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MATTARELLA A TUTTO TONDO: S'IMPEGNA SUI MARO' E BACCHETTA L'UE

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Tempo di lettura 3 minuti Per l'inquilino del Colle il terrorismo è un buco nero dell'umanità, "guai a sottovalutarlo, è necessario impegnarsi con fermezza e determinazione"

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di Angelo Barraco
 
Oggi e domani il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presenzia alla XI conferenza degli Ambasciatori e vi saranno 134 capi missione impegnati sull’argomento “Diplomazia per l’Italia”. Il Presidente ha parlato di tematiche attuali che ci riguardano direttamente, come la lotta al terrorismo islamico che sta diventando sempre più una minaccia anche per l’Italia, poiché abbiamo ricevuto esplicite minacce da parte dell’Isis poco tempo fa, ha parlato dell’immigrazione e dell’esodo che porta molti migranti da una sponda all’altra del mar Mediterraneo, ha parlato della Grecia e della tanto tormentata storia dei Marò. Ha parlato anche dei nostri connazionali sequestrati misteriosamente in Libia e di cui non si sa nulla da diverso tempo. Erano presenti il presidente del Senato Pietro Grasso, la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro della pubblica Istruzione Stefania Giannini, l'alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini, il generale Claudio Graziani, capo di stato maggiore della Difesa, il direttore del Dis Giampiero Massolo, il sindaco di Roma Ignazio Marino. Domani pomeriggio sarà il turno il premier Matteo Renzi. 
 
Sul fronte terrorismo il Presidente ha assicurato che l’Italia è in prima linea contro l’Isis: “Quello del terrorismo fondamentalista è un fenomeno grave che va affrontato in modo giusto. Con fermezza e determinazione, respingendo le pulsioni islamofobiche –inoltre aggiunge- L'Italia è al fianco dei Paesi che, sull'altra sponda del Mediterraneo, sono in prima linea nella lotta contro l'oscurantismo e l'inciviltà”. Il Presidente inoltre sottolinea che l’impegno per la liberazione dei quattro tecnici in Libia resta massimo e anche per la liberazione di padre Paolo Dall’Oglio che è stato sequestrato in Siria nel 2013. Sottolinea inoltre: “Il terrorismo è un buco nero dell'umanità, guai a sottovalutarlo, è necessario impegnarsi con fermezza e determinazione. Quella che dobbiamo intraprendere è una battaglia politica e culturale, prima che militare, contro gli estremismi – aggiunge inoltre – contro chi fomenta odio. Non abbiamo bisogno di una guerra di civiltà, ma di un patto di civiltà”.
 
Il Presidente della Repubblica inoltre ha parlato anche dei Marò: “Confermo l'impegno del governo per difendere le ragioni dei Marò Massimiliano Latore e Salvatore Girone nelle sedi internazionali che abbiamo deciso di attivare”. 
 
Si parla di Grecia e dell’accordo di Bruxelles sulla Grecia e il presidente sottolinea:” è stato positivo ma non possiamo nascondere la sensazione dell'affievolimento dei legami di solidarietà. Dobbiamo liberare l'Europa dalla tenaglia che la stringe tra egoismi nazionali e sentimenti populisti e l'Ue deve uscire da una proiezione esclusivamente interna" che trascura "il proprio ruolo globale e le minacce esterne”. 
Mattarella parla di immigrazione e bacchetta la Ue: “"L'Unione Europea fa meno di quanto dovrebbe fare e questo atteggiamento sorprende; sono alla prova i valori su cui l'Europa si fonda. La politica dell'immigrazione richiede intelligenza e visione. Aiutare chi chiede aiuto, salvare chi sta annegando è un dovere elementare”. Parole chiare, semplici ma oggettive quelle del Presidente che puntualizza “Siamo un Paese impegnato nel rispetto dei diritti umani, nella ricerca della pace, nello sviluppo economico e sociale come dimostra la nostra partecipazione nelle principali missioni internazionali”. Sottolinea poi: “L'Italia è al fianco dei Paesi che, sull'altra sponda del Mediterraneo, sono in prima linea nella lotta contro l'oscurantismo e l'inciviltà”.
 
