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Roma

MARINO RIFIUTI "DIGESTORE", IL CIRCOLO S.E.L. “FRATTOCCHIE” CHIEDE CHIARIMENTI PER ISCRITTO ALL’ASSESSORE PISANI

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Tempo di lettura 3 minuti Sel: “si chiariscano dettagli tecnici, eventuali tempi, costi, ricadute sociali, ambientali e possibile localizzazione dell’impianto, ipotizzata dalla Giunta Palozzi.”

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Redazione

“Il progetto, annunciato dall’assessore Pisani, della possibile realizzazione di un costoso impianto all’avanguardia per la gestione e il recupero di una parte dei rifiuti, il cosi detto Digestore, impone molte riflessioni e attenzione sull’intera filiera dei Rifiuti Solidi Urbani a Marino”.
Così il circolo SEL “Frattocchie” di Marino annuncia e rende pubbliche i propri approfondimenti e le richieste di chiarimenti, nel merito del progetto, già avanzate all’amministrazione di Palazzo Colonna, verso l’assessore Pisani.
“In seguito al V Convegno sui Rifiuti, tenuto dal “Gruppo di Presenza Mons. Grassi” a Frattocchie lo scorso 25 giugno 2012 – spiega la nota del circolo SEL -, si sono appresi nuovi elementi sul sistema di gestione attualmente vigente a Marino. Il Comune di Marino spende ogni anno 6.500.000 euro circa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Il livello di differenziazione dei rifiuti solidi urbani (RSU), si attesta appena al 22% (plastica, vetro, carta, alluminio), mentre per legge già dovrebbe essere almeno al 65% entro la fine dell’anno. Gli stessi dati sopra citati, rivelano che il guadagno del Comune di Marino dalla vendita dei rifiuti – obbligo di legge ai sensi del D. Lgs. 152/06 e successive modifiche – risulta ancora pari a zero. Anche il materiale differenziato infatti (come sopra: plastica, vetro, carta e alluminio), dai cassonetti di Marino viene portato in discarica: pagando il trasporto, la separazione ed i costi di conferimento ad esso relativi. Insomma, un disastro!”
“L’Assessore Remo Pisani – prosegue la nota di SEL – ha annunciato durante la conferenza il progetto di un impianto di smaltimento dell’organico, da situare sul territorio comunale. Il “Digestore” – questo il nome dell’impianto – sarebbe, ha spiegato Pisani, un macchinario per la “digestione anaerobica”, che consta di un enorme serbatoio ove si tiene il materiale organico, privo di ossigeno, che ne trasforma l’emissione di decomposizione in energia elettrica o gas, destinando lo scarto alla produzione di compost – fertilizzante. Il costo dell’impianto è, sempre a detta dell’Ass. Pisani, di circa 3.000.000 di euro, e non sembra vi siano previsti elementi di combustione nell’impianto. Non si è detto molto altro. Per questo – conclude la nota del circolo SEL “Frattocchie di Marino –, in spirito propositivo ma certamente con la ferma volontà di conoscere nel dettaglio la proposta, abbiamo deciso di porre alcune precise domande all’assessore Pisani. Abbiamo chiesto (numero di protocollo 0038250, del 23 – 07 – 2012):
1.    chiarezza sui costi (di gestione e manutenzione, quanto di predisposizione dell’impianto: ad esempio quelli relativi all’immissione in rete del gas prodotto dal Digestore stesso) e sulla provenienza della totalità dei fondi necessari per la realizzazione dell’intero progetto;
2.    quali siano gli effettivi ritorni sociali, che chiediamo all’Ass. stesso di curare in maniera preminente: dal risparmio comunale e dei cittadini che potrà conseguirne (primo su tutti quello in bolletta, la TARSU che tutti i marinesi pagano e profumatamente), al guadagno effettivo per la comunità locale, in termini tanto di offerta di lavoro che derivante dalla vendita del prodotto finito (gas o energia elettrica, oltre al fertilizzante);
3.    quali siano i tempi di realizzazione del progetto, impegnandoLa sin da ora a presentare alla cittadinanza un “cronoprogramma” certo sulla realizzazione dell’impianto e della sua filiera;
4.    si vuole sapere con certezza se sono presenti o no impianti di combustione come componenti del macchinario, poiché in altri esemplari di Reattori di digestione anaerobica, in giro per l’Italia, se ne riscontra la presenza: un elemento necessario per valutare la sostenibilità ambientale dell’impianto stesso;
5.    da ultimo, ma non in ordine di importanza, è necessario sapere dove si ipotizza possa essere situato l’impianto: perché si faccia subito chiarezza sul fatto che questo non è un investimento “mascherato”, utile solo ad abbattere vincoli urbanistici per poi edificare e speculare sul mattone, bensì è pensato nel solo interesse della cittadinanza e dell’effettivo risparmio per le tasche dei marinesi.
“L’Assessore Pisani – sottolinea ancora la nota dei vendoliani di Marino -, in chiusura dell’incontro citato, ha annunciato l’apertura di un Bando comunale di 10 mln di euro, in arrivo dalla Regione Lazio sul settore dei rifiuti e utili verosimilmente a coprire i costi dell’investimento. Ha invitato altresì la cittadinanza e le forze politiche ed associative a presentare proposte sulla gestione RSU. È quanto il nostro circolo intenderà fare appena il Progetto verrà reso pubblico – hanno concluso i rappresentanti del circolo SEL “Frattocchie” di Marino –  prendendo parte al dibattito sulla sua utilità, su i costi e sulla reale necessità di una sua corretta e trasparente realizzazione e gestione”.
 

