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Cronaca

Mattarella nei luoghi del terremoto: "Siate forti, ricostruiremo tutto!"

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Tempo di lettura 2 minuti "Non ho più niente se non l'orgoglio di essere italiano" ha detto al presidente un anziano

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Redazione

 

USSITA – "Siate forti, non vi abbandoneremo e ricostruiremo tutto". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto alla gente di Ussita, dove il capo dello Stato è stato in visita. "Non ho più niente se non l'orgoglio di essere italiano" ha detto al presidente un anziano del paese con le lacrime agli occhi. Mattarella l'ha rincuorato sussurrandogli di resistere tenendogli le mani.


 

 

Il presidente, dopo un giro nel centro di Ussita, si è recato in visita all'azienda Roana che produce acque minerali. Il capo dello Stato ha voluto accogliere l'invito per dare un segno di vicinanza alle imprese del luogo messe a dura prova dal sisma.

"Il presidente della Repubblica mi ha promesso che tornerà a Ussita il giorno che avvieremo la prima ricostruzione": a dirlo è Marco Rinaldi, sindaco del piccolo comune dell'Appennino marchigiano, che ha accompagnato Mattarella tra le macerie provocate dal terremoto del 30 ottobre scorso. "Il presidente ha dimostrato una sensibilità e una umanità incredibili – ha aggiunto il primo cittadino – ed è rimasto colpito dalla bellezza di questa vallata anche se profondamente ferita".

Dopo Ussita, la visita a Preci. "Coraggio, ce la faremo": il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto così a Francesca, ottantacinquenne di Preci durante l'incontro con la popolazione nella città umbra colpita dal terremoto. Dopo aver visitato il prosciuttificio Salpi, il capo dello Stato è partito per Amatrice. "Ho detto al presidente – ha spiegato la signora Francesca – che sono scoraggiata, perché questa volta ci vorrà tanto a rimettere a posto le cose. Siamo distrutti. Il presidente però mi ha rassicurata".

Il presidente Mattarella è poi giunto a Norcia. Ha detto al sindaco Nicola Alemanno che la sua presenza a Norcia "è testimonianza che la ricostruzione sta partendo e verrà completata" il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita nel centro umbro. Dove ha incontrato gli studenti delle scuole superiori ospitati in un prefabbricato. "Il presidente – ha detto ancora il sindaco – ha voluto salutare i ragazzi dopo avere visitato un'azienda a Preci perché per lui scuola e lavoro sono i pilastri fondanti della comunità. Con i nostri giovani si è scusato per avere fatto loro allungare l'orario (nella scuola le lezioni si tengono infatti con i doppi turni – ndr)". "Al presidente – ha affermato Alemanno – ho detto che il Paese e le istituzioni stanno funzionando". Nella lettera consegnata a Mattarella, invece, gli studenti hanno chiesto di "non essere abbandonati". Sottolineando anche che "scuola e lavoro" sono "punti di riferimento per la rinascita".

"Sono stato a Ussita, a Preci, ora a Norcia per manifestare solidarietà a tutti i comuni colpiti dal terremoto. Comuni, distribuiti tra Umbria, Marche Lazio, che non sono solo il centro geografico dell'Italia ma adesso anche il centro affettivo, perché in tutto il nostro Paese vi è un sentimento convinto e profondo di sostegno e solidarietà nei vostri confronti": così Mattarella nella sua visita alla scuola di Norcia.

Cronaca

Emanuela Bruni nuovo presidente della Fondazione MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo

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È Maria, detta Emanuela, Bruni frascatana classe 1960 la nuova presidente della Fondazione MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.
La scelta è stata ufficializzata dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione riunitosi oggi dopo la nomina di Alessandro Giuli come Ministro della Cultura.
La Bruni, giornalista professionista nonché scrittrice, è stata la prima Donna a presiedere l’Ufficio del Cerimoniale di Palazzo Chigi.
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana su nomina del presidente Carlo Azeglio Ciampi, di cui fu stretta collaboratrice in quanto responsabile della Comunicazione radiotelevisiva per l’ingresso nell’Euro, vanta un curriculum di alto spessore e profilo istituzionale: dall’ufficio stampa di Palazzo Chigi per circa un decennio al coordinamento dell’attività dei Servizi del Cerimoniale Nazionale ed Internazionale.
Già assessore alla Cultura della città di Frascati, di cui oggi è consigliere comunale e presidente della Commissione Affari Istituzionali della città Tuscolana, la neopresidente Emanuela Bruni, laureata in lettere e con un Master in Comunicazione Istituzionale e Relazione con i Media per la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, è “giornalista di razza” passata attraverso le redazioni di testate importanti come “L’eco di Bergamo” ed il “Sole24Ore”.
Appassionata ed esperta di arte ed architettura è oggi nell’Ufficio Stampa dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia.

Tra le sue pubblicazioni spiccano il “Piccolo dizionario delle italiane”, “La frascatana e le altre” e l’ultima sua opera, “Verde e antico” dedicata ai giardini ed ai paesaggi dei Castelli Romani.
La Bruni, negli ultimi anni, ha dato vita ad uno dei salotti letterari più importanti di Frascati e della provincia romana “Libri in Osteria” che ha ospitato autori del calibro di Angelo Polimeno Bottai, Luigi Contu, Riccardo Cucchi, Antonella Prenner, Michele Bovi e tanti tanti altri.

