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MARSALA: MATTEO SALVINI E L'APPUNTAMENTO SFUMATO. RESTA IN MACCHINA TRA URLA E CONTESTAZIONI

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Tempo di lettura 8 minuti Il leader del Carroccopo esser fuggito in auto e non aver proferito parola con la città ha scritto su Facebook: “Alla faccia di pochi cretini, a Marsala per vincere!”

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di Angelo Barraco

Marsala –  Martedì 12 maggio si è svolta in Largo Zerilli l’apertura della campagna elettorale di Vito Armato, candidato a rivestire il ruolo di Sindaco della città di Marsala sotto la bandiera politica “Noi con Salvini”. Certo, una posizione che a molti siciliani fa storcere il naso, ad altri invece fa battere le mani ed apprezzare questo nuovo movimento del nord Italia che prende piede al sud.
L’apertura della campagna elettorale del candidato Vito Armato ha avuto tanto fragore e riscontro verso la popolazione marsalese, e non solo, perché è stato chiamato come ospite e rappresentante del partito il Leader della Lega Nord Matteo Salvini. Noi de L’Osservatore D’Italia eravamo lì.
 
Ripercorriamo la giornata del 12 maggio. Al nostro arrivo in Largo Zerilli, erano circa le 19:00, c’era un piccolo gruppo di manifestanti che stava sistemando i cartelloni e si stava preparando per la serata. Cartelloni che esprimevano un chiaro dissenso e disapprovazione verso una politica non appartenente alla Sicilia, con riferimenti chiari e diretti. I cartelloni riportavano frasi come “Salvini sta alla Sicilia come il mascarpone sta al cannolo” oppune “Antifascisti sempre”.
 
Poi sono stati attaccati degli striscioni che riportavano la frase “Marsala mai con Salvini”. Mentre i manifestanti si preparavano alla contestazione a Salvini noi raggiungiamo uno di loro e ci dice: “Noi abbiamo una piccola organizzazione e abbiamo deciso di andare oltre le varie inciviltà e quindi manifestare in modo assolutamente pacifico. Noi siamo un gruppo di amici e appena abbiamo saputo che Salvini veniva a Marsala abbiamo detto, guarda, non possiamo accettare che lui incominci quasi a infettare la popolazione marsalese che già ha i suoi problemi”.
 
Domande ai contestatori. Rivolgiamo la seguente domanda: come avete reagito alla presenza di un partito politico che appoggia Salvini a Marsala? La risposta è stata: “E’ stato questo a fare partire tutto, non faccio politica da dieci anni ma di sicuro sono antirazzista ed è stato questo che mi ha portato a decidere di manifestare in questa occasione perché Salvini, con la sua dialettica eccellente che ha –è un eccellente comunicatore- sta cominciando a far rievocare tutti quei pensieri razzisti ma anche separatisti e intolleranti che comunque in Italia non ci sono mai stati” aggiunge “prima le persone si vergognavano che erano razzisti, adesso lo dicono palesemente, dicono quando affonda una nave con mille persone, che sono clandestini o comunque diversi da loro, tutti con le faccine sorridenti”.
Altra domanda rivolta al contestatore: secondo te la reazione a Salvini com’è e come sarà? Ecco la risposta: “io non voglio sottovalutare o fare delle ipotesi, però secondo me il partico di Salvini sta riprendendo soltanto la destra che non esiste più a Marsala, come non esiste più la sinistra, quindi quelli che comunque sono sempre stati di destra adesso li sta raggruppando tutti Salvini. Sta facendo questo Salvini, in tutta Italia, non il centro destra ma la vera destra. Per questo io penso che Salvini sia una persona pericolosa, perché sta portando l’Italia ad un degrado culturale e morale che non si era mai visto e l’ignoranza porta alla violenza, sta tutto lì”.
 
