MATERA: OMBELICO DELLA CULTURA D'ITALIA NONOSTANTE LE STERILI POLEMICHE

di Domenico Leccese

Matera – Il costo complessivo per l’operazione che prevede di portare a Matera circa cinquantamila turisti è di 585.000,00 euro iva compresa (cioè 480.000,00 euro). Fondi stanziati dalla regione Basilicata presi dai programmi Fesr 2013/2017 dell’unione Europea. La delibera di giunta è la numero 1616 del 15 dicembre 2015 che ha come obiettivo quello di potenziare la promozione turistica della Basilicata mediante, cosi dice l’atto normativo, l’organizzazione di un grande evento nella città di Matera – Capitale europea della cultura 2019. La delibera ha fatto seguito ad uno stretto accordo della Regione Basilicata con la Rai radiotelevisione italiana per 4 anni cioè 2015/2019. Il documento presentato qualche tempo fa a Roma, negli studi Rai, alla presenza del Presidente della giunta regionale lucana Marcello Pittella, prevede, per tutto il periodo, la possibilità di trasmettere il programma televisivo in diretta in prima serata ogni 31 dicembre.

Quello di quest’anno, sempre, secondo gli accordi, appare come la punta di diamante di una collaborazione più ampia. Infatti sono stati programmati non solo due interventi di circa 6/7 minuti ciascuno all’interno del programma Community e simili. Ma anche momenti di promozione del territorio della regione all’estero trasmessi su Rai Italia Prevista l’istituzione di un tavolo con il compito di valutare l’ipotesi di coproduzioni nell’ambito della tecnologia digitale tra la stessa regione Basilicata, Rai e Fondazione Matera 2019. Importante appare la circostanza che entro il 31 luglio prossimo la Regione Basilicata dovrà comunicare per iscritto alla  Rai, la volontà di collaborare alla realizzazione del programma per le annualità 2016, 2017, 2018, 2019 impegnandosi a versare all’azienda nazionale per ciascun anno di vigenza contrattuale una somma non inferiore a 585.600,00 euro.

La Regione Basilicata per i 4 anni di vigenza contrattuale sborserà circa due milioni di euro. Molti si chiedono, la spesa vale l’impresa?. Avremo un ricavato superiore alla spesa? Si potevano diversificare gli accordi con altre aziende programmando diverse iniziative turistiche? {i buoni giornalisti, prima di scrivere, si informino, la delibera è qui: http://www.basilicatanet.it/basilicatanet/files/docs/DOCUMENT_FILE_3005365.pdf

In 50mila a Matera, anche la logistica ha funzionato senza sbavature: Sono state oltre 50 mila le persone che a Matera (Capitale europea della Cultura 2019) hanno assistito alla trasmissione di Capodanno “L’anno che verrà” di Rai 1: i conduttori Amadeus e il lucano Rocco Papaleo hanno salutato e fatto gli auguri a Claudio Lippi, assente sul palco di piazza Vittorio Veneto a causa di un lieve malore che lo ha colpito nel  pomeriggio dell'ultimo dell'anno.Il 70enne conduttore è sotto osservazione presso l’Unità di terapia intensiva coronarica dell’ospedale Madonna delle Grazie della Città dei Sassi. In migliaia hanno festeggiato il nuovo anno nel centro storico e nel “presepe” dei rioni Sassi, anche ben oltre il termine della diretta televisiva.

Non è stato registrato alcun problema di ordine pubblico: ha funzionato la macchina organizzativa attivata dalla Prefettura, dalle forze dell’ordine e dall’amministrazione comunale, che si è avvalsa anche di numerosi volontari. Il pubblico (gran parte degli spettatori aveva riempito piazza Vittorio Veneto già dalle prime ore del pomeriggio) ha raggiunto in maniera disciplinata i punti di accesso all’area dello spettacolo, lasciando l’auto a casa o nei parcheggi consentiti, e rispondendo pienamente all’invito di non portare petardi e bottiglie di vetro. Il resto lo hanno fatto i controlli discreti e la sapiente dislocazione di tre maxischermi nella stessa piazza Vittorio Veneto, in piazza San Francesco d’Assisi e in piazzetta Pascoli, dove hanno trovato sistemazione quanti hanno deciso di raggiungere comunque i luoghi del maxiconcerto, anche da fuori regione, dopo aver cenato o dopo gli auguri di mezzanotte.

