MARINO, LE FORZE DI SINISTRA FANNO AUTOANALISI IN VISTA DELLE AMMINISTRATIVE 2014

Redazione

Marino (RM) –  Assemblea delle forze della sinistra marinese lo scorso Giovedì 7 marzo presso il locale circolo Prc "Jago".  Durante l'incontro si è cercato di individuare una analisi condivisa del voto, delle appena trascorse elezioni regionali, per farne derivare scelte anche per il governo della città che sarà chiamata al rinnovo del Consiglio comunale e del sindaco entro il 2014. "La sala, adibita anche per eventi teatrali e altre iniziative sociali e culturali è una delle poche realtà fisiche che consentono ancora la pratica della democrazia nel nostro comune. – Scrivono in una nota i rappresentanti della sinistra marinese –  Infatti, qui, ormai da sette anni, – prosegue la nota – da quando la destra governa la città, essenzialmente non per meriti propri ma per divisioni della sinistra, sono stati letteralmente chiusi e non più riaperti luoghi “storici” in cui poter svolgere una assemblea, un incontro pubblico, un confronto politico o culturale. Giovedì 7 marzo, con l’intento di promuovere un confronto pubblico, dopo il risultato elettorale della consultazione per il Parlamento e per la Regione Lazio, si sono riuniti un po’ di persone – appartenenti a vario titolo alla sinistra – per valutazioni e per individuare cosa fare. Cosa fare, riferito ovviamente, non direttamente alla vicenda governativa e/o regionale, che seguirà, appunto, dinamiche nazionali e regionali; quanto scelte e comportamenti politici per la città e i cittadini di Marino che saranno chiamati, entro un anno, a rinnovare la guida della città e la composizione del consiglio comunale. Il confronto si è svolto, dopo una iniziale presentazione delle questioni aperte, dei risultati negativi per la sinistra, intervenendo a più riprese da parte dei presenti.

Prima dell’inizio dell’incontro, è giunto presso la sala il presidente dell’Anpi-Marino, Nilo Rizzo, che ha tenuto a far conoscere un suo pensiero. “La sinistra a Marino ha la necessità e la responsabilità di presentarsi di fronte ai cittadini, a cominciare da quei cittadini che per protesta hanno votato M5S o si sono astenuti in questa consultazione, unita negli intenti e nelle scelte politiche. Perché è compito e responsabilità della sinistra provare a cogliere l’opportunità di riprendere in mano la guida della città dopo il terremoto elettorale che ha colpito e “condannato” la stessa destra. Non c’è appello, ha sentenziato Rizzo, o questa sinistra deve essere capace di fare tale scelta.”. Queste indicazioni – che personalmente non sono state pronunciate dall’autore per ragioni di cautela in ordine alla propria salute che lo costringono a stare a casa in determinati orari –  sono state riportate in apertura di assemblea e ben accolte dai presenti.

SOMMARIA ANALISI
Nell’analisi sommaria che è emersa dal confronto, ci sono stati non solo i risultati numerici che vedono nel dato regionale (http://elezioni.interno.it/regionali/scrutini/20130224/R120700560.htm) la coalizione di centrosinistra affermarsi prima forza, seguita dalla destra e dal M5S. Ma anche l’affermarsi della potente protesta politica e della critica sociale emergere dal voto parlamentare che vede M5S prima forza marinese (http://elezioni.interno.it/camera/scrutini/20130224/C150700560.htm).

In questa differenza, circa il 34% dei consensi al movimento di Grillo, circa il 30% alla sinistra (inclusa Rivoluzione Civile) e similmente la destra (considerate tutte le liste estreme) c’è l’affermazione della possibilità numerica, prima che politica, di poter cambiare la guida della città. In questa valutazione è tuttavia da considerare l’apporto, per quanto negativo, di circa il 7% dei voti destinati ai centristi riuniti attorno a Monti. Insomma, i tre blocchi di peso elettorale nazionale, con percentuali che “danneggiano” M5S nelle regionali, lasciano spazio per una forte iniziativa politica della sinistra che si riproponga come “non più affetta da impotenza” nelle decisioni di merito per rispondere alla spinta critica popolare ed elettorale che si è manifestata.Si, perché un altro elemento che è emerso dal confronto, con convinzione (espressioni giunte da Armando Lauri, da Anna Sapia, da Corrado Colizza e da Simona Biffignandi) è che non tanto e non solo le tecniche di comunicazione elettorale – che pure hanno pesato -; quanto i contenuti della campagna elettorale e la “oggettiva drammaticità della crisi sociale e della acutezza della questione morale” sono state alla base della denuncia, della rivolta elettorale, alla base del voto di astensione e del voto al M5S.