Proprio rimanendo in tema di immigrazione, un giovane tunisino di 21 di nome Jamil Mahmood è stato tratto in arresto dalla Squadra Mobile di Ragusa. Il giovane è accusato di aver pilotato un barcone con 260 persone a bordo che sono stati soccorso dalla nave irlandese “L. E: Niamh” e gunti a Pozzallo sabato. L’uomo deve rispondere di diverse accuse tra cui associazione a delinquere finalizzata all'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari, aggravata dall'alto numero delle persone trasportate, dall'averle esposte a pericolo per la loro vita e incolumita' e averle sottoposte a trattamento inumano e degradante. Nella tasca del traghettatore dell’uomo sono stati sono stati trovati dollari americani e una sim card, il materiale è al vaglio degli inquirenti. I migranti hanno mentito reggendo il gioco dello scafista, probabilmente perché esposti a minacce. A Ragusa sono stati arrestati 80 scafisti quest’anno. 

Politica

Facoltà di Medicina, al via il libero accesso. Bernini: “Formeremo 30mila medici superando numero chiuso”

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Ci si potrà iscrivere liberamente, senza passare attraverso test, al primo semestre di Medicina e chirurgia, Medicina veterinaria e Odontoiatria e protesi dentaria.

È quanto prevede la riforma dell’accesso alla facoltà di Medicina. Verranno individuate le discipline in area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria che devono essere superate per l’ammissione al secondo semestre. Nel caso di mancata ammissione, verranno riconosciuti i crediti formativi utili per potere cambiare facoltà. Le nuove norme dovrebbero scattare nel 2025.

Ministro Bernini: “Formeremo 30mila medici superando numero chiuso”

“Trasparenza, equità, merito: è su questi principi che il governo e il ministero dell’università vogliono riformare l’accesso a Medicina, combinando le legittime aspirazioni degli studenti alle necessità del sistema sanitario. Sappiamo che nei prossimi anni potremo formare almeno 30mila futuri nuovi medici, ai quali dobbiamo garantire una preparazione di qualità, attenta soprattutto alle opportunità che le nuove tecnologie offrono in campo medico”. Lo ha spiegato il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. “Stiamo lavorando ad una riforma strutturata che superi il numero chiuso e punti all’eccellenza formativa e alla valorizzazione delle competenze. Siamo sulla buona strada. Sono davvero orgogliosa del percorso che anche il Parlamento ha avviato, all’insegna dell’ascolto, della massima collaborazione e dell’unità di intenti”.

Ordine medici: “Nettamente contrari a stop al numero chiuso”

  La riforma non incontra però il gradimento dei medici. “Siamo nettamente contrari, e questa non è assolutamente una norma di buon senso: eliminare il numero chiuso a Medicina significa che fra 10 anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati”, ha spiegato il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, commentando l’adozione da parte del Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato del teso base per lo stop al numero chiuso. 

Medici Anaao: “Stop numero chiuso colpo grazia a formazione medica”

  Anche il sindacato dei medici ospedalieri ha espresso forti perplessità. “Lo stop al numero programmato a Medicina dimostra ancora una volta che la cecità politica si sta ormai cronicizzando ed è il colpo di grazia alla formazione medica”, ha dichiarato Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed.  “Abolire il numero programmato – ha proseguito Di Silverio – è una soluzione miope e sintomo di assoluta mancanza di visione futura o peggio di una visione futura che porterà a una nuova pletora medica che favorirà manodopera privata a basso costo. Tutto questo in netto contrasto con le dichiarazioni del presidente del Consiglio dei ministri e del ministro della Salute sulla difesa del Ssn”.

“In Italia esiste il numero programmato e invece di investire in programmazione si aprono le porte a 70mila giovanissimi studenti, confondendo il diritto allo studio con il diritto all’iscrizione alla Facoltà. Ma non resteremo in silenzio. Chiameremo a raccolta tutti gli studenti e gli specializzandi, tutta la categoria – ha annunciato Di Silverio – promuovendo raccolta firme e manifestazioni in tutta Italia affinché tutti abbiano la consapevolezza che questo è il colpo di grazia alla formazione medica, alla professione e soprattutto al sistema di cure pubblico”.