Le polemiche sul capodanno Rai a Matera. Non ho mai seguito il capodanno in Tv, sempre troppo impegnato a mangiare per poi uscire, per cui non saprei fare un confronto. Una cosa, però, mi salta all'occhio immediatamente, a mia memoria il capodanno Rai è sempre stato fatto in paesi del nord Italia, a mia memoria è la prima volta che il capodanno Rai ai festeggia nella colonia interna meridionale. Anche in questo piccolo simbolo Matera è la bandiera di un sud che si riscatta, che non ne può più dell'immagine piagnona e dimenticata da Cristo che si è fermato ad Eboli. Trovo normale che la grande stampa  del nord, la televisione, la politica dei poteri forti attacchino il capodanno materano notando che il conto alla rovescia sia,partito dieci secondi prima, evidenziando che è sfuggita una parolaccia ed una bestemmia fra gli sms mandati da casa (quanta sensibilità da parte di organi che difendevano le bestemmie,di Charlie), fanno il loro dovere, difendono i loro padroni. Trovo grottesco che la stessa cosa, in nome di un malcelato e patetico campanilismo, accada in Basilicata e al Sud. Ascari involontari, mosche nocchiere, servi non pagati scatenano la propria inconsapevolezza e, invece di essere felici, che tutta Italia ha ammirato quella che un tempo era una vergogna dell'umanità si affezionano ai propri difetti. Anche da Matera the South Will Rise Again. Sicuramente si è trattato di un evento importante perché ha lanciato Matera sulla ribalta internazionale e anche perché ha dimostrato che la città è pronta ad affrontare, dal punto di vista organizzativo, i grandi eventi che la caratterizzeranno nei prossimi anni. Ho letto anche critiche sull'errore RAI nel conteggio dei minuti (non sparate sulla croce rossa però….), e c'è anche il tentativo, pur di parlare contro Matera, di denigrare l'evento con mille argomenti speciosi, tra cui spiccano, in tutta la loro debolezza, le critiche per non aver mai nominato durante l'evento la città capoluogo e la sua funzione. Bisognerebbe invece partire proprio dal successo mediatico dell'iniziativa e dalla risposta della città per proporre alcune riflessioni.

Matera è stata scelta come Capitale europea della cultura e non come Capitale europea della “Industria culturale” e dei suoi meccanismi di mercato. Per me Matera meritava un concerto migliore nella sua qualità artistica. Alcuni eventi importanti sono già stati organizzati a Matera (Carreras, Mannoia e tanti altri); eventi che hanno  caratterizzato l'impegno culturale di quella città. Proporre a Capodanno un concerto di quel tipo può avere avuto una larga dimensione mediatica, ma della qualità meglio non parlarne.

Non so chi ha trattato con la RAI nazionale la presenza degli ospiti e dei conduttori, ma si legge con chiarezza la debolezza, che da tempo si scorge,  di strutture importanti regionali di adeguamento agli indirizzi e alle scelte dell'industria culturale italiana e europea. E' questa la scelta su Matera 2019? spero proprio di no. Per non parlare di questo personaggio, Rocco Papaleo, che continua a imperversare sulle scene lucane per rappresentare una visione della Basilicata e del lucano che sta solo nei suoi ricordi d'infanzia, ma non nella realtà. Qualcuno gli dica che non ne abbiamo bisogno,  per cui eviti di esibirsi in una dimensione astratta e senza professionalità. Altri artisti lucani affermati hanno più rispetto per questa terra, penso ad Arisa a Dino Paradiso, a diversi attori e scrittori che ben ci rappresentano e che quando parlano della Basilicata lo fanno con dignità, con sentimenti veri e senza malizia alcuna. Si parta, quindi, da questo evento per rilanciare la qualità del ruolo di una capitale europea della cultura, della sua capacità di presentarsi come luogo di costruzione di una dimensione culturale che rimanga negli anni e sia visibile a tutto il mondo.