L'INCONTRO CON ARMATO
 
Dopo aver fatto quest’intervista abbiamo visto il candidato Sindaco Vito Armato e gli abbiamo chiesto la sua opinione in merito alla manifestazione e per Salvini che avrebbe presenziato a Marsala, Armato ha risposto: “Credo che in democrazia se ognuno esprime le sue idee credo che sia una cosa assolutamente giusta infatti prima mi sono pure avvicinato al gruppo di ragazzi che stanno organizzando questo piccolo corteo e non ho nessun problema. Anzi dico, nella vita è giusto che le persone manifestino e facciano avanti le loro idee quindi accetto assolutamente questa reazione”. Abbiamo poi chiesto al candidato Sindaco Armato com’è stata la reazione dei marsalesi a Salvini, la risposta è stata: “Sicuramente c’è questa situazione nord sud che non è creata né da Salvini né da Vito Armato, ormai è solo un discorso di cultura, come quando si parla di comunisti e fascisti. Quindi la cosa che io dico è che noi ci stiamo candidando perché è un movimento nazionale, la mia candidatura è stata una candidatura veloce che passa attraverso alcune riflessioni. Noi abbiamo a Marsala una situazione politica che è scandalosa, rappresentanti politici che sono radicati sulle poltrone, non riusciamo a cambiare niente”. Continua dicendo  “Noi con Salvini sta dando slancio ad un gruppo di ragazzi normali, perché se voi andare a vedere la nostra lista non ci sono né fascisti né altro, c’è un po’ di tutto. Anzi ti dico che ci sono persone che anche guardavano a sinistra quindi la nostra è una lista molto tranquilla, abbiamo architetti, abbiamo commesse, abbiamo ragazzi che hanno dei locali. Abbiamo una lista variegata e variopinta che rappresenta un po’ tutte le categorie sociali.” aggiunge “E’ pur vero che ci stanno aiutando, perché visto che non hanno candidato nessun candidato al centro destra sicuramente siamo un po’ avvantaggiati, perché noi rischiamo di andare al ballottaggio e giocarci la partita quindi per la città potrebbe essere questa un’occasione per dare una spallata a tutto quello che è il vecchio e rinnovare totalmente il modo di vivere la politica e la città. Quindi Noi per Salvini, al di là di tutto quello che si può dire, a Marsala sta dando un’opportunità.” Come ultima domanda abbiamo chiesto al candidato sindaco se, secondo lui, dopo la partecipazione di Salvini qualcosa nei marsalesi sarebbe cambiato, ecco la risposta: “Credo assolutamente di si perché ho avuto modo di conoscerlo, chi lo tocca con mano sa che è una persona assolutamente normale, si vede che protegge e che pensa solo agli italiani, soprattutto gli italiani, questa è una cosa che i politici hanno un po’ perso di vista.” aggiunge “Lui non giudica, lui dice diamo agli italiani, diamo a chi paga le tasse, proteggiamo gli italiani, abbiamo una manifestazione in piazza con la Polizia di Stato, con il Commissariato, quindi dico, stiamo raccogliendo delle firme per la sicurezza di Marsala, quindi dico Salvini venendo a Marsala e stando qui sta dando la giusta importanza alla quinta città siciliana, è venuto ad ascoltare i marsalesi e i nostri progetti per Marsala  e vedere come fare per metterli in atto in maniera immediata quando saremo, speriamo, eletti quindi non è la solita visita elettorale, Salvini è venuto a conoscere, a capire, a dire qualcosa ai marsalesi a parte il fatto di aver chiesto scusa mille volte”. Continua dicendo “La cosa che dico sempre quando si parla di Salvini mi rifaccio sempre ad una cosa importante, chi dieci anni fa non ridirebbe una cosa che oggi non ridirebbe nemmeno sotto minaccia, è normale. Può capitare n un momento di fare una dichiarazione che dopo 5/6 anni uno cambia idea, si cresce per questo. Questi ragazzi che stanno manifestando qui magari tra vent’anni li vedremo in giacca e cravatta al governo con/se esisterà ancora la Democrazia Cristiana, perché quella sembra non finire mai”. 
 
Verso le ore 20:00 la piazza inizia a riempirsi di macchine della Polizia, Carabinieri e della Guardia di Finanza che sfilano lungo la strada. I manifestanti issano sui pali i lenzuoli riportanti le scritte “Mai con Salvini”, intanto la piazza inizia a popolarsi di curiosi, di nuovi manifestanti ma anche di aderenti al partito “Noi con Salvini”. Cala la sera e inizia la manifestazione. I contestatori si posizionano fermi, immobili vicino al marciapiedi di fronte ad un noto locale. Nell’attesa che arrivi Salvini l’attesa è tanta e iniziano gli slogan dei manifestanti, slogan come “Lega ladrona Marsala non perdona” o “Siamo tutti antifascisti”. Intanto la piazza si va riempiendo di curiosi che osservano, o si aggregano al gruppo che pian piano cresce. Alle urla si altra un suono che ha contraddistinto la serata di giorno 12, i fischi. Intanto il locale di fronte posiziona una cassa fuori, che fa presupporre ai presenti che il luogo in cui il leader della lega avrebbe proferito parola con il popolo marsalese sarebbe stato quello. Successivamente qualcosa cambia, dalla cassa posizionata dal lato opposto inizia ad uscire della musica ad alto volume, forse per distrarre anche i presenti. Ma nulla ha fermato i contestatori che cantano “Bella Ciao”. Intanto i poliziotti armati di scudi antisommossa, caschi e giubbotti hanno formato un cordone di fronte ai manifestanti che, sempre immobili, hanno continuato la loro opposizione. Intanto le ore passavano, le ore passavano e l’attesa per Salvini aumentava e si sentiva.
 