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Politica

Basilicata regionali, la metá degli elettori diserta le urne: centrodestra si riconferma con Bardi

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Il centrodestra resta alla guida della Basilicata. In un voto segnato dal forte astensionismo (alle urne il 49,8%), Vito Bardi ottiene la riconferma con largo distacco su Piero Marrese, su cui il centrosinistra ha puntato dopo una serie di retromarce.

Bardi è stato confermato governatore della Basilicata con il 56,63% dei voti, secondo i risultati definitivi dello scrutinio. Marrese ha ottenuto il 42,16% dei consensi. Al terzo candidato Eustachio Follia è andato l’1,21%. Fratelli d’Italia risulta il partito più votato, con il 17,39%. Segue il Partito democratico col 13,87%. Nella coalizione di centrodestra Forza Italia ottiene il 13,01% dei voti, mentre la Lega si ferma al 7,81% dei consensi seguita da Azione con il 7,51%. Nel centrosinistra il Movimento 5 stelle ottiene il 7,66%, dietro a Basilicata casa comune (11,18%). 

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Politica

Basilicata, regionali: scontro all’ultimo voto tra centrodestra e centrosinistra

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Urne aperte fino alle 15 di oggi

È stata al 37,74 per cento l’affluenza degli elettori lucani nella prima giornata di voto. Nel 2019 l’affluenza alla chiusura dei seggi fu del 53,52 per cento ma fu quella anche la percentuale definitiva, perché si votò solo la domenica. In provincia di Matera la prima giornata di voto si è conclusa con un’affluenza del 40,98 per cento (56,03% nel 2019); in provincia di Potenza l’affluenza è al 36,31 per cento (52,40 per cento cinque anni fa). A Potenza, alle ore 23 la percentuale è stata del 49,92 per cento (68,79 per cento cinque anni fa); a Matera è stata del 41,66 per cento (nel 2019 fu del 59,89 per cento).

La scarsa affluenza – almeno finora – rende ancora più combattuto il confronto tra centrodestra e centrosinistra.

Lo schieramento che sostiene Vito Bardi, ricandidato dal centrodestra “allargato” ai partiti di Calenda e Renzi, conta proprio sul lavoro svolto dai candidati stretti attorno ai sette simboli che compaiono sulla scheda consegnata agli elettori. Cinque i simboli che sostengono il candidato presidente del centrosinistra, Piero Marrese, che conta principalmente sull’alleanza fra Pd e M5s. C’è curiosità per capire quanto consenso raccoglierà Eustachio Follia, leader lucano del movimento politico europeo Volt. E quindi, fra un elettorato che non ha affollato le 682 sezioni allestite nella regione e un pronostico sull’esito del voto tutto da chiarire, una curiosità e una puntata polemica hanno animato la prima giornata delle elezioni. La curiosità riguarda un vassoio di dolci per la colazione portato in un seggio di Lagonegro: peccato che la confezione di cartone bianco portasse attaccato il “santino” di un candidato dello schieramento di centrodestra. Un tentativo in extremis di raccogliere qualche voto? E’ difficile crederlo ma su questa curiosità scatta poi la polemica. “Basilicata Casa Comune” – lista dello schieramento di centrosinistra – ha attaccato duramente il candidato ritratto nell’immagine, dicendo che “si è oltrepassato ogni confine etico e di legalità”.

Nel ricordare che “la legge impone di rispettare la neutralità e l’integrità dei luoghi di voto, garantendo che ogni cittadino possa esprimere liberamente la propria scelta senza influenze esterne”, la lista ha definito l’arrivo del portavivande “targato” “un tentativo grave di influenzare gli elettori con gesti di cortesia” che si trasformano – proprio per la presenza del “santino” – di “un atto illegale”. Sul filo della battuta, le parole di Enzo Amendola (Pd) che si complimenta con Marrese per il “sorriso” sfoggiato al seggio dove l’aspirante presidente della Regione ha votato. “Bravo Piero Marrese, avrei pubblicato anche la foto del principale avversario di Piero, ma Bardi ha già votato?”.

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