MARSALA: INCENDIATO IL LOCALE "HELIOS CLUB", LA CITTA' HA PAURA

di Andrea Li Causi

Marsala (TP) – E’ stato appiccato un incendio, probabilmente di origine dolosa, ai danni del locale “Helios Club” che si trova in Via Francesco Crispi. Quando sono intervenuti i Vigili del Fuoco erano le 5 del mattino e dalle prime indiscrezioni sembra confermata l’origine dolosa dell’incendio poiché ignoti avrebbero versato liquido infiammabile sotto la saracinesca e avrebbero appiccato l’incendio all’esterno del locale. L’incendio ha coinvolto anche due auto parcheggiate che si trovavano davanti il locale. I Carabinieri stanno indagando su quanto accaduto. Tale episodio riporta alla mente quanto accaduto la notte del 21 maggio 2016, quando sei auto si sono letteralmente carbonizzate. In merito a questo episodio si ipotizza l’incendio accidentale poiché non sarebbero state trovate tracce di liquido infiammabile, vi sono comunque indagini in corso. I cittadini iniziano ad avere paura poiché sta emergendo uno spaccato della bella e affascinante Marsala a molti ignoto, fatto di droga, attentanti a negozi e rapine. Una città che ha paura e non si sente sicura. Che sta succedendo veramente? La città ha ancora il cuore affranto per la more di Silvio Mirarchi, Maresciallo Capo dei Carabinieri ucciso mentre stava svolgendo valorosamente il suo lavoro, colpito alle spalle da ignoti mentre era in corso un’operazione antidroga nelle campagne marsalesi, nelle contrade di Ventrischi e Scacciaiazzo. E mentre le indagini proseguono senza sosta, è stato arrestato Francesco D’Arrigo, 54enne di Partinico nonché proprietario delle due serre in cui sono state rinvenute seimila piantine di marijuana. L’uomo è accusato di coltivazione e detenzione di droga. Ma i punti da chiarire sono tanti: dove si trovava l’uomo quando si è verificata la sparatoria? Chi si occupava della piantagione di Marijuana? Sulla vicenda vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti.

Nei giorni scorsi un’imponente operazione antidroga della Polizia di Marsala ha portato al maxisequestro di una piantagione di 20.000 metri di estensione incontrada Cozzaro, in serre con un precisissimo sistema di irrigazione che consentiva di erogare acqua a 15.000 piante. Vi era anche un laboratorio in cui le piante venivano lavorate per poi essere preparato per il mercato, sono stati trovati infatti 10 chili di marijuana destinata al mercato. La marijuana sequestrata è circa 4,5 tonnellate, per un giro d’affari di circa 22,5 milioni di euro. Tale episodio è da ritenersi un caso isolato oppure è collegato all’enorme quantitativo di marijuana rinvenuto nella serra presso cui stava indagando il Maresciallo Capo Silvio Mirarchi? Un episodio analogo a quanto accaduto al Maresciallo si è verificato qualche settimana fa in una coltivazione di marijuana  situata tra Marsala e Mazara del Vallo, quando due romeni sono stati raggiunti da diversi colpi di fucile da custodi della piantagione. Uno è riuscito a scappare, l’altro invece è morto ed è stato rinvenuto carbonizzato qualche giorno dopo.