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MARINA MILITARE, ANALISI SULL'ACQUA PER CONSUMO UMANO: IL DIPARTIMENTO MILITARE DI MEDICINA LEGALE LA SPEZIA ROMPE IL SILENZIO

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Tempo di lettura 3 minuti Comellini (PDM): "A bordo delle navi della Marina Militare il personale è costantemente esposto a gravi rischi per la salute".

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Red. Interni
Il 5 settembre 2012, a seguito della segnalazione sulla presenza di sostanze contaminanti e cancerogene disciolte nell'acqua destinata al consumo umano (trialometani e idrocarburi) su una unità navale della Marina militare, il deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm), depositò una interrogazione al Ministro della difesa ed al Ministro della salute (5/07724) per conoscere lo stato di efficienza degli impianti di potabilizzazione e sulla tipologia e frequenza dei controlli delle acque di bordo, impiegate sia per uso lavanda che per scopi alimentari militari, nonché per valutare la necessità di promuovere una azione di informazione, in tutela del personale militare, sui rischi derivanti da contaminanti disciolti nelle acque da destinare al consumo umano e sui rischi di carcinogenesi ad essi attribuibili alla luce delle evidenze scientifiche nazionali ed internazionali.

Sin da subito il riscontro di sostanze cancerogene avrebbe dovuto destare l'interesse del personale militare, di ogni ordine e grado, al fine di verificare, anche attraverso i propri rappresentanti, la corretta applicazione delle norme vigenti nello specifico settore (d. lgs. n. 31 del 2001), nonché quelle in materia di tutela della salute e salubrità degli ambienti di lavoro (d.lgs. n. 81 del 2008).

All'interrogazione parlamentare sull'acqua data a bere ai marinai seguì l'immediata risposta dell'allora Ministrro della difesa, Ammiraglio Giampaolo Di Paola, che per voce del suo sottosegretario, Filippo Milone, rispose, pur ammettendo il riscontro casuale delle sostanze cancerogene nell'acqua di bordo, che «sulle unità navali della Marina militare sono effettuati controlli dell'acqua periodici – di massima, con cadenza semestrale – presso i laboratori militari certificati».
In riferimento all'accaduto, il Ministero della salute non ritenne necessario realizzare ulteriori specifiche d'informazione e comunicazione sui rischi derivanti da contaminanti disciolti nelle acque.

A distanza di più di tre anni, però, a smentire clamorosamente la Difesa in merito alla rassicurante disponibilità di idonei laboratori militari certificati preposti ai controlli periodici sulle acque ai sensi della normativa vigente, è lo stesso Dipartimento Militare di Medicina Legale di La Spezia, presso il quale è presente il laboratorio analisi militare di riferimento per le unità navali e per gli enti della Marina militare sotto la sua giurisdizione. Con messaggio telegrafico in data 23 gennaio 2016 il Dipartimento Militare di Medicina Legale La Spezia ha finalmente deciso di rompere il silenzio sull'annosa questione, comunicando al comando Nave Virginio Fasan (F 591) – la seconda delle fregate classe FREMM (Fregate Europee Multi Missione) – che "il laboratorio analisi militare – quello per il quale il Ministro della Difesa aveva dato precise rassicurazioni – non possiede le attrezzature per effettuare le analisi chimico-fisiche sulle acque di bordo". "Non è la prima volta, ne sarà l'ultima che, nel silenzio dei vertici militari e quello ancora peggiore delle Rappresentanze del personale militare (Cocer), ci  vediamo costretti ad intervenire per portare all'attenzione dell'opinione pubblica e degli stessi interessati e delle autorità giudiziarie le gravi e inaccettabili carenze che minano la salute e la sicurezza dei lavoratori con le stellette " – Lo dichiara Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia (Pdm)  "Ritengo – prosegue Comellini – che l'indisponibilità di idonee attrezzature di laboratorio per le analisi delle acque nella sede di La Spezia e, presumibilmente anche nelle altre sedi della forza armata, sia l'ennesima conferma della situazione di pericolo a cui, nel corso di questi anni, sono stati, e sono, costantemente esposti i marinai imbarcati sulle unità navali della Marina militare. Per questo motivo – chiosa Comellini – è necessario che il Ministro della difesa Roberta Pinotti, nonché il Ministro della Salute Beatrice Lorenzìn, riferiscano urgentemente al Parlamento sugli immediati provvedimenti che intenderanno adottare per garantire la massima tutela della salute del personale che opera a bordo delle unità navali della Marina militare. È altresì indispensabile – precisa il Segretario del Pdm – che le competenti autorità giudiziarie dispongano l'avvio delle necessarie indagini per accertare l'eventuale esistenza di violazioni delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e le eventuali responsabilità del datore di lavoro e, nel contempo, provvedano ad adottare ogni possibile provvedimento per prevenire ulteriori rischi per la salute del personale operante a bordo delle unità navali della Marina militare, anche disponendo, ove ciò si renda necessario, il sequestro preventivo delle stesse unità navali. Occorre inoltre – conclude Comellini – che il Ministro della salute attui, con la massima urgenza consentita, una supervisione dei risultati dei controlli di laboratorio disposti sulle acque di bordo, per una tempestiva analisi dei rischi per la salute del personale militare imbarcato e le conseguenti azioni di prevenzione".
 

