Connect with us

Cronaca

Milano, donna violentata e rapinata mentre si reca a lavoro: Procura e Carabinieri risolvono cold case dopo 14 anni

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

MILANO – Questa mattina, all’esito di articolata attività d’indagine coordinata dal V Dipartimento della Procura della Repubblica di Milano (Proc. Agg. Dott.ssa Maria Letizia Mannella e Sost. Proc. Dott.ssa Alessia Menegazzo) e di serrate ricerche, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Milano Porta Monforte hanno rintracciato e dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano (Dott. Tommaso Perna) nei confronti di un cittadino algerino di 49 anni, senza fissa dimora, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio e la persona, in quanto gravemente indiziato dei reati di violenza sessuale e rapina, entrambi aggravati, in danno di una donna italiana (41enne all’epoca dei fatti).

I fatti risalgono al 20 agosto 2006 allorquando, presso il pronto soccorso della clinica “Mangiagalli” di Milano, si presenta una donna sotto shock che riferisce ai medici che, alle 06:00, mentre stava raggiungendo a piedi la fermata dell’autobus per recarsi a lavoro, era stata avvicinata da un cittadino nordafricano, il quale, con la scusa di domandare l’ora, l’aveva dapprima afferrata per le braccia, poi, una volta messale la mano davanti alla bocca per impedirle di chiedere aiuto, l’aveva trascinata con brutalità in un’area dismessa dove, minacciandola con una grossa pietra, l’aveva costretta a spogliarsi e a subire ripetuti atti sessuali. Subito dopo, le aveva sottratto una catenina d’oro, la somma contante di € 20 e il telefono cellulare, dandosi alla fuga nelle vie limitrofe. Nel corso del tempestivo sopralluogo eseguito da personale del Nucleo Operativo e della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri di Milano, venivano repertati alcuni mozziconi di sigaretta, uno dei pendenti che indossava la donna, il sasso utilizzato come arma impropria ed un capello nero. Tali reperti, oltre ai tamponi vaginali e ai vestiti indossati dalla vittima al momento dei fatti, venivano inviati al R.I.S. di Parma per gli accertamenti biologici finalizzati all’estrazione di un eventuale profilo genetico, all’esito dei quali il citato reparto concludeva che era stato possibile estrarre un profilo DNA maschile, appartenente alla stessa persona, ricavato da due reperti (un mozzicone di sigaretta e le tracce biologiche presenti sul tampone vaginale). Tuttavia, non essendo emersi ulteriori elementi nel corso delle incessanti attività d’indagine volte ad identificare l’autore dell’efferata violenza, il procedimento penale veniva archiviato.

Il 30 novembre 2020 (a distanza di 14 anni), il R.I.S. di Parma ha comunicato che la Banca Dati Nazionale DNA (istituita con la Legge 30 giugno 2009, n. 85, con cui l’Italia ha aderito al Trattato di Prüm del 2005, ma divenuta operativa a partire dal mese di gennaio 2017) aveva accertato una concordanza positiva (cd. match) tra il profilo DNA maschile tipizzato attraverso gli accertamenti biologici eseguiti sui reperti rinvenuti sulla scena del crimine con quello estrapolato da un tampone salivare eseguito all’indagato presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore (ove si trovava ristretto nel 2017 poiché resosi responsabile di furto e, successivamente, scarcerato). Pertanto, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia Milano Porta Monforte, a seguito della riapertura delle indagini e di una complessa attività info-investigativa, anche di tipo tecnico, coordinata dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Mannella e diretta dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Menegazzo, hanno avviato serrate ricerche che hanno consentito di rintracciare l’indagato e di associarlo al carcere.

L’attività d’indagine ha permesso, infine, da un lato di apprezzare il funzionamento e l’efficacia della Banca Dati Nazionale del DNA quale strumento di indagine all’avanguardia per la magistratura e le Forze di Polizia, sia sul piano tecnologico sia sulla certezza e sicurezza dei dati sensibili, utilizzabile nella ricerca delle persone scomparse, nella risoluzione dei delitti irrisolti e nella cooperazione internazionale di polizia, dall’altro di confermare il ruolo sempre maggiore rivestito dalla genetica forense e dalla biologia applicata al mondo delle investigazioni.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura < 1 minuto

image_pdfimage_print

I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.



Continua a leggere

Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura < 1 minuto

image_pdfimage_print

MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.



Continua a leggere

Cronaca

Roma, tempi duri per i borseggiatori: dal 1 marzo in manette 71 persone

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

ROMA – Nelle ultime 48 ore, i servizi antiborseggio messi in atto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, intensificati nelle aree del centro storico maggiormente frequentate dai turisti e a bordo dei mezzi pubblici nonché presso le stazioni della metropolitana della Capitale in virtù delle festività della Santa Pasqua, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, sono state arrestate 14 persone, tutte gravemente indiziate del reato di furto aggravato.
Dal 1 marzo, i Carabinieri dipendenti dal Gruppo di Roma, in totale, hanno arrestato 71 persone per borseggi nel centro di Roma e a bordo dei mezzi pubblici.
I Carabinieri della Stazione di Roma Via Vittorio Veneto hanno arrestato 4 cittadini cileni di età compresa tra i 31 e i 21 anni, sorpresi subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli e il cellulare ad un turista italiano, intento a salire sul convoglio metropolitano fermata “Spagna”. Refurtiva prontamente recuperata e restituita alla vittima.
In piazza dei Cinquecento, i Carabinieri della Stazione di Roma Macao hanno arrestato due minorenni di origini bosniache di 13 e 17 anni, sorpresi insieme ad un complice che è riuscito a scappare, subito dopo aver sottratto il portafogli ad un turista che era intento a salire le scale di accesso alla metropolitana.
Stessa sorte per due cittadine romene di 20 anni entrambe, senza fissa dimora, arrestate dai Carabinieri di Roma Piazza Farnese, poiché sorprese in via dei Fori Imperiali, subito dopo aver asportato con destrezza il portafoglio ad un turista, che non si era accorto di nulla.
Presso la fermata metropolitana linea A fermata “Manzoni”, i Carabinieri della Stazione di Roma Viale Eritrea hanno arrestato due cittadini georgiani di 48 e 42 anni, già noti alle forze dell’ordine, sorpresi e bloccati subito dopo aver asportato lo smartphone ad un turista francese. Telefono immediatamente recuperato e restituito alla vittima.
I Carabinieri della Stazione di Roma Viale Libia hanno arrestato due cittadine bosniache di 24 e 51 anni, sorprese presso la fermata metropolitana “Cornelia”, subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli di una turista austriaca.
A bordo del convoglio metropolitano, altezza fermata “Barberini”, i Carabinieri della Stazione di Roma Piazza Bologna hanno bloccato e arrestato un cittadino colombiano di 28 anni, sorpreso subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli ad un passeggero tedesco che non si era accorto di nulla.
Sempre alla fermata “Barberini”, questa volta i Carabinieri della Stazione di Roma Salaria hanno arrestato in flagranza un cittadino romeno di 52 anni, sorpreso mentre tentava di impossessarsi con destrezza di un portafogli di un turista americano. Dagli ulteriori accertamenti, il 52enne è risultato anche destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma, per la stessa tipologia di reato.
Tutte le vittime di furto hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti