausto Pepe. Contattato telefonicamente dal nostro giornale, il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, ha ribadito l’urgenza e la drammaticità della situazione nel beneventano.


– Sono arrivati per la situazione di Benevento fondi straordinari?
– “Ho decretato lo stato di emergenza ma al momento nessun fondo straordinario è stato emanato. Dovrà essere necessario un tavolo ministeriale per poter ricevere sostegno economico. La Regione Campania con una delibera ha finanziato un milione di euro così come anche il Comune di Benevento (200 mila euro) ma, i fondi possono essere stanziati solo dal Governo centrale.”

– Al momento è possibile stimare i danni?
– “Purtroppo, al momento non si può fare una stima completa dei danni. Centinaia di mezzi e migliaia di uomini continuano a lavorare incessantemente sul territorio, scandagliando le superfici danneggiate dall’alluvione. Abbiamo ponti, strade, acquedotti, aziende, interi comparti dell’agricoltura totalmente distrutti. Si lavora giorno e notte. Abbiamo un’intera area industriale a terra, poli commerciali importanti per l’Italia ma anche per l’Europa, oltre alle decine di commercianti locali. Gli imprenditori tuttora sono a spalare fango, con la speranza di poter salvare il salvabile.”

– Come si è dimostrato il governo nei confronti di questa emergenza?
– “Purtroppo, la situazione di Benevento è stata sottovalutata. La prima grande emergenza si è registrata il 15 Ottobre ma, solo ieri abbiamo cominciato a collaborare con la Protezione Civile Nazionale. Abbiamo sostenuto per quattro giorni una tragedia sulle nostre spalle. Lo Stato è arrivato in ritardo. A Benevento ha fatto visita due volte il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.”

– E il premier Renzi?
– “No. Non è mai venuto qui”.

– Quali sono le condizioni meteo previste nelle prossime ore?
– “Resta l’allerta codice arancio. Purtroppo le previsioni meteo non sono incoraggianti. Abbiamo molti argini saltati e al momento non siamo in grado di monitorare il fiume”.


L’intervista a Don Nicola De Blasio. “Mi sento come Garibaldi in questo momento, ci metto il nome e la faccia ma, sono i mille ad essere importanti” : così ha esordito ai nostri microfoni Don Nicola De Blasio, parroco della chiesa di San Modesto e direttore della Caritas di Benevento.


– Quando è partita la macchina della solidarietà?
– “ E’ dal 15 Ottobre che abbiamo messo in moto la macchina della solidarietà, offrendo il primo servizio alla “Cittadella della Carità” e attivando la cucina e 49 posti letto per accogliere i primi sfollati. In coordinamento con il centro comunale, abbiamo proceduto alla coordinazione di volontari non organizzati e suddivisi da noi in squadre di lavoro”.

– Come state organizzando il lavoro dei volontari?
– “Abbiamo suddiviso i ragazzi in squadre: ragazzi della Curva Sud, di Azione Cattolica, immigrati, tutti stanno lavorando per uno stesso obiettivo. C’è chi riordina i materiali arrivati nei magazzini, chi pensa alla distribuzione, chi raccoglie fondi per la città e chi anima i bambini colpiti dall’alluvione portandoli in un’ area predisposta da un centro commerciale e intrattenendoli con giochi e animazione.”

– Come state operando sul territorio con gli sfollati?
– “Abbiamo fornito dal 15 al 20 Ottobre circa ottomila pasti caldi, preparati da alunni e docenti dell’Istituto Alberghiero di Benevento. I forni della città inoltre contribuiscono alle donazioni con pane e generi alimentari. Anche i detenuti, hanno raccolto fondi per comprare ai volontari le balle d’acqua. Al momento, si contano cinquecento famiglie di sfollati ma, il numero è assolutamente provvisorio. Sono intesi come sfollati, le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni. Proprio ieri da comuni limitrofi sono giunte notizie di altri nuclei familiari costretti ad abbandonare le abitazioni.”

– Da dove arrivano gli aiuti?
– “ Abbiamo ricevuto numerose adesioni alle richieste di soccorso. Stanno per arrivare a Benevento squadre di Bergamo, di Avellino, di Nocera e anche dalla Toscana. Siamo molto felici di questa risposta e della collaborazione sinergica che sta avvenendo con le istituzioni locali. Anche il Benevento Calcio ha provveduto ad inviare una donazione. “

– L’alluvione ha colpito l’economia della città. Pastifici, vigneti e attività commerciali sono stati distrutti.
– “Purtroppo, non è stato risparmiato nulla: i pastifici Rummo e Rosiello sono stati letteralmente distrutti, così come i vigneti di Aglianico e Falanghina nella zona della Valle Telesina. Al momento di contano già duemila operai in cassa integrazione. L’alluvione ha abbattuto tutto, ma dal fango,sta nascendo qualcosa di bello. Purtroppo, lo Stato centrale ha sottovalutato l’entità del problema e dei danni. Si stima, che occorreranno 500 milioni di euro per risanare il tutto ma, io, credo che occorrerà anche qualcosa in più.”

– Come si può aiutare la popolazione di Benevento?
– “Abbiamo bisogno di comprare elettrodomestici, pittura, materiali edili, abbigliamento e tanto altro ancora. E’ stata allestita una raccolta fondi per le famiglie Sannite. E’ possibile donare alla CARITAS DIOCESANA BENEVENTO, iban: IT03A0501803400000000160288,codice bic: CCRTIT2T84A, causale: emergenza alluvione Benevento oppure alla CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO PROVINCIALE DI BENEVENTO, iban: IT54I0200875590000103643119, causale: Emergenza alluvione Benevento. Provvederò io stesso a rendere pubblici gli acquisti e le spese, per rendere ancora più limpido il nostro operato.”

– Si sono registrati atti di sciacallaggio nelle zone colpite dall’alluvione?
– “Purtroppo si, è accaduto in zona che alcuni commercianti aumentassero a dismisura i prezzi di stivali, pale e lavaggi auto. Spetterà alle autorità competenti controllare i commercianti. Noi non giudichiamo, non diciamo nulla, ma ricordatevi che il Signore vi vede.”

(Foto dalla pagina Facebook "Sei di Benevento se…")