Marvel’s Avenger, tutti possono diventare supereroi

Marvel’s Avengers è un videogioco che si pone come obbiettivo l’essere il titolo di azione di riferimento per i fan dei supereroi Marvel. E ci riesce proponendo una struttura di gioco intelligente e contenuti pensati per continuare ad intrattenere anche al termine della campagna di gioco. Non vuole innovare, non nasconde la sua natura di game as a service e non cerca neanche di proporsi come gioco dell’anno, ma mette tutto sul piatto senza offrire grosse sorprese o problemi insormontabili. Prima di procedere all’analisi del gioco, ricordiamo che il titolo è disponibile per Google Stadia, PS4, Xbox One, PC Windows e in futuro anche per PS5 e Xbox Series X. A livello di trama, il gioco ha inizio così: è il 2015 quando, a San Francisco, gli Avengers sono impegnati nell’inaugurazione della nuova sede della Costa Ovest e nel varo del nuovo elivelivolo, la Chimera, alimentato dal potentissimo Reattore Terrigeno capace di fornire energia infinita e pulita. E’ una grande festa, visitata da tantissimi appassionati in cerca di un’opportunità di vedere dal vivo i più grandi eroi della Terra, e magari riuscire anche a farsi una foto con loro. Le cose vanno però a rotoli quando, nel pieno della manifestazione, delle forze non meglio identificate apparentemente guidate dal noto villain Taskmaster assaltano il ponte di San Francisco, invitando Iron Man, Hulk, Thor e Vedova Nera ad intervenire. La battaglia è lunga e finisce per devastare il famoso ponte, ma allo stesso tempo qualcosa di molto più pericoloso sta accadendo: mentre Captain America è sulla Chimera per coordinare i suoi compagni, il Reattore Terrigeno va fuori controllo ed esplode, creando un’onda d’urto che non solo uccide Cap e devasta gran parte della città, ma travolge anche i cittadini con le Nebbie Terrigene, un composto capace di trasformare le persone geneticamente predisposte dotandole di straordinari poteri facendo nascere così gli “Inumani”. Tutto ciò farà si che l’opinione pubblica si scateni contro gli Avengers, accusandoli di essere un pericolo nonostante le molte volte in cui avevano salvato i cittadini da minacce di tutti i tipi. Non aiuta poi il fatto che, nel corso del processo scaturito da questi eventi, Bruce Banner abbia ammesso pubblicamente che sì, gli Avengers sono pericolosi per i cittadini. Unita al forte dolore per la morte di Captain America, questa ondata di ostilità da parte dei cittadini porta i quattro eroi a sciogliersi ed a cessare le proprie attività. E’ la fine degli Avengers. Passano cinque anni, e la città di San Francisco è profondamente cambiata: non tanto per le rovine della distruzione causata dall'”A-Day”, il giorno in cui tutto è andato a rotoli, ma perché una grande corporazione, la Avanzate Idee Meccainiche (AIM), con l’approvazione del governo ha preso il controllo delle strade tramite robot e droni, alla ricerca degli Inumani per catturarli e portarli chissà dove. Interessante però come il capo e volto pubblico dell’AIM sia lo stesso scienziato che aveva realizzato il Reattore Terrigeno della Chimera, il dottor George Tarleton. In questo scenario si farà la conoscenza di Kamala Khan, un’adolescente pakistano-statunitense che il giorno dell’A-Day, ancora bambina, era presente all’evento per partecipare ad un concorso di creatori di fan-fiction a tema Avengers. Dopo quegli eventi Kamala è diventata un’Inumana acquisendo il potere di ingrandire ed allungare a piacimento i suoi arti, ma ha passato gli ultimi cinque anni a celare i suoi poteri utilizzandoli il meno possibile. La ragazza è però sempre rimasta una grande fan degli Avengers,e non ha mai creduto alle colpe che il pubblico ha attribuito al team di Cap; dedicandosi a sviluppare le sue conoscenze informatiche è riuscita a diventare una brava hacker, cosa che l’ha portata in un server protetto dove ha scoperto che, forse, gli Avengers furono incastrati da qualcuno che li voleva fuori gioco. Inizia quindi una ricerca della leggendaria “resistenza”, un gruppo di Inumani che si ribellano all’AIM, che la porterà a riunire uno dopo l’altro gli Avengers superstiti per fronteggiare questa nuova minaccia. Questa è la storia che è alla base di Marvel’s Avengers e che fungerà da trampolino di lancio per poter accedere a tutte le funzioni che il gioco può offrire.