Gli anni non hanno tempo  "La televisione ha detto che il nuovo anno, porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando", cantava Lucio Dalla. Alla domanda più inflazionata di un quadro che tenta invano di spiegare la profondità dell' astratto: "Con quale desiderio Lei entra nell'anno nuovo?" Karl Kraus rispondeva "Con il desiderio di essere risparmiato da domande del genere". Avrei risposto anch' io la stessa cosa. Per Cesare Pavese tutti gli anni erano stupidi, ma diventavano interessanti solo una volta trascorsi, probabilmente per la quantità di avvenimenti che nel preciso istante in cui accadevano venivano frivolamente sottovalutati, in attesa di occasioni che non si sono poi mai presentate. Victor Hugo salutava il nuovo anno che invecchia le amicizie senza invecchiare il nostro cuore, ammesso lo si abbia da qualche parte. Un anno è fatto di numeri, ma al contrario del denaro, che altro non è che una serie di numeri stampati, il tempo non si può possederlo però si può ugualmente usarlo, non si può conservarlo però si può spenderlo, una volta che lo si è perso purtroppo non puoi si può più averlo indietro, forse per questo è così prezioso, più del denaro. Anche ad Harvey MacKay bisogna dunque dar ragione, senz' ombra di dubbio. Per Wheeler il tempo è ciò che impedisce alle cose di accadere tutte in una volta, il che è una fortuna, considerando che esiste chi non riesce a gestire nemmeno un' emozione per volta, bella o brutta che sia, perchè tenta di controllare anche le emozioni come tutto quello che per ragioni di importanza crede sia a lui sottoposto. Il fatto certo, che si fa strada svirgolando tra tutte queste grandi riflessioni senza tempo, è che ad ogni inizio d' anno si stila nella mente la lista patinata dei classici nuovi propositi, che diventano ancor più interessanti nel momento in cui nessuno di questi verrà mantenuto, perchè a parole il mondo si ferma, ma nella realtà continua a girare quasi sempre nella stessa direzione. Si tenta di trovare accordi: nella vita, nelle relazioni, nella politica, ma spesso tutto continua a viaggiare spostandosi in direzioni uguali e contrarie a quelle del passato, ma sempre sui binari del disaccordo, e così si finisce sempre col pensare che gli unici accordi universalmente riconosciuti siano quelli scritti su un pentagramma. C'è chi vorrebbe regalare a tutti un mondo diverso per il nuovo anno che verrà, ma purtroppo non ha niente nemmeno per sè, se non la voglia di cambiare e le tasche piene della generosità di pensare in grande e di pensare a tutti, generosità che certamente rende oltre che nelle parole nel volto e negli occhi luminosi e puliti, ormai una rarità. Ogni minuto che passa è un'occasione per rivoluzionare tutto completamente, ed è proprio questa l' essenza del gusto di vivere il tempo, al di là dei buoni propositi o di qualsiasi discorso basato sulla progettazione della vita a scadenza, perchè non c'è una scadenza per le cose importanti, ogni cambiamento importante ha il suo tempo e l' orologio per scandire questo tempo non è in un numero che aumenta, ma nell' aumentare della nostra persistenza nel luogo esatto in cui abbiamo deciso di raggiungere un preciso obiettivo, che piccolo o grande che sia è per noi importante. (del Dott. Patrice Makabu V./Presidente Associazione Culturale Borgo Antico Portasalza)