Cronaca

Macabri ritrovamenti a Roma: motorino abbandonato e resti di animali inquietano i cittadini. E’ paura di riti satanici

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Sui social si segnalano una serie di episodi simili in diverse zone della capitale, sollevando dubbi su possibili rituali occulti

In un prato della zona nei pressi di via del Casale Ciminelli, infatti, è stato rinvenuto un motorino abbandonato, accanto al quale giaceva una testa di animale, probabilmente un montone, insieme a pelliccia e interiora sparse a terra. L’insolita e macabra scena non è passata inosservata, portando alcuni cittadini a contattare immediatamente i carabinieri del 112 e la polizia locale.

La situazione è fascinosa e inquietante, e non è isolata. Sui social network, molti utenti hanno condiviso le loro esperienze, evidenziando un fenomeno che, a quanto sembra, è costante in diverse zone della capitale. “Su via Torre Jacova, settimana scorsa, ho trovato zampe e altri resti, credo di coniglio, erano stati buttati lì in un sacchetto che i cani randagi e le cornacchie hanno aperto, sparpagliando il contenuto lungo la strada”, ha commentato un cittadino, aggiungendo di aver rinvenuto anche ciò che sembrava essere la pelle di un gatto. “Che diamine sta succedendo?!”, si chiede preoccupato.

Le voci che circolano tra i residenti sono molte e crescenti, con alcuni che non escludono la possibilità di riti satanici o pratiche simili dietro a queste inquietanti scoperte. Il clima di allerta è palpabile, e la paura tra le persone aumenta. Rivendicazioni come queste, seppur basate su speculazioni, testimoniano un malessere che si insinua nel tessuto sociale, rendendo i cittadini sempre più ansiosi e diffidenti.

La situazione non è semplice e necessita di un’attenta analisi delle autorità. Gli agenti di polizia e i carabinieri sono chiamati non solo a indagare su questi eventi, ma anche a rassicurare la popolazione che esige sicurezza e chiarezza. Le istituzioni dovrebbero intervenire tempestivamente per fare luce sulla questione, prevenendo il diffondersi del panico tra i cittadini e garantendo la sicurezza di tutti.

In un mondo dove il rispetto per gli animali e l’ambiente dovrebbe essere una priorità, tali episodi mettono in evidenza la necessità di un intervento deciso e di campagne di sensibilizzazione per educare la popolazione al rispetto delle vite e delle norme che regolano la convivenza civile.

Mentre le indagini avanzano, resta da sperare che simili episodi non si ripetano e che i cittadini possano tornare a vivere in serenità, senza l’ombra di eventi così inquietanti che minacciano la sicurezza e la tranquillità del loro quartiere.

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Metropoli

Bracciano: scoperti topi in un ristorante e alimenti scaduti, commercianti nel caos

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Operazione dei Carabinieri colpisce duramente il settore commerciale, multe salatissime e arresti per estorsione e violazioni gravi

I Carabinieri della Compagnia di Bracciano hanno scoperto gravissime irregolarità in diverse attività commerciali della zona, suscitando preoccupazione tra i cittadini. Durante i controlli, un ristorante è stato trovato in condizioni igienico-sanitarie allarmanti, con escrementi di topi presenti nei locali e alimenti scaduti e non tracciati, pronti per essere serviti ai clienti. La multa per il ristoratore ammonta a 4000 euro.