LE FORZE POLITICHE NAZIONALI (a Marino)
Sinistra Ecologia e Libertà, che ha portato i propri saluti alla iniziativa, senza partecipare perché impegnata in una contemporanea riunione interna, è in attesa del confronto nazionale che dovrà essere deciso a breve. Ovviamente, nelle intenzioni – nazionali e locali – non c’è volontà di separatezza, anzi di unificare gli sforzi a sinistra, anche e proprio in vista della situazione cittadina e del prossimo appuntamento elettorale amministrativo. In questo convincimento c’è anche l’impegno locale a chiedere un confronto pubblico (con iscritti, elettori e cittadini) con la presenza della dirigenza regionale e nazionale proprio sul che fare a Marino.
I Verdi, che  nazionalmente al momento non hanno indicato cosa fare, a livello locale si sono espressi con un comunicato che registra la sconfitta della sinistra a Marino.
Il Partito della Rifondazione Comunista, dopo le dimissioni della segreteria e la convocazione degli organismi collegiali nazionali, si esprimeranno nei prossimi giorni su varie ipotesi che stanno affollando il dibattito interno al Prc e della sinistra. Come ricordato in riunione sono presenti anche due tendenze del dibattito volte l’una ad accreditare un sostanziale scioglimento del Prc all’interno di Rivoluzione Civile che Antonio Ingroia ha già confermato di portare avanti come progetto di nuovo soggetto politico oltre che elettorale. Ed un’altra tendenza che indica a Rifondazione di confluire all’interno di Sinistra Ecologia e Libertà di Vendola.
Italia dei Valori, dopo le dimissioni di Di Pietro e la convocazione delle assise nazionali, sta discutendo e scegliendo se confluire – dopo un auto scioglimento – all’interno di Rivoluzione Civile, oppure se “rifondare” su basi nuove e dopo una totale pulizia il partito. A livello locale c’è la volontà anche di confermare l’organizzazione del partito rinnovato.
Il Partito dei Comunisti Italiani, che in questi giorni dopo le dimissioni di Diliberto e della segreteria – in procinto di svolgere in fine settimana il confronto e le decisioni in assemblea nazionale –  è impegnato in tutte le realtà dove possibile (come qui  a Marino) a svolgere analisi e dare indicazioni circa la conferma della unificazione in un unico Partito Comunista, delle varie presenze organizzate comuniste che oggi esistono. Anche qui a Marino, all’interno dell’unità della sinistra, la linea scelta è quella della unificazione dei comunisti in un unico partito.
La formazione Nuovo Riformismo Avanti!, seguirà e parteciperà, a cominciare da confronto di merito, la vicenda marinese, perché ben disposto a valutare il perseguimento della unità della sinistra per il govero della città
Il Partito Democratico è impegnato nella prova di indicare, dopo le elezioni, una possibilità di governo. Contemporaneamente già in questi giorni Bersani ha annunciato che una assise nazionale sarà convocata per l’eventuale cambio di segretario e per  testare la linea politica. A livello locale ci saranno momenti di confronto che sanciranno la lettura e il che fare del partito marinese.

LA SITUAZIONE DEL COMUNE E LE PRIME INDICAZIONI
Nel confronto della serata, che naturalmente non era svolta sulla scorta di “documenti votati”, ma proprio per rispondere alla impellenza del risultato elettorale e della individuazione di soluzioni di cambiamento del governo della città, si è affermata una estrema critica di merito alla gestione del comune. Gli intervenuti (Colizza, Comandini, Sapia, Lauri, Aversa) hanno sottolineato i vari aspetti sociali e amministrativi che sono il discrimine di una vera e propria visione del futuro prossimo della città e dei suoi abitanti. Così le questioni della sanità e quelle della scuola, le questioni della difesa ambientale e dell’intervento di sostegno al settore edilizio – che deve passare attraverso politiche di risanamento, riqualificazione e rigenerazione edilizia esistente, e non con nuovo consumo di territorio – sono stati gli elementi che più hanno trovato un sentire comune. In particolare è stata vista la sintonia tra le posizioni indicate nazionalmente da Bersani, quelle indicate da Zingaretti e il documento “quadrifoglio” presentato dal Pdci/Rivoluzione Civile nelle scorse settimane a Marino.
Le indicazioni che sono emerse di natura programmatica, proprio per verificare la rispondenza alla unità che si vuole perseguire a sinistra, hanno posto al centro proprio la questione del non consumo di territorio, partendo dalla difesa del territorio, liberando dalla possibilità di costruire in via del Divino Amore e Mugilla. La seconda indicazione, di natura squisitamente politica, è il riconoscimento al Pd di essere il partito che per primo deve indicare la conferma della opzione dell’unità della sinistra per la scelta di un programma comunale di cambiamento e per la individuazione di una guida per questo cambiamento. La terza indicazione è sui tempi che vengono richiesti come celeri.

E’ chiaro che in un “primo momento” di confronto, dove addirittura neppure tutti erano presenti fisicamente per vari impegni, non si poteva andare oltre l’individuazione di criticità, di indirizzi e di necessità. Tuttavia, il cuore della democrazia e della partecipazione (inclusa la delega), e lo sforzo democratico trasparente  che in questa serata si è riusciti a mettere a disposizione di tutti coloro che dovranno assumere scelte sul modo di essere dei partiti, sulle priorità che dovranno essere individuate per i cittadini marinesi, sono qui a testimoniare che queste forze non si stanno spartendo eventuali futuri pezzetti di potere; non si stanno ritagliando zone di influenza; ma stanno operando alla luce del sole per il bene comune. Allora, responsabilmente, ognuno dei soggetti interessati, ognuno che abbia a cuore le sorti del governo della città, e le sorti della sinistra e dei suoi valori nella nostra realtà, non può prescindere dall’imperativo unificante che è venuto fuori, dal risultato elettorale. La sinistra ha perso perché non ha dato dimostrazione della propria credibilità. Questa condizione di credibilità oggi si basa sulla capacità dell’unità che sapremo dimostrare; sulla capacità di scelte di contenuto “di sinistra” che sapremo adottare; di trasparenza e pulizia che sapremo indicare nei rappresentanti che indicheremo per governare in nome di tutti. Ma tutta questa credibilità sarà veramente tale, soprattutto agli occhi e alle coscienze di tanti che hanno scelto il voto critico, se con sollecitudine, senza balletti, sapremo indicare la strada. “Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi”, questo concetto di Berlinguer, valeva e vale per una indicazione nazionale; ma vale anche per questo nostro comune martoriato dai poteri speculativi, dal malgoverno della destra, e dalle nostre colpevoli divisioni non più giustificabili.
– La nota conclude – In termine di riunione è stato auspicato da tutti che quanto prima una serie di serrati confronti pubblici diano la possibilità ai cittadini di confrontarsi contemporaneamente con tutta la sinistra.