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Roma

MARINO ELEZIONI: IN CASO DI BALLOTTAGGIO PD E PDCI FARANNO A MENO DEL CONTRIBUTO DI MARCO RAPO

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Tempo di lettura 3 minuti "Non è una polemica, ma una scelta politica."

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di Maurizio Aversa

Marino (RM) – Questa non è una nota polemica. Non nelle intenzioni. Ma un contributo sulla politica marinese (che naturalmente non vive in Papuasia e quindi è anche sulla politica italiana). Liquidiamo subito la vicenda “credibilità”. Forse ha ragione qualche notista, oggi, sugli online, che l’unità è probabilmente una decisiva carta, visibile, di credibilità in mano agli oppositori dei lunghi anni di malgoverno della destra a Marino.

Ma c’è tempo per recuperare. Quindi l’accusa di non credibilità, oggettivamente basata su un fatto politico accaduto, può essere non accolta, motivata, ricusata, ma, comunque avvenuta. Nel senso che se in una fase, pochi mesi addietro, quasi tutte le forze politiche e le liste civiche locali hanno “accettato” la pari dignità al tavolo di Az Cit, perché giudicato superato il periodo in cui l’accadimento del voto pro-Palozzi fu manifestato.

Come è avvenuto ciò? Politicamente. Cioè? Cioè, ognuna delle forze che sedeva al tavolo ha “rinunciato” ad un pezzetto della propria analisi e della propria conclusione, perché ha intravisto un “bene maggiore e collettivo” (in questo caso erano un programma comune e una finalità di mandare via la destra da Palazzo Colonna) a cui “sacrificare” il proprio particolare. Ora, siamo in un’altra fase. Post primarie, e come si evince, post centrosinistra unito. Quindi quella salvaguardia e quella “rinuncia” di ognuno non è più attiva. Fin qui la vicenda cronachistica.

Per quanto attiene al merito, in verità, il “dato forte” di valore politico che Ciamberlano ha posto nei confronti di Rapo, non riguarda né l’episodio, né un giudizio soggettivo (legittimo, come è legittimo il giudizio politico di ogni uomo pubblico su un altro uomo pubblico). Riguarda invece una opzione, che i politicanti di piccolo cabotaggio (per chiarezza, non ritengo così nessuno dei soggetti interessati in questa nota) avrebbero perfino sconsigliato e che, invece, forte della propria volontà di dire “vino al vino”, il candidato sindaco ha voluto manifestare pubblicamente. Infatti, e questo è il punto, Ciamberlano ha detto a Rapo, nell’eventuale secondo turno di ballottaggio non ho intenzione di utilizzare il tuo apporto.

Quello dei tuoi elettori si, ma il tuo no. Si può essere dispiaciuti, si può non condividere tale presa di posizione. Ma è una scelta politica. Azzeccata? Per il percorso che mi trovo a condividere, ovviamente, spero di si, anzi, lo credo. Ma, comunque si saprà il giorno successivo delle urne. Ma ciò non può essere contestato: e neppure quella motivazione che viene addotta perché è proprio quella che era utilizzata, da molti, al tavolo, proprio nei confronti della inclusione di Az.Cit. Naturalmente, Marco Rapo, ovvero Az. Cit, possono assumere una posizione politica critica nei confronti di Pd o Pdci, nei confronti di Ciamberlano o di Aversa: è legittimo.

Ma non devono, per questo “prendere spunto” da un giudizio (che è cosa secondaria) unito ad una scelta annunciata (che è cosa primaria). Possono benissimo offrire un proprio punto di vista ed aggiornare (con giudizi secondari o meno) la propria posizione e linea politica.

Qui chiudo con una riflessione valida per un vero dibattito dibattito pubblico di merito se qualcuno vorrà organizzarlo. Si tratta di questo: la legge elettorale “dei sindaci” ha vantaggi e svantaggi. Uno degli aspetti negativi è senza dubbio la possibilità del proliferare del localismo, anche elettorale, e anche non giustificato socialmente e politicamente. Infatti, il gran numero delle liste civiche (legittime e democraticamente garantite) con lo “svincolo” alle politiche, alle idealità, al programma generale di forze nazionali, aumentano la dose di incertezza nella linearità e nella coerenza che oggi, non solo in chiave “elettorale”, ma proprio in chiave di coesione sociale, di democrazia repubblicana condivisa, viene attaccata con l’astensionismo o col voto populista. Resto convinto che se uno si pone l’obiettivo di avere meno astensione e meno voto populista, non deve “produrre” ed “offrire” più soggetti populisti e più comportamenti che scimmiottano l’antipolitica. Al contrario, vanno offerte solide basi politiche e contenuti e soggetti riconosciuti e riconoscibili. Il nuovo per il nuovo l’abbiamo già sperimentato: col berlusconismo, col leghismo, con il populismo che non si assume responsabilità di cambiamento.
 

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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