In un altro caso, un rivenditore di ortofrutta è stato sanzionato con una multa di 5333 euro e ha subito la sospensione della licenza, oltre al sequestro di 11 kg di cibi scaduti. La situazione ha portato all’intervento dell’ASL RM4, che ha collaborato con i Carabinieri del NAS per effettuare i controlli e garantire la sicurezza alimentare della zona.

Le operazioni di controllo, estese anche alla circolazione stradale, hanno portato a ulteriori provvedimenti: 33 automobilisti sono stati sanzionati per un totale di oltre 11.789 euro. Il servizio ha inoltre portato all’arresto di due persone e alla denuncia di altre tre, legate a crimini di estorsione e possesso di armi improprie.

Tra gli arrestati figura un 42enne di Morlupo, che aveva applicato tassi usurai su un prestito di 100 euro, estorcendo successivamente 1200 euro a un conoscente. Un’altra persona, una donna già agli arresti domiciliari, è stata trasferita in carcere per violazioni della misura cautelare. Tre persone sono state denunciate per il possesso di oggetti atti a offendere.

Il bilancio delle operazioni condotte dai Carabinieri evidenzia una preoccupante situazione di degrado e irregolarità che ha richiesto l’intervento urgente delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza della comunità e la legalità nel territorio di Bracciano.

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Castelli Romani

Monte Porzio Catone: la nuova rotonda sotto accusa

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Ogni mattina, all’alba, si ripete lo stesso copione.
“Esco dal cancello di casa, in via di Monte Compatri, e mi trovo subito immerso in una scena di caos – dice l’avvocato Evandro Senatra, uno dei decano tra gli avvocati di Monte Porzio Catone – Frotte di studenti affollano la fermata dell’autobus, alcuni addirittura sul manto stradale, rischiando di trovarsi in situazioni pericolose. Questo è solo l’inizio di una mattinata che si preannuncia problematica!”

La nuova rotonda, che ha fatto tanto discutere nel comune di Monte Porzio Catone, si è rivelata una benedizione per pochi, ma per la stragrande maggioranza è diventata un vero e proprio incubo.
La fila di automobili che si snoda da Monte Compatri, arrivando fino alla località Ponte Grande, è sintomatica di un ingorgo senza fine.
In molti impiegano, al mattino o nelle ore di punta, quasi mezz’ora solo per raggiungerla su di un tragitto che, un tempo, richiedeva pochi minuti.
«In certe ore di punta è peggio che a Roma!», dice uno dei tanti “arrabbiati” sui social.
Ma il problema non riguarda solo il traffico congestionato. La sicurezza è un tema sempre più impellente.


Quello che appare sempre più evidente, ci dicono molti cittadini, è la necessità di adottare un controllo più rigoroso per le auto che giungono da Frascati. Troppo spesso si assiste a veicoli che ignorano il segnale di dare precedenza, imboccando Via di Monte Compatri a velocità ben superiori al limite di 30 km/h. Questo comportamento mette a repentaglio non solo la vita degli automobilisti, ma soprattutto quella dei pedoni, e in particolare degli studenti, che ogni giorno attraversano la strada per raggiungere la fermata dell’autobus.
E se a tutto ciò aggiungiamo, sempre come dicono alcuni cittadini della zona, il “cattivo” comportamento dei mezzi pubblici, “il gioco è fatto”.
Gli autobus del Cotral, l’azienda dei trasporto regionale vengono indicati, in molti post, come “indisciplinati” e “pericolosi”.
Va da se che bisogna ricercare una soluzione rapida e veloce ma soprattutto va predisposta, a stretto termine, una banchina riparata per i tanti passeggeri che attendo il bus direzione Frascati.

la “assai discussa” fermata dei bus Cotral

Fioccano già le proposte, come quella di creare “una piccola rientranza nella proprietà alle spalle”, oppure spostando la fermata dei bus Cotral in un luogo ove i passeggeri non rischino di essere investiti dalle auto.
Inoltre, sarebbe utile, dicono sempre i cittadini sui social, installare dei semafori funzionanti durante le ore di punta per regolare il traffico, evitando di ricadere nelle insidie delle “rotonde” che, nel nostro caso, sembrano piuttosto causare un ulteriore ingorgo.
“La sicurezza e il benessere della comunità devono essere la priorità” è il filo conduttore delle dichiarazioni di molti cittadini monteporziani.

Si spera che le istituzioni ascoltino le richieste dei cittadini e trovino soluzioni efficaci per rendere vivibile il territorio.

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