L'INCONTRO CON BRACCONERI
 
Tra la folla, mentre cercavamo di scorgere dettagli e umori del momento su entrambe le fazioni, abbiamo visto Fabrizio Bracconeri, il noto attore romano conosciuto per aver partecipato nel film “Acqua e Sapone” di Carlo Verdone e noto anche per aver condotto Forum. Abbiamo chiesto al noto personaggio televisivo se si trovasse lì per Salvini o per Fiorello –poiché in questi giorni a Marsala c’è anche Fiorello che fa uno show teatrale- e lui ha risposto: “io sò quì pè Salvini ovviamente perchè c'è fiorello?”. La sua presenza ha dimostrato che Salvini a Marsala non era atteso soltanto dai marsalesi ma anche da personaggi che lo seguono da altre parti d’Italia. Arrivati alle 23.30 inizia un movimento che fa presagire l’arrivo di Salvini, poliziotti, carabinieri e finanzieri si mobilitano per le uscite e per il controllo delle strade e per far si che vi sia ordine e che nessuno invada la strada.
 
Intanto al microfono qualcuno dice “tra pochi minuti il nostro leader Salvini sarà qui”, affermazione che fomenta la folla e i manifestanti in una serie di urla, slogan e fischi, ma sempre immobili nella loro posizione; esattamente come lo erano nel pomeriggio. Questa voce si ripete diverse volte, quando finalmente, dopo tanta attesa ecco arrivare da una strada laterale una macchina della Polizia e dietro di essa vi era un’altra auto, dove vi era proprio lui, Matteo Salvini. Dal microfono lo annunciano con entusiasmo e i manifestanti lo fischiano gridandogli “buffone! Buffone!” mentre dal microfono si sente la voce che dice “diamo il benvenuto al nostro Matteo Salvini che è venuto a Marsala!”.
 
SALVINI RESTA IN MACCHINA
 
La macchina di Salvini si ferma e sembra che il leader della Lega stia per scendere per fare il suo discorso alla città, ma invece no, non è così. La macchina sfreccia via e Salvini non fa nessun discorso alla città, non rappresenta il suo partito a Marsala e non dice nulla, va via. Noi de L’Osservatore d’Italia, insieme ad altri colleghi giornalisti, abbiamo rincorso la macchina pensando che  si fermasse più avanti o facesse il giro e invece no, la macchina non ha fatto dietro front. Allora il fragore è maggiore, la folla rompe il cordone che avevano creato le forze dell’ordine per far passare le auto e si accalca per strada, ponendosi domande, molte domande. Intanto i manifestanti esultano con molta enfasi quanto accaduto. Intanto si creano dissidi tra la fossa e due persone appartenenti a schieramenti opposti si scontrano verbalmente tra la folla vicino al microfono mentre la folla ascolta impietrita dopo la delusione di Salvini. Improvvisamente prende il microfono in mano Vito Armato e dice di essere li per difendere Marsala, ogni sua parola però è accolta male da fischi e da dissensi sia da parte dei manifestanti e sia da parte delle persone presenti ad ascoltarlo. Lui dice: “Vito Armato è l’unico Sindaco candidato di persona normale ed è una persona per bene e la maggior parte delle persone lo stanno indossando”, continua dicendo “continuate a urlare perché la mia vittoria siete voi, io già ho vinto stasera. Voi avete fatto andare un leader che era venuto per la nostra Marsala” aggiunge dicendo: “i vostri politici non sono nemmeno in grado di parlare al telefono” continua “i vostri leader non parlano neanche a telefono con i leader nazionali, vi guardano in televisione, noi ci parliamo” rivolgendosi ai presenti dice “imparate a scegliere bene, non vi fate incantare da quattro persone, sono brave persone le conosco (rivolgendosi ai contestatori)” dice ancora “più fischiate più mi voteranno le persone per bene e normali” poi dice alla folla “siete soltanto burattini” e la folla continua con fischi, insulti e parole forti e lui continua a dire “avete votato le persone che vi stanno rovinando, le persone normali sceglieranno Vito Armato quest’anno” poi i manifestanti inneggiano un coro “siamo noi, siamo noi…” e Armato si rivolge ai manifestanti e chiedendo alla folla, che continua a fischiarlo ed insultarlo, di applaudire i manifestanti che hanno cacciato Salvini e che non hanno consentito a lui di presentare il programma del partito, di un partito che lavora e poi dice, sempre rivolto ai manifestanti “andate a lavorare”, la folla inneggia un inno “ Noi Salvini non lo vogliamo”, poi illustra nella più totale indifferenza della folla e nel più totale caos della piazza, il programma politico del suo partito chiudendo con la frase “andate a casa e a lavorate, provate ad essere onesti e avete fatto bene a mettervi quelle orecchie”, si rivolgeva ad alcuni manifestanti che avevano orecchie finte da coniglio. Poi ringrazia le forze dell’ordine e dice ai manifestanti di soffiare ancora se hanno fiato, saluta la folla e va via.
 