Parlando di gameplay, dopo una serie di missioni “pilotate” che servono per gettare le basi della storia, il titolo permette di scegliere da una mappa mondiale le avventure da affrontare, selezionandole tra missioni della Campagna ed altri eventi/missioni di secondaria importanza che si aggiungeranno man mano che si va avanti con il gioco. Tutte le missioni, Campagna e non, si dividono poi tra quelle eseguibili esclusivamente da soli, e quelle che invece richiedono la presenza di due o più eroi, che si può decidere di svolgere da soli col supporto dell’IA o in cooperativa con amici o altri giocatori trovati in matchmaking. In Marvel’s Avenger, le missioni per giocatore singolo, principalmente quelle della Campagna, sono generalmente strutturate in maniera lineare, con numerosi eventi scriptati estremamente spettacolari che permettono di vivere i fatti come un vero supereroe. Man mano che la storia si dipana, nuovi personaggi si aggiungono a quelli disponibili e queste missioni sono appunto pensate per far vivere parti della storia dal loro punto di vista. Si inizia con la simpaticissima Kamala, passando poi ad Hulk, Iron Man e così via. Le missioni multigiocatore (o con l’IA), sia secondarie che quelle della Campagna, si svolgono invece in livelli maggiormente aperti, dove c’è un obiettivo da raggiungere ma si può farlo seguendo il percorso che si vuole e magari ingaggiando lungo la strada altri nemici. Queste hanno una struttura che ricorda maggiormente le missioni di giochi come Anthem, The Division e Destiny. Ed i paralleli con questi titoli, famosi esponenti del genere “Games as a Service”, non finiscono qui: Marvel’s Avengers eredita anche il tratto “looter-shooter” di questi giochi, anche se in questo caso sarebbe più corretto dire “looter-fighter” visto che lo shooting non costituisce la meccanica principale. Tutti gli eroi del gioco sono dotati di accessori dei quali possiamo trovare delle versioni migliorate giocando, sia lasciate cadere dai nemici abbattuti che in casse sparse per i livelli. Gli accessori così recuperati possono poi essere equipaggiati oppure smantellati, con un’interfaccia molto simile a quella di Destiny. Non manca inoltre un sistema di microtransazioni, con monete acquistabili con soldi reali, da spendere presso appositi “mercanti fazione” per ottenere miglioramenti ed equipaggiamenti estetici. A questo si affianca una componente simil-RPG che vede i giocatori ottenere punti abilità salendo di livello, per poi spenderli in nuove abilità e mosse per gli eroi, incrementando così nel corso del tempo le capacità di combattimento di ogni singolo personaggio.

Volendo essere il più stringati possibile, si può dire che alla base di Marvel’s Avenger c’è un action-game in terza persona in cui è possibile utilizzare combo di attacchi leggeri e pesanti per far fuori i nemici, con l’aggiunta di alcune specificità per i diversi eroi. Quelli capaci di volare, come Iron Man e Thor, ad esempio, possono sia librarsi in aria per attaccare nemici volanti, che attivare una vera e propria “modalità di volo” per sfrecciare velocemente sul campo di gioco; oltre agli attacchi corpo a corpo disponibili per tutti, inoltre, tutti i protagonisti possono anche usare attacchi a distanza. Ovviamente tali tipi di attacchi variano in base all’eroe che si utilizza: Vedova Nera e Iron Man possono sparare (una con le sue pistole, l’altro con i raggi repulsori o laser), Kamala invece allunga le sue braccia per sferrare dei pugni dalla distanza e Hulk strappa pezzi di roccia dal terreno per scaraventarli sui nemici. Ogni eroe dispone inoltre di mosse speciali che si caricano combattendo e che gli permettono di sferrare potenti attacchi quando necessario, senza contare le varie abilità che si possono sbloccare salendo di livello, che permettono di personalizzare ulteriormente il gameplay. Ognuno degli eroi risulta molto ben realizzato dal punto di vista delle animazioni caratteristiche e dei colpi inferti: Hulk è imponente, salta come un gorilla e se afferra un nemico lo sbatte a destra e sinistra come un fuscello, mentre Black Widow è minuta ma agilissima, in grado di schivare abilmente i colpi per poi attaccare i nemici da tutte le angolazioni. Nelle missioni single player più lineari, inoltre, emerge tutta la specificità di questi eroi con scenari creati apposta per loro: le mappe pensate per Hulk lo vedono compiere enormi balzi per attraversare strutture e livelli, mentre quelle per Kamala includono molti appigli tra i quali può penzolare estendendo le braccia. A livello di longevità, la storia principale ha una durata di circa 12 ore, ma l’esperienza non finisce qui perché ci sono le moltissime missioni secondarie, incluse alcune nel simulatore olografico d’allenamento degli Avengers, ed inoltre al termine del gioco si attivano i contenuti end-game, l’Iniziativa Avengers, con missioni, sfide ed in futuro anche raid proposti dagli sviluppatori nel corso del tempo. Il tutto con un completo doppiaggio in italiano, elemento che è sempre un piacere trovare in un gioco. Marvel’s Avenger strizza l’occhio poi anche a tutti quei giocatori che amano i collezionabili, il gioco, infatti, tra fumetti, costumi, emote, targhe e così via, offre una vastissima gamma di oggetti da cercare o sbloccare nelle cosiddette Carte Sfida, praticamente un elenco di ricompense individuali che premiano la crescita dei singoli eroi.