Giunga alla neopresidente Emanuela Bruni da parte della redazione de L’osservatore d’Italia l’augurio per un buon lavoro

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Cronaca

Scontro tra Bianca Berlinguer e Maria Rosaria Boccia: accuse e polemiche dopo la mancata intervista

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La conduttrice accusa Boccia di voler conoscere in anticipo le domande, mentre l’ex ospite lamenta una discussione trasformata in gossip e politica. La verità resta al centro di un acceso botta e risposta

Bianca Berlinguer, nota conduttrice, ha espresso il suo disappunto dopo la mancata intervista a Maria Rosaria Boccia, accusandola di aver chiesto anticipatamente le domande in forma scritta, cosa che non è mai stata concessa a nessun ospite. Secondo Berlinguer, questo sarebbe stato il vero motivo del contrasto tra le due, sfociato nella decisione di Boccia di non partecipare alla trasmissione È sempre Cartabianca.

Boccia, dal canto suo, ha risposto via Instagram, sostenendo che la trasmissione fosse orientata più a creare un dibattito politico e gossip piuttosto che ad ascoltare la sua verità. Inoltre, ha lamentato di essere stata trattenuta in camerino contro la sua volontà per due ore, un’accusa che Berlinguer ha definito “ridicola” e fuori luogo, dichiarando di non aver mai vissuto una situazione simile nei suoi 35 anni di carriera.

Le tensioni tra le due figure pubbliche si sono ulteriormente infiammate quando Berlinguer ha chiesto a Boccia prove concrete per sostenere affermazioni delicate riguardanti un colloquio tra Gennaro Sangiuliano e Arianna Meloni, suscitando reazioni di fastidio da parte dell’ex ospite, che ha accusato la conduttrice di non essere sufficientemente preparata sulla sua storia.

In un contesto di forti polemiche, la questione rimane aperta, lasciando spazio a diverse interpretazioni sui motivi del fallimento dell’intervista e su quanto avvenuto dietro le quinte.

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Ambiente

Tragedia sul Monte Bianco: Ritrovati i corpi di quattro alpinisti

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Due italiani e due coreani vittime della montagna. L’ultimo sogno realizzato sul Cervino prima del fatale destino

Un silenzio carico di dolore avvolge le pendici del Monte Bianco, dove ieri sono stati ritrovati i corpi senza vita di quattro alpinisti: due italiani e due coreani. Sara Stefanelli e Andrea Galimberti, i due connazionali di cui si erano perse le tracce dal 7 settembre, hanno trovato il loro ultimo riposo tra i ghiacci eterni della montagna che amavano.

Il tragico epilogo è giunto dopo giorni di angosciosa attesa e speranza. Le condizioni meteorologiche avverse avevano impedito per tre interminabili giorni il decollo degli elicotteri di soccorso. Solo ieri, con una schiarita, un elicottero del soccorso alpino francese è riuscito a levarsi in volo, portando alla luce la drammatica verità.

Etienne Rolland, comandante del Pghm di Chamonix, ha confermato che le due cordate sono state “rapidamente localizzate”, grazie alle informazioni sul loro probabile percorso e altitudine. Una conferma che rende ancora più straziante l’idea che i soccorritori sapessero dove cercare, ma fossero stati ostacolati dalle forze della natura.

La notizia ha scosso profondamente la comunità alpinistica e non solo. Sulla pagina Facebook di Andrea Galimberti, una cascata di messaggi di cordoglio ha sostituito le precedenti speranze di un lieto fine. Amici e conoscenti piangono ora la perdita di un appassionato alpinista e della sua compagna d’avventure, Sara.

Le ultime immagini condivise sui social dai due mostrano momenti di pura gioia sul Cervino, appena pochi giorni prima della tragedia. Scatti che ora assumono un significato quasi profetico, immortalando l’ultimo grande sogno realizzato insieme. Andrea descriveva con entusiasmo l’ascesa al Cervino compiuta il 3 settembre: “Dopo il classico corso di alpinismo tre mesi fa Sara inizia ad arrampicare con me. Davvero tanta roba da subito, in alta quota sul facile non ha problemi anzi va da Dio”.

Queste parole, cariche di orgoglio e affetto, risuonano ora come un addio involontario, un testamento della passione che li univa e che li ha portati a sfidare le vette più impervie.

La tragedia sul Monte Bianco non ha risparmiato nemmeno i due alpinisti coreani, il cui destino si è intrecciato fatalmente con quello degli italiani. Quattro vite spezzate, quattro storie di passione per la montagna interrotte bruscamente.

Mentre la comunità alpinistica si stringe nel dolore, questa tragedia riaccende il dibattito sulla sicurezza in montagna e sui rischi che anche i più esperti corrono nell’affrontare le sfide delle alte quote. Il Monte Bianco, maestoso e implacabile, si conferma ancora una volta una bellezza tanto affascinante quanto pericolosa, capace di regalare emozioni uniche ma anche di reclamare un tributo altissimo.

Le indagini sulle cause precise dell’incidente sono ancora in corso, ma già si leva un coro unanime: quello della prevenzione e della prudenza, anche per i più esperti. Perché la montagna, nella sua immensa bellezza, resta sempre un ambiente che richiede il massimo rispetto e un’infinita cautela.

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