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Marsala. acque reflue depurate in agricoltura: occorre il sostegno della Regione

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MARSALA (TP) – La California, il problema dell’acqua se lo poneva già cento anni fa; mentre Singapore, da tempo, ha reso potabile l’acqua depurata. Insomma, il timore – giustificato – che la risorsa idrica possa col tempo esaurirsi ha messo in moto idee e sviluppato tecnologie per non depauperare le fonti di approvvigionamento, con l’obiettivo di ridurre altresì gli sprechi. Ecco perché diventa interessante il riuso delle acque reflue depurate, tematica ambientale di grande attualità di cui si è discusso nel corso di un Convegno che ha riunito a Marsala docenti universitari, dirigenti regionali e tecnici del settore. Tutti hanno condiviso l’importanza di assicurare una gestione davvero sostenibile dell’acqua, incrementando quel sistema di “economia circolare” che si sostanzia nel riutilizzo delle acque reflue depurate.

“Marsala è stata da poco autorizzata al riuso delle acque in uscita dal depuratore di contrada San Silvestro per uso irriguo, civile e industriale – ha affermato il sindaco Alberto Di Girolamo; l’obiettivo è quello di realizzare le necessarie opere per consentire anche al settore agricolo di beneficiare al più presto del flusso idrico depurato”. Sul punto, interessanti contributi su tecnologie, sviluppi normativi, progettualità e portata degli investimenti sono giunti dai relatori. A cominciare da Mario Cassarà, del Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, che – nel portare il saluto del dirigente generale Salvatore Cocina, impegnato per l’emergenza rifiuti – ha illustrato l’attuale situazione idrica siciliana, spesso in crisi di risorsa. Inoltre, ha parlato delle aspettative risolutive che il bacino sud occidentale siciliano si attende dalle acque provenienti da Montescuro e dal serbatoio Garcia, “per complessivi 8 milioni di metro cubi annui di acqua”. E proprio con riferimento a tale dato, Cassarà ha affermato che “grazie al suo ottimo depuratore, Marsala potrebbe arrivare ad erogare annualmente quasi la metà di quei metri cubi di refluo depurato, con grande risparmio della falda”. Argomento, quest’ultimo, su sui è soffermato Gabriele Freni (Università Kore, Enna) che ha condotto uno studio particolare sul territorio marsalese: “La falda di Sinubio è sovrasfruttata ed a rischio insalinamento; se non si interviene, si svuoterà progressivamente nel giro di 15/30 anni. Impiegare le acque depurate in agricoltura arresterebbe questo declino”.

Che il riutilizzo a Marsala sia tecnicamente possibile lo hanno confermato sia Gaspare Viviani che Michele Torregrossa (entrambi docenti all’Università di Palermo, Facoltà di Ingegneria) per i quali “valutata la sostenibilità del progetto e gli aspetti economici, occorrerà incentivare anche con sgravi fiscali l’uso irriguo”. I cui impianti – come ha spiegato Giuseppe Provenzano (UniPa, Facoltà di Scienze Agrarie) – “hanno la loro importanza, ma altrettanto si deve riservare alla gestione e all’uniformità di distribuzione idrica”. Per gli spetti sanitari, dall’intervento di Giuseppe Morana (Asp Trapani) si è potuto anche apprendere che “col riuso delle acque depurate, sarebbe possibile ridurre l’impiego di fertilizzanti in agricoltura, limitando altresì l’apporto di nitrati nell’acqua”. Dopo i saluti delle neoelette parlamentari – Cinzia Leone (senatrice) e Caterina Licatini (deputata) – nonché di Nicola Coppola, presidente dell’Assemblea territoriale idrica trapanese, Giuseppe Marino (Genio Civile) ha fatto una panoramica sui pozzi di Marsala dove “una ventina sono di proprietà comunale, cui se ne aggiungono circa cinquecento privati e non si rilasciano nuove concessioni”. Un bene, questo, per Giuseppe Laudicina (esperto del sindaco di Marsala per le risorse idriche) che, assieme all’assessore Salvatore Accardi, ha curato la sessione di lavori dedicata all’esperienza marsalese sulla depurazione. E mentre Barbara Cosentino (Cooperazione universitaria Onlus) conta di dare il proprio contributo con il progetto PROSIM che, oltre all’uso irriguo dell’acqua depurata, mira anche a ridurne gli sprechi; Mario Pipitone (responsabile Ecotecnica, gestore dell’impianto di Marsala) ha pure espresso apprezzamenti per la sensibilità ambientale dell’Amministrazione comunale. Nel chiudere i lavori del Convegno, l’ing. Cassarà ha ribadito l’importanza delle infrastrutture per avviare l’uso irriguo delle acque depurate e che comporta significativi investimenti. Dal canto suo, il sindaco Di Girolamo ha lanciato un appello alla Regione: ”Siamo pronti a rispondere all’enorme richiesta d’acqua in agricoltura grazie ad un depuratore in cui, presto, confluirà anche la nuova rete fognante. Penso che la canalizzazione dei reflui depurati sia cosa molto più intelligente e di buon senso rispetto a riversare in mare tutta quest’acqua”. Auspicando nel sostegno regionale, nonché nei fondi comunitari o statali necessari per consentire la realizzazione del progetto a Marsala, il sindaco Alberto Di Girolamo ha dichiarato che seguirà personalmente – e ad ogni livello – gli sviluppi burocratici e progettuali legati all’utilizzo agricolo delle acque depurate nel territorio lilibetano.