A livello grafico, il colpo d’occhio del gioco sviluppato da Crystal Dynamics è notevole, specialmente nei particolari, e i modelli 3D dei vari eroi sono stati animati con una cura e un’attenzione sopra le righe. Quando si lotta nei panni di Iron Man, Thor, Cap e via dicendo, si stanno effettivamente controllando gli stessi eroi che si sono amati nei fumetti o al cinema. Gli artisti di Crystal Dynamics li hanno ricostruiti meticolosamente, riservando una parte di quella diligenza alle mappe di ampio respiro, piene di particolari ed elementi distruttibili, e alle coreografiche sequenze della campagna che paiono uscire direttamente dal Marvel Cinematic Universe. Poi, però, quando ci si comincia a muovere, e si guarda più attentamente lo schermo, l’incantesimo si spezza e saltano all’occhio diverse mancanze che potevano essere risparmiate magari posticipando il lancio di Marvel’s Avenger di qualche mese. La più eclatante è certo l’instabilità del frame rate che a volte fatica a reggere costantemente i 30 fotogrammi al secondo. Quando scende al di sotto di quella soglia, non lo fa in modo catastrofico, ma è comunque evidente e succede spesso, specialmente nelle mappe più complesse e soprattutto quando gli eroi cominciano a combattere, sollevando un’impressionante quantità di effetti particellari. Nelle spettacolari sequenze della campagna, può bastare un sensibile rallentamento a rovinare la scena ed è un vero peccato. E’ chiaro che i ragazzi di Crystal Dynamics non sono riusciti a ottimizzare il codice in tempo per l’uscita, e si uò solo sperare che risolvano questi problemi nei prossimi aggiornamenti, anche perché al momento il titolo è giocabile in maniera decente solo su Ps4 Pro, Xbox One X e Pc. Tirando le somme, Marvel’s Avengers centra in pieno quella che dovrebbe essere la trama per un videogame dedicato ai Vendicatori, con una storia interessante ed un personaggio assolutamente adorabile e con il quale è facile empatizzare come Kamala Khan. Tecnicamente riesce a sorprendere in molti momenti ma non senza porgere il fianco a bug e problemi prestazionali, mentre il gameplay risulta molto più soddisfacente quando il titolo veste i panni dell’action-adventure single-player lineare piuttosto che quando cerca di lanciarci in scenari aperti multigiocatore. Se siete fan Marvel, l’acquisto è senza dubbio consigliato, ma una volta completata la storia principale potrebbe iniziare a stancarvi indipendentemente dal supporto post-lancio, a meno che le missioni multigiocatore non vengano rese maggiormente interessanti. Quindi, alla luce di quanto detto, se siete in grado di chiudere un occhio sui problemi che vi abbiamo descritto e siete desiderosi di vestire i panni dei supereroi più amati di sempre in un’avventura emozionante, ben scritta e doppiata completamente in Italiano, allora Marvel’s Avenger non vi deluderà.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 8

Gameplay: 8,5

Longevità 8

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise