MATERA: PRESTO IL PONTE SUL TORRENTE GRAVINA SARÀ REALTÀ

di Domenico Leccese

Matera – E’ in arrivo un nuovo ponte nei Sassi di Matera. Si sperava con meno polemiche rispetto a quello di Via Commercio. Lo sperava l’Ente promotore dell’iniziativa che è il Parco Regionale delle Chiese Rupestri del Materano. Trattasi in realtà di una “Passerella sospesa” ubicata in corrispondenza dell’attacco del sentiero che risale dalla Gravina verso Murgia Timone, con una lunghezza complessiva di circa 35 metri e con altezza massima (in corrispondenza del punto più depresso dell’alveo) di circa 9,50 metri.

Il manufatto sarà realizzato con una struttura portante in funi/cavi di acciaio  ancorati alle pareti mediante ancoraggi formati da una doppia fune spiroidale, sempre in acciaio. L’opera è inserita nel progetto “Emozioni Rupestri: A Passeggio sulle Murge” che punta alla realizzazione di una sentieristica attrezzata nel Parco Regionale delle Chiese Rupestri del Materano ed è candidato al finanziamento nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale – Basilicata 2007/2013 Bando Misura 313  – “Incentivazione attività turistiche” Azioni A e B. Il costo complessivo dell’intervento è stimato in  €. 99.998 oltre IVA .

Con questo progetto l’Ente Parco punta ad implementare la rete sentieristica esistente mediante la realizzazione di un percorso attrezzato che consenta il passaggio in alcuni dei punti di maggior interesse naturalistico che si sviluppano lungo le propaggini dei canyon carsici la cui rete determina il geosito della Gravina di Matera.

Di particolare interesse risulta il sentiero che partendo da Porta Pistola, collega i Sassi e quindi la città, con il Belvedere di Murgia Timone. Esso è, infatti, una valida alternativa alla strada carrabile per la visita alle numerose chiese rupestri presenti nell’area di Murgia Timone e Madonna della Vergini.
Negli anni la sua fruizione è aumentata considerevolmente. Ma pur presentandosi già tracciato e fruibile, risulta necessario elevarne la sicurezza e risolvere il problema del superamento dell’alveo del Torrente Gravina.E fu proprio per risolvere tale problema che il Parco costruì qualche anno addietro due passerelle in legno che, purtroppo, a seguito degli eventi alluvionali del 2013, furono distrutte dalla piena del Torrente.

Pertanto, al fine di realizzare un attraversamento sicuro e durevole, che tenga in debito conto l’importanza ecosistemica dei luoghi è stata prevista la realizzazione di una passerella del tipo a catenaria da allocare ad una quota in grado di garantirne la sicurezza idraulica. La scelta del sito dell’impianto è stata determinata dalle caratteristiche geologiche e geomeccaniche delle rocce affioranti  (gli speroni calcarei sui quali verrà agganciata la struttura offrono condizioni di sicurezza  statica soddisfacenti), dalle caratteristiche idrauliche del corso d’acqua (sulla base dello studio idraulico prodotto il tirante idrico al T500 in corrispondenza del punto in cui sarà posizionata la passerella è di circa 7 metri pertanto l’altezza del piano di calpestio è posto a quota di sicurezza per l’opera e per i suoi fruitori, nonchè dalle caratteristiche morfologiche dei punti di attracco (il sito individuato consente un agevole accesso alla passerella).
Il progetto, inoltre, prevede anche il ripristino e la messa in sicurezza  della  rete di sentieri esistente   permettendo l’accesso ai fruitori del Parco su entrambe le pareti di Murgecchia e Murgia Timone a Matera, migliorandone la percorribilità con degli interventi di ripristino e manutenzione su un tracciato di sviluppo totale di 300 metri.

Gli interventi di manutenzione consisteranno nella rimozione delle erbacce infestanti, rimozione e smaltimento dei rifiuti presenti, livellamento e ampliamento del piano di calpestio, la realizzazione di piccoli canali di scarico per la regimentazione delle acque piovane. Al fine di rendere sicura la percorrenza nei tratti a maggiore acclività, si provvederà all’installazione di parapetti in legno (50 metri di staccionata a croce di sant’andrea) e al disgaggio dei blocchi rocciosi pericolanti prossimi al sentiero. E’ prevista anche l’installazione di una segnaletica direzionale  che sarà realizzata secondo le specifiche tecniche indicate dal CAI e sarà installata mediante pannellino direzionale montato su palo in legno autoclavato. Le tabelle segnavia saranno realizzate in legno di pino o similare  con su incollato un pannellino  con stampa in quadricromia dell’oggetto della segnalazione.

Gli interventi del progetto, così come indicato nel crono programma, si espleteranno nel giro di un paio di mesi a partire dalla fase di cantierizzazione. Insomma, un intervento che punta a migliorare la fruizione di uno dei più spettacolari paesaggi rupestri d’Italia che testimonia l’antico rapporto tra natura e uomo. Con quell’enorme solco calcareo (venti chilometri di lunghezza) che è  la Gravina di Matera : un  canyon  sul fondo del quale scorre l’omonimo torrente il cui lento cammino delle acque prosegue verso sud costeggiando i Sassi di Matera, sfiorando l’abitato di Montescaglioso oltre il quale sfocia nel fiume Bradano.
Un Parco unico nel suo genere istituito per tutelare contemporaneamente una natura spettacolare e le opere realizzate dalle mani dell’uomo nel corso di migliaia di anni con il paziente lavoro della incisione.

Geograficamente esso comprende le aree delle Tufare, Murgecchia, Murgia Timone,Acito San Campo, Trasano Conca d’Aglio, Murgia Alvino, Bosco del Comune, SelvaMalvezzi, Bosco di Lucignano, l’Annunziata, Selva Venusio, Murgia Sant’Agnese,Lamaquacchiola, Agna Ofra, Murgia di S. Andrea e Madonna della Murgia. Le irraggiungibili pareti verticali delle rocce e la ricca vegetazione che si sviluppa al suo interno  determinano la formazione di ambienti naturali tali da permettere la presenza di specie volatili rarissime.
I bird-watchers più fortunati hanno l’opportunità di osservare specie come il biancone, il nibbio, il lanario, il capovaccaio. Altri rapaci come il falco grillaio (Falco naumanni), vivono affianco all’uomo e nidificano sotto i tetti delle case abbandonate dei Sassi di Matera o sotto le tegole dell’Abbazia Benedettina di Montescaglioso.