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Roma

MARINO LAZIALE, SCANDALO SILVAGNI: REVOCATI I DOMICILIARI ALL'IMPRENDITORE GINO FERRAZZA

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Tempo di lettura 3 minuti Ferrazza è coinvolto nel caso degli appalti pubblici che vedono al centro delle indagini il sindaco di Marino Laziale Fabio Silvagni

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ARTICOLO MODIFICATO IN DATA 30/09/2015 A SEGUITO RICHIESTA RETTIFICA CLICCARE PER VISIONARE

 

Chiara Rai

Marino Laziale (RM) – Il Tribunale del Riesame di Roma ha revocato la misura degli arresti domiciliari all’imprenditore di Marino Laziale Gino Ferrazza coinvolto nel caso di corruzione e peculato che ha coinvolto il sindaco di Marino Laziale Fabio Silvagni.

A confermare la notizia il legale dell’imprenditore, l'avvocato Giuseppe Petrillo raggiunto telefonicamente dal nostro quotidiano: ”Ferrazza – conferma l’avvocato Petrillo – di fatto non è più ai domiciliari. E’ tenuto adesso all’obbligo di firma tra le ore 17 e le ore 18 presso la stazione dei carabinieri di Santa Maria delle Mole. Sicuramente – conclude il noto avvocato dello studio Petrillo di Albano Laziale – un traguardo raggiunto con soddisfazione in una vicenda che ancora deve concludersi”. Ferrazza è coinvolto nel caso degli appalti pubblici che vedono al centro delle indagini il sindaco di Marino Laziale Fabio Silvagni.

Il primo cittadino è infatti accusato di essere responsabile di corruzione in relazione ad un mandato di pagamento emesso dal comune di Marino Laziale per lavori appaltati dall'amministrazione comunale ed effettuati da un'impresa edile locale. Fabio Silvagni che ha evaso i domiciliari si trova attualmente al carcere di Rebibbia mentre l’imprenditore Biancifiori si trova agli arresti domiciliari per lo stesso motivo di Silvagni. Per i due non conosciamo ancora l’esito del Tribunale del Riesame di Roma. Gli investigatori hanno ricostruito che il sindaco di Marino Laziale avrebbe favorito, con la complicità di un dipendente comunale, le iniziative imprenditoriali di una società operante a livello nazionale nel settore dei servizi per lo spettacolo e della ristorazione, con sede legale a Roma, concedendo, sempre secondo le accuse, in maniera illecita l’autorizzazione al cambio di destinazione d’uso (da artigianale a commerciale) di un immobile sito nel comune di Marino Laziale, per la realizzazione di un punto vendita di una nota catena commerciale di ristorazione.

A fronte dei permessi necessari per avviare l’attività commerciale gli imprenditori, David Biancifiori di 43 anni e G.T. di 40 anni, – quest’ultimo appartenente alla Sottosezione della polizia Stradale di Albano Laziale e in aspettativa per malattia da circa un anno – avrebbero assunto nell’esercizio commerciale una ventina di persone segnalate dal sindaco, garantendogli così un ritorno in termini di peso politico e elettorale.

Ma Ferrazza è coinvolto in un altro filone dell’inchiesta. È stato possibile ricostruire il personale interessamento del sindaco Fabio Silvagni per l'emissione da parte dei suoi uffici di un mandato di pagamento di una somma di 100mila euro in favore dell'imprenditore Ferrazza per lavori affidatigli dal Comune.
In questo caso il sindaco, sempre secondo l'accusa, avrebbe personalmente beneficiato di una somma di denaro pari al 3 percento di quella liquidata all'imprenditore, suddivisa, sempre secondo l’accusa, con un dipendente comunale. E sempre secondo l’accusa, l’agente (socio di David Biancifiore altro imprenditore coinvolto nel caso di corruzione) avrebbe aperto in incognito un ristorante in franchising di una nota casa di fast food a Marino Laziale, con annesso parco giochi, dentro un capannone che aveva cambiato destinazione d’uso grazie a una “mazzetta al sindaco” e la promessa di assumere 30 persone da lui segnalate. Uno degli imprenditori indagati, David Biancifori, al telefono con un’amica parla delle autorizzazioni del sindaco per l’area giochi davanti al Burger King: "M’hanno chiamato dal parco giochi! E il sindaco molto probabilmente mercoledì mi da la delibera definitiva per l’autorizzazione definitiva al parco …Ma te ne rendi conto??" si rallegra Biancifiori. E dall’altra parte l’amica commenta, alludendo a uno scambio di favori fra sindaco e imprenditore: "Eh ..non l’avrebbe fatto sicuramente se se non fosse stato ricambiato alla maniera in cui l’hai ricambiato no? ". Replica Biancofiori: "Tu considera trenta posti de lavoro so’ millecinquecento voti e in un comune fanno la differenza… Hai capito? Stamo sempre là, questo è il mondo in cui viviamo…". Altrove l’imprenditore Gianluca Tomasi racconta al telefono gli stratagemmi per trasformare un capannone in centro commerciale: "Io con artigianale potevo aprire solo il parco giochi e non il Burger King, poi hanno trovato l’escamotage per farmi… per farlo diventa’ subito commerciale. M’hanno fatto tipo: “Lo vuoi apri’ subito il Burger King? Te lo famo diventa’ commerciale".
 

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Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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