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riapre il museo Benedetto Robazza

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Valerio Aprea porta sul palco i canti I e XXXIII dell’Inferno di Dante
 
Lunedì 25 marzo 2024, in occasione del Dantedì, verrà inaugurato, a Rocca Priora, il nuovo allestimento del MuRo | Museo Benedetto Robazza.
 
Durante la mattinata si terranno alcune visite guidate a cura dello staff del Polo Culturale Monsignor Giacci, mentre il pomeriggio – dalle ore 15:30 alle ore 17:00 – sarà possibile partecipare su prenotazione a due turni di visite guidate tattili per vedenti e non vedenti a cura dell’Associazione Museum.
 
E dopo i saluti istituzionali del Sub Commissario Prefettizio del Comune di Rocca Priora, Alessandra Pascarella e del Presidente della Fondazione Cultura Castelli Romani e del Consorzio Sistema Castelli Romani, Giuseppe De Righi, ecco il momento centrale della giornata: la lectura Dantis dei canti I e XXXIII dell’Inferno a cura di Valerio Aprea.
 
Attore poliedrico dallo stile personalissimo, che porta sia sul palco che in alcune delle più importanti produzioni televisive e cinematografiche italiane degli ultimi anni. A cominciare dal ruolo di ‘sceneggiatore’ nella serie cult “Boris” fino a quello di latinista nella saga cinematografica “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilia, che gli è valsa la candidatura ai David di Donatello 2014. Dal 2020 è nel cast di “Propaganda Live” su La7 e dal 2021 è tra i protagonisti della serie tv Sky Original “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino, per la quale ha ricevuto la candidatura ai Nastri d’Argento 2022.
 
Il Museo si trova nel cuore del Centro storico di Rocca Priora, all’interno del “Polo Culturale Monsignor Francesco Giacci”, e ospita la mostra permanente dello scultore Mario Benedetto Robazza – scomparso nel 2020 – : suggestive opere scultoree in marmo e in bronzo e dipinti che delineano un percorso unico ispirato alla Divina Commedia di Dante Alighieri ed in particolare ai trentaquattro canti dell’Inferno. Ammirando l’allestimento museale è possibile ripercorrere la genesi dell’opera del Maestro Robazza in quel continuum di studi e di approfondimenti che, a partire dalla prova d’autore in bronzo ai dipinti e ai bozzetti, si chiude con l’opera monumentale, vero capolavoro del Maestro e unica nel suo genere: un nastro di sculture lavorate in altorilievo per una superficie di 90mq che racchiudono tutti i canti dell’Inferno.
 

