MENINGITEC: IL CASO DEL VACCINO RITIRATO ARRIVA AL SENATO, PARTITA UN’INTERROGAZIONE

I legali Mastalia, Vaccari e Ciriello, nel tutelare i diritti di molte famiglie di bambini vaccinati con i lotti incriminati invitano l’Aifa, il Ministero della Salute e l’European Medicenes Agency, a rispondere seriamente sui fatti gravi avvenuti a danno dei piccoli bambini che hanno ricevuto la dose vaccinale del Meningitech, anche dopo il suo ritiro ufficiale

di Cinzia Marchegiani

Il caso del ritiro in commercio del Vaccino Meningitec Sospensione Iniettabile in siringa preriempita AIC della ditta Nuron Biotech, disposto dall’AIFA in data 26 settembre 2014 e 6 ottobre 2014 arriva al Senato con interrogazione indirizzata esclusivamente al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con Atto n. 4-03059, nella seduta n.357 del 20 novembre 2014.

Il Senatore Bartolomeo Pepe, facendo riferimento agli tabella apparsi sulla stampa dove si dava notizia che in ben 19 Paesi del mondo sono stati ritirati nel 2012 migliaia di lotti di vaccino destinati a neonati di 3 mesi, e nello specifico proprio nel mese di ottobre 2014 è partito un ritiro cautelativo di lotti dei vaccini "Meningitec", un pericolo per la salute e per il sistema immunitario dei più piccoli. Venuto a conoscenza che l'avvocato Roberto Mastalia ha presentato un esposto all'AIFA, poiché i vaccini che dovevano essere ritirati sono stati utilizzati, provocando reazioni avverse nei pazienti, nell’interrogazione presentata riporta:
“dalle sue dichiarazioni si apprende che con il comunicato stampa 393 dell'AIFA ‘Ritiro cautelativo dei lotti dei vaccini Meningitec’ datato 16 ottobre 2014, il lotto di vaccino Meningitec H52269, somministrato almeno fino alla data del 3 settembre 2014 alla ASL Rm/E, rientra tra i lotti ritirati dal commercio perché potenzialmente contaminati;
in seguito si è giunti a sapere che in Paesi, quali la Francia, il ritiro è stato fatto almeno 2 settimane prima;
AIFA, a seguito degli approfondimenti effettuati, rende noto che il provvedimento di ritiro è dovuto alla presenza di un particolato color arancio rossastro, identificato come micro residuo metallico, in alcune siringhe. Indica altresì che tale valutazione sarà sottoposta all'esame della commissione tecnico-scientifica dell'AIFA nella seduta del 21-23 ottobre 2014 ed il parere verrà reso pubblico;
alcuni genitori hanno reso noto che molte ASL di Roma hanno somministrato per mesi lotti che sono stati in seguito ritirati ed elencati nel comunicato AIFA. Un paio di mamme asseriscono che ai loro figli il vaccino sia stato somministrato dopo l'istituzione del ritiro del farmaco a livello mondiale dal 24 settembre. Denunciano che le reazioni più comuni ai vaccini sono state dissenteria, dermatiti lievi e pochi altri sporadici casi di reazioni localizzate;
si apprende inoltre che la Procura di Catanzaro ha aperto un fascicolo facendo ritirare dal mercato l'intero lotto dopo che erano state riscontrate tracce di ferro e acciaio. Ma ancora non si conoscono le conseguenze sui pazienti;
i genitori dei bambini vaccinati si uniscono in un gruppo su "Facebook" "Meningitec ritirato.Vogliamo la verità", sul quale si leggono le istanze dei cittadini;
l'interrogante è venuto a conoscenza di un caso particolarmente significativo, relativo ad una dottoressa che ha contattato la ASL Rm/E e l'azienda farmaceutica produttrice del vaccino per sapere del ritiro e dei controlli sul farmaco.”

Il Senatore Pepe quindi, chiede di sapere, se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto riportato sopra; se le informazioni riportate corrispondano al vero; quali siano le reali motivazioni di ritiro dei lotti; quali procedure siano state adottate per analizzare i lotti; se siano noti i risultati delle analisi al fine di stabilire eventuali danni a breve e a lungo termine.

Ma le ombre su questo caso che coinvolge la salute dei piccoli bambini vaccinati con il Meningitec, tra l’altro non obbligatorio, ma consigliato dai pediatri, diventano ancora più marcate. Se al Senato è stata depositata questa interrogazione, allo stesso tempo, in virtù di quella trasparenza che il Ministero della Salute e l’AIFA stessa devono nei confronti degli utenti e quindi dei pazienti, sarebbe doverosa un’indagine sul caso appena acclarato dovuto alle mancate segnalazioni avverse o meglio tardive dei medici risalenti addirittura a molti anni precedenti e inviate solo da poco alla Rete Nazionale di Farmacovigilanza. Infatti L’aifa, il 13 novembre 2014 esortava al richiamo alla segnalazione tempestiva da parte dei segnalatori:”E’ stato recentemente riscontrato nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) un numero cospicuo di segnalazioni con una data di insorgenza della reazione di parecchi anni precedente alla data di compilazione della scheda stessa.” L’esposto dell’avv. Roberto Mastalia, verrebbe da dire sia stato lungimirante, notificato solo qualche giorno prima di questa assurda scoperta di malasanità, fotografava la farmacovilanza una vera utopia, e confermata dai genitori dei bambini, che purtroppo vengono rispediti a casa dai pediatri che minimizzano sugli effetti e reazioni avverse ai farmaci e vaccini senza poi segnalare tale episodi alle competenze, mentre il D.Lgs. 219/06 ne spiega l’obbligo: "I medici e gli altri operatori sanitari devono trasmettere le segnalazioni di sospette reazioni avverse, tramite l'apposita scheda, tempestivamente, al responsabile di farmacovigilanza della struttura sanitaria di appartenenza.”

Sarà interessante capire, come in un mondo super connesso e informatizzato, non sia stato possibile contattare tutti i genitori, tramite i rispettivi pediatri, e richiedere un controllo immediato dei bambini che sono stati vaccinati con i lotti incriminati, visto che sul libretto sanitario, per legge è obbligatorio riportare oltre al nome del vaccino somministrato, anche il il numero del lotto. Come è stato possibile accertare che i lotti non abbiano contaminato con l’ossido di ferro e acciaio i bambini se non è stato eseguito il “Mineral Test” sul capello…e poi, la nota dell’AIFA del 27 ottobre 2014 stessa smentirebbe tale situazione che qui riportiamo: “Si conferma che ad oggi le possibili reazioni avverse legate alla presenza di ferro rimangono teoriche e non confermate dai dati disponibili a livello mondiale.”

Sia fatta luce, si faccia una seria valutazione di tutti i bambini trattati per anni da questi lotti incriminati e si faccia chiarezza poi perché ancora circolavano nelle Asl e somministrati anche se era stato disposto un ritiro cautelativo. La foto dell'articolo dimostra una somministrazione del suddetto lotto incriminato dopo la nota del ritrio cautelativo.