Castelli Romani

Velletri, con Servadio un nuovo rilancio del centro del storico e delle zone decentrate

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«Al centro del nostro programma elettorale c’è una Città che deve diventare appetibile, vivace, un luogo da mettere in cima alle località da visitare. Oggi il centro di Velletri è una parata di negozi con le saracinesche abbassate, un borgo spento che non richiama quel turismo di qualità che invece merita. Il tessuto economico produttivo di Velletri va ricostruito attraverso il rilancio dell’artigianato e dei mestieri, dei laboratori che possono rimanere aperti per le vie del centro dove chi compra prima ha la possibilità di guardare come viene realizzato il prodotto. Parlo di orafi, pelletterie, ceramisti, norcinerie, insomma botteghe d’arte, di sapori e prodotti che è impossibile trovare nei grandi ipermercati, nei centri commerciali di cui siamo ricchi fuori dal centro storico. La Città, così, potrà godere sia delle aree più commerciali ma anche e di un centro storico con le botteghe artigianali che potranno essere affittate a prezzi calmierati. Soltanto intraprendendo un percorso di qualità è possibile restituire a Velletri l’importanza che merita. È necessario quindi riprogrammare quelle che sono le destinazioni d’utilizzo dei locali nel centro e tornare a prediligere l’artigianato che rappresenta per quest’area una rivalutazione delle tradizioni che caratterizzano la nostra amata e meravigliosa Città. Insieme dobbiamo fin da subito metterci al lavoro per rilanciare la nostra Velletri grazie al borgo ricco di storia, pronto a diventare un salotto all’aperto e ad accogliere un turismo lento e di qualità. E se il borgo deve diventare un prezioso scrigno di bellezze da visitare, abbiamo anche molte idee per le altre zone fuori dal centro. Ognuna avrà la propria vocazione ma ne parleremo strada facendo, insieme, per dare un nuovo volto alla nostra amata Velletri». Così in una nota il candidato Sindaco di Velletri Fausto Servadio

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Ambiente

Altra crisi globale: l’Onu lancia l’allarme acqua

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L’acqua, “linfa vitale” dell’umanità, è sempre più a rischio nel mondo a causa dell’eccesivo sviluppo e del consumo “vampirico”.

A lanciare l’allarme è l’Onu in un rapporto in cui mette l’evidenza come la carenza di acqua sta peggiorando con l’imminente rischio di una crisi globale.

Il mondo sta “ciecamente camminando su una strada pericolosa con l’insostenibile uso di acqua, l’inquinamento e il surriscaldamento climatico che stanno drenando la linfa vitale dell’umanità”, afferma il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

Il rapporto dell’Onu arriva in occasione della conferenza sull’acqua che si aprirà nelle prossime ore alle Nazioni Unite. Secondo il rapporto circa due miliardi di persone non hanno l’accesso ad acqua potabile sicura mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. “La scarsità di acqua sta diventando endemica”, si legge nel rapporto nel quale si osserva come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.

Il rapporto dell’Onu arriva in occasione della conferenza sull’acqua che si aprirà nelle prossime ore alle Nazioni Unite. Secondo il rapporto circa due miliardi di persone non hanno l’accesso ad acqua potabile sicura mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. “La scarsità di acqua sta diventando endemica”, si legge nel rapporto nel quale si osserva come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.

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Mattarella a Casal di Principe parla ai giovani: “Siete la generazione della speranza”

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“La mafia è violenza ma, anzitutto, viltà. I mafiosi non hanno nessun senso dell’onore né coraggio.

Si presentano forti con i deboli. Uccidono persone disarmate, organizzano attentati indiscriminati, non si fermano davanti a donne e a bambini. Si nascondono nell’oscurità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando da Casal di Principe.

“La Repubblica vi è vicina. Tutte le amministrazioni pubbliche devono far sentire con efficacia la loro presenza accanto ai cittadini. Insieme a tutte le espressioni della società civile. La politica sia autorevole nel dare risposte alle emergenze e ai problemi socio-economici dei territori. L’amministrazione sia efficiente, rapida nelle soluzioni e trasparente, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando da Casal di Principe.

“Care ragazze e cari ragazzi, Maria e Fabrizio hanno parlato dei preconcetti, dei pregiudizi che registrano sovente. Voi – ha proseguito Mattarella – dovete essere fieri di essere nati in questa terra, che ha saputo compiere questa vera, grande, rinascita. Dovete avvertire l’orgoglio di essere concittadini di Don Diana. Dovete rifiutare, fin dai banchi di scuola, la sopraffazione, la violenza, la prepotenza, il bullismo, che sono un brodo di coltura della mentalità mafiosa. Ricordate sempre che siete la generazione della speranza, quella a cui don Diana ha passato idealmente il testimone della legalità”.

Sergio Mattarella all’istituto Guido Carli di Casal di Principe (Caserta), accolto dai ragazzi della scuola e di due istituti comprensivi della città con le bandierine tricolori; all’interno è stato intonato l’inno nazionale. Mattarella ha già visitato il cimitero di Casal di Principe dove ha incontrato alla cappella della famiglia Diana, gli stretti congiunti del sacerdote ucciso dalla camorra, in particolare i fratelli Emilio e Marisa e consorti e figli; c’era pure Augusto Di Meo, testimone oculare del delitto don Diana.

“La Repubblica Italiana considera prioritaria la lotta a tutte le mafie. Con leggi e strumenti avanzati, grazie all’impegno di inquirenti e forze dell’ordine – ai quali dobbiamo sempre esprimere la nostra vicinanza e la nostra riconoscenza – sono state disarticolate organizzazioni potenti e minacciose, capi arroganti sono stati assicurati alla giustizia, intere aree sono state liberate dalla oppressione mafiosa”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando da Casal di Principe.

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