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doppio trionfo nel circuito europeo Under 23 di fioretto con Franzoni e Lorenzi

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Frascati (Rm) – Il Frascati Scherma ha conquistato Zagabria. Nella capitale croata è andato in scena la prova del circuito europeo Under 23 di fioretto dove il club tuscolano ha visto il successo di due suoi atleti: tra le donne Margherita Lorenzi è stata autrice di una prestazione senza sbavature che le è valsa il primo gradino del podio. Nella stessa prova Ludovica Genovese ha concluso al decimo posto e Nicole Capodicasa al 17esimo. Tra gli uomini bravissimo Giuseppe Franzoni che ha sbaragliato la concorrenza mettendo in mostra una scherma determinata e incisiva. Nella stessa gara da segnalare anche il sesto posto di Luis Macedo e il 27esimo di Adriano Genovese.
Ad Atene (in Grecia) e a Padova sono andate in scena due prove di Coppa del Mondo Assoluta di sciabola dove non ci sono stati particolari squilli dal punto di vista individuale per i portacolori del Frascati Scherma: la migliore è stata Irene Vecchi che ha chiuso al 12esimo posto, mentre Chiara Mormile ha terminato 23esima. Entrambe le atlete hanno contribuito al quarto posto ottenuto dall’Italia nella prova a squadre. Tra gli uomini Riccardo Nuccio ha terminato 51esimo, Lorenzo Ottaviani 138esimo e Leonardo Tocci 166esimo.
Rientrando in Italia si è disputata a Napoli la seconda prova Open dedicata alla spada a cui hanno partecipato due giovani atlete del club tuscolano, vale a dire Giorgia Amati (140esima) e Carlotta Pasqua (161esima). Infine una corposa delegazione del Frascati Scherma è stata protagonista nella quinta prova nazionale Master che si è tenuta a Cremona: nella categoria 4, Maria Franca Col si è dimostrata ancora una volta la più brava di tutte, andando a vincere la manifestazione. Sempre tra le donne, ma nella categoria 0, va segnalato il buon settimo posto di Mirella Mitreanu, poi nella categoria 2 hanno partecipato Simona Parlanti (che ha chiuso 11esima) ed Elisabetta Sirianni (13esima). Tra gli uomini il miglior piazzamento è stato quello di Andrea Orazi, decimo nella categoria 1, mentre nella categoria 2 erano presenti Davide Bruschi, Cristian Mancini e Roberto Furchì che si sono piazzati rispettivamente 16esimo, 17esimo e 18esimo.


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ricordato Nicola Calipari, ucciso a Baghdad il 4 marzo del 2005

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Ieri mattina, presso la Questura di Roma, è stato ricordato il funzionario della Polizia di Stato Nicola Calipari, deceduto a Baghdad il 4 marzo del 2005. In rappresentanza del Capo della Polizia –Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Pisani, il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie, Prefetto Vittorio Rizzi, ha deposto una corona di alloro davanti al bassorilievo in bronzo che ritrae l’eroico poliziotto.
Alla cerimonia, officiata dal Cappellano Don Nicola Tagliente, erano presenti anche la moglie del funzionario, dott.ssa Rosa Maria Villecco, il Prefetto di Roma Lamberto Giannini, il Questore di Roma Carmine Belfiore , altre autorità civili e militari, numerosi colleghi che lo hanno conosciuto e con i quali ha lavorato nei 20 anni di carriera nelle città di Genova, Cosenza e Roma.
Nicola Calipari, insignito della medaglia d’oro al valor militare, 19 anni fa guidava una squadra che, nel pieno del conflitto iracheno, subito dopo aver contribuito alla liberazione di Giuliana Sgrena, stava accompagnando la giornalista in aeroporto dove un aereo l’avrebbe riportata in patria. Calipari fu colpito a morte da alcuni colpi di fucile in un checkpoint statunitense, mentre viaggiava sull’auto che trasportava l’ostaggio. I colpi di arma da fuoco lo colpirono perchè con il suo corpo fece da scudo all’ostaggio.

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