AL RISTORANTE DOVE CENA SALVINI
 
Tutto sembrava essere finito lì, ma all’improvviso voci dalla folla dicono dove si trova Salvini a cena, e allora noi de L’Osservatore d’Italia seguiamo i contestatori che vanno di fronte ad un locale del centro storico dove si trova Salvini a cena. I contestatori iniziano una protesta di fronte al ristorante dove cena Salvini, ma dopo un po’ arrivano i Carabinieri, la Polizia e Guardia di Finanza e bloccano tutto. Bloccano la strada, impediscono il transito e fanno andar via i contestatori e i semplici spettatori. Matteo Salvini, dopo esser fuggito in auto e non aver proferito parola con la città ha scritto sul suo profilo facebook testuali parole: “Alla faccia di pochi cretini, a Marsala per vincere!”. Un politico dovrebbe affrontare la piazza a prescindere dal contrasto che potrebbe avere con essa, dovrebbe anche accettare gli insulti e capire qual è la parte opposta e affrontare la situazione di contrasto di petto. La fuga non dimostra una solida politica, non dimostra spina dorsale ma dimostra vigliaccheria che i cittadini più attenti notano. 

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Politica

Tensione tra Lega e Forza Italia: scontro su ius scholae e autonomia mette a rischio gli equilibri del governo Meloni

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Il rilancio di Tajani sullo ius scholae riaccende il braccio di ferro con Salvini. Le divergenze tra i due partiti di centrodestra rischiano di complicare i dossier caldi del governo, tra cui il rinnovo del Cda Rai e la legge di Bilancio

La tensione tra Lega e Forza Italia torna a farsi sentire, mettendo a dura prova l’equilibrio della coalizione di centrodestra. Il recente rilancio di Antonio Tajani sullo ius scholae – una proposta di modifica della legge sulla cittadinanza per i giovani stranieri cresciuti in Italia – ha scatenato la reazione immediata della Lega, che tramite il vicesegretario Andrea Crippa ha ribadito la propria opposizione: “La legge sulla cittadinanza va bene così com’è”.

Questo scontro, apparentemente su temi secondari, in realtà rappresenta un elemento di crescente tensione tra due alleati del governo Meloni. Le divergenze sullo ius scholae e sull’autonomia regionale riemergono ciclicamente, complicando la gestione delle questioni più delicate per l’esecutivo, come il rinnovo del Consiglio di amministrazione della Rai e la prossima legge di Bilancio.

Braccio di ferro sull’autonomia e lo ius scholae

L’affondo di Tajani arriva a conclusione dell’evento dei giovani di Forza Italia a Bellaria, dove ha riaffermato la volontà di portare avanti la modifica della legge sulla cittadinanza. La reazione della Lega è stata immediata e dura, con Crippa che ha ribadito il “niet” del partito di Salvini. A complicare ulteriormente la situazione, Nicola Molteni, sottosegretario all’interno, ha rilanciato proponendo addirittura un inasprimento della legge, con la revoca della cittadinanza per gli stranieri che delinquono.

Sul fronte dell’autonomia regionale, le distanze tra Lega e Forza Italia restano significative. FI ha piantato nuovamente i suoi paletti, rilanciando con la sorpresa dell’adesione dei consiglieri del Partito Sardo d’Azione (Psd’Az) al gruppo di Forza Italia nel consiglio regionale della Sardegna, un colpo per la Lega, che fino a quel momento aveva un accordo stabile con il partito sardo.

Rai e legge di Bilancio: dossier cruciali in bilico

Le tensioni tra i due partiti rischiano di avere ripercussioni su questioni strategiche per il governo, a partire dal rinnovo del Cda della Rai. La nomina dei quattro componenti, originariamente prevista per il 12 settembre, potrebbe subire ulteriori ritardi. Il centrosinistra, con in testa il Pd, si oppone all’elezione di Simona Agnes, nome proposto da Forza Italia, e chiede una presidenza di garanzia, aprendo alla possibilità di un dialogo solo se la maggioranza accetterà un approccio bipartisan per riformare la governance della Rai, come imposto dal Media Freedom Act dell’UE.

Intanto, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha preso le redini delle trattative, riuscendo a far desistere Salvini dalla richiesta di un direttore generale in cambio di alcune posizioni chiave nei settori culturali e cinematografici. Tuttavia, le frizioni con FI potrebbero mettere a rischio l’accordo.

Anche la legge di Bilancio rappresenta un terreno di scontro. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti deve presentare a Bruxelles entro il 20 settembre il Piano strutturale di bilancio (PSB), ma le risorse limitate obbligano il governo a scelte delicate. Se il centrodestra è compatto su misure come il taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle aliquote IRPEF, le proposte di Lega e FI rischiano di creare ulteriori frizioni: la Lega preme per l’allargamento dei prepensionamenti (es. quota 41), mentre FI insiste per un ulteriore aumento delle pensioni minime, avvicinandole alla soglia dei 1.000 euro.

L’incertezza politica e il futuro della coalizione

In questo clima di tensione, il governo Meloni si trova a gestire una situazione complessa, in cui il rischio di rottura tra Lega e Forza Italia potrebbe destabilizzare la coalizione. Senza un vertice di maggioranza in vista per trovare una sintesi tra le diverse istanze, le tensioni interne potrebbero influenzare negativamente le decisioni su dossier cruciali come la Rai e la legge di Bilancio.

Le prossime settimane si preannunciano decisive per la tenuta del centrodestra e per la capacità del governo di superare gli ostacoli interni e mantenere la fiducia dell’elettorato, già messa alla prova dalle vicende politiche recenti.

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Ambiente

Maltempo in arrivo: temporali, grandine e raffiche di vento dal Nord al Sud

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La perturbazione non si fermerà al Nord e al Centro. Entro le prossime ore, il fronte temporalesco si sposterà verso il Sud, con la Campania particolarmente esposta

La perturbazione che ha già colpito il Nord Italia si sposta rapidamente verso le regioni del Sud, portando con sé forti temporali e un netto peggioramento delle condizioni meteo. La Protezione Civile ha emesso un’allerta arancione in diverse regioni, con rischio di grandinate e raffiche di vento violente.

Allerta meteo in gran parte del Paese

A partire dalle prime ore di domani, forti temporali interesseranno diverse regioni del Centro e del Sud, tra cui Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse, con previsioni di grandinate e raffiche di vento, aggravando la situazione già critica in molte aree del Nord.

Friuli Venezia Giulia, Toscana, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Campania e Molise sono sotto allerta arancione, mentre 17 regioni, da Nord a Sud, sono state segnalate con un’allerta gialla per possibili rischi idrogeologici.

Versilia colpita: danni e allagamenti

In Versilia, una piccola tromba d’aria ha già provocato danni significativi. A Marina di Pietrasanta, diversi stabilimenti balneari sono stati colpiti, mentre la caduta di alberi ha costretto alla chiusura della statale Aurelia. Il maltempo ha causato allagamenti anche nel comune di Camaiore, dove grandine e piogge torrenziali hanno messo a dura prova la viabilità locale. Vigili del fuoco e squadre di soccorso sono intervenuti per gestire le emergenze.

Previsioni: peggioramento in arrivo anche al Sud

La perturbazione non si fermerà al Nord e al Centro. Entro le prossime ore, il fronte temporalesco si sposterà verso il Sud, con la Campania particolarmente esposta. La Protezione Civile regionale ha emanato un’allerta meteo arancione per l’intero territorio, prevedendo temporali improvvisi e violenti su gran parte delle province, ad eccezione di alcune aree interne, come Alta Irpinia e Sannio.

La situazione resta critica anche in altre regioni, con possibili fenomeni intensi in Piemonte, Liguria e nelle zone costiere di Emilia-Romagna e Veneto. La Protezione Civile invita la popolazione a mantenere alta l’attenzione e a seguire gli aggiornamenti per evitare pericoli legati ai repentini cambiamenti delle condizioni meteorologiche.

Il peggioramento previsto per le prossime ore potrebbe portare non solo piogge intense, ma anche danni significativi alle infrastrutture e disagi nelle aree colpite.

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Politica

Affaire Sangiuliano-Boccia: il caso si sposta in tribunale tra querele e indagini

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Le accuse di indebita destinazione di fondi pubblici e tentata estorsione infiammano il caso che ha travolto l’ex ministro della Cultura e l’imprenditrice di Pompei. La giustizia penale e amministrativa indaga sullo scandalo

La vicenda che ha portato alle dimissioni di Gennaro Sangiuliano da Ministro della Cultura, nota come “Affaire Sangiuliano-Boccia”, sta assumendo toni sempre più pesanti e complessi. Dopo settimane di accuse e rivelazioni, il caso si è spostato negli uffici giudiziari, con la Procura di Roma pronta a formalizzare l’apertura di un fascicolo d’indagine la prossima settimana.

Al centro delle indagini, su richiesta del parlamentare Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, ci sono le presunte irregolarità legate all’utilizzo di denaro pubblico per le trasferte di Maria Rosaria Boccia, amante dell’ex ministro, e la rivelazione di segreti d’ufficio connessi all’organizzazione del G7 della Cultura a Pompei. Bonelli ha chiesto alla magistratura di fare luce sull’uso delle auto blu ministeriali e su presunti fondi statali utilizzati per coprire viaggi in cui Boccia accompagnava Sangiuliano.

Parallelamente, l’ex ministro sta preparando una contro-denuncia proprio contro Maria Rosaria Boccia. Secondo l’avvocato dell’ex capo del dicastero, l’avvocato Sica, nella denuncia si sosterrà che Boccia avrebbe esercitato pressioni illecite nei confronti di Sangiuliano. Tra le accuse ipotizzate, ci sarebbe anche quella di tentata estorsione, in riferimento alla pubblicazione di email private e alle interviste rilasciate da Boccia. “Dimostreremo la correttezza del mio assistito”, ha dichiarato Sica, annunciando che il materiale allegato alla denuncia ricostruirà in dettaglio i fatti.

Oltre alle denunce penali, si prevede che la Corte dei Conti indaghi su possibili danni erariali, in particolare per le spese sostenute dal Ministero della Cultura durante la gestione di Sangiuliano. L’attenzione si concentrerà sull’utilizzo di risorse pubbliche, come l’uso delle auto blu e la partecipazione a eventi statali in compagnia di Boccia.

Il ruolo della Guardia di Finanza non è da meno: da tempo sarebbero in corso verifiche su alcune operazioni immobiliari che coinvolgerebbero Maria Rosaria Boccia. Questi controlli, avviati prima che lo scandalo emergesse pubblicamente, potrebbero estendersi anche agli appalti per il G7 della Cultura in Campania.

Il caso ha avuto anche un’eco mediatica, amplificata dall’attività di alcuni profili social anonimi che, nelle ultime settimane, hanno diffuso notizie e fotografie riguardanti la vicenda. Boccia stessa ha affermato che l’ex ministro sarebbe stato “ricattato” da persone che avrebbero avuto agevolazioni, rivelando che le immagini compromettenti non sono mai state pubblicate.

Mentre le indagini procedono su più fronti, Maria Rosaria Boccia ha scelto di rivolgersi direttamente alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, tramite un post su Instagram. In un lungo messaggio indirizzato alla premier, Boccia ha invitato Meloni a “mettere da parte i guantoni” e a usare “gentilezza e carezze” invece di affrontare le situazioni con forza.

“Ogni donna deve essere libera di vivere la propria essenza, nel rispetto degli spazi altrui”, ha scritto Boccia, concludendo con un appello alla premier per gestire la questione con maggiore apertura e comprensione.

Il futuro di questo intricato affaire resta incerto, ma ciò che appare chiaro è che il percorso giudiziario sarà lungo e travagliato, coinvolgendo non solo la giustizia penale, ma anche quella amministrativa, con riflessi potenzialmente devastanti per le figure coinvolte.

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