MILANO: TASSISTI IN RIVOLTA CONTRO UBER

Redazione

Milano – Nel capoluogo lombardo nel pomeriggio di sabato 17 maggio 2014 più di trecento tassisti hanno presidiato i giardini pubblici “Indro Montanelli”, dove era stata annunciata la presentazione del nuovo servizio della società Uber. Non sono mancati striscioni di protesta anche contro il Comune di Milano e alcuni soggetti hanno lanciato petardi di fronte al palco dove avrebbe dovuto tenersi la presentazione. La zona è stata presidiata dalla polizia in tenuta anti-sommossa. Lancio di uova per la general manager di Uber Italia, Benedetta Arese Lucini, nel momento in cui ha cercato di parlare.
Dopo alcuni minuti di confronto fra gli organizzatori e i tassisti la presentazione è stata sospesa. Il Comune di Milano "deve chiudere immediatamente l'applicazione di noleggio con conducente Uber, altrimenti nei prossimi giorni potremmo decidere di attuare dei fermi del servizio – ha fatto sapere il portavoce del Comitato tassisti milanesi, Cosimo Tartaglia – Uber lavora contro la legge quadro 21 del 1992 che stabilisce in modo chiaro ruolo e caratteristiche di tassisti e di servizio noleggio con conducente". Dal palco è arrivata la replica di Maran che ha chiarito: "Il Comune non può chiudere applicazioni, serve un meccanismo per regolare e capire chi rispetta o meno le regole. L' amministrazione – ha proseguito Maran tra i vari fischi e le urla dei tassisti che gli davano del "buffone" – darà sanzioni come ha sempre fatto ai singoli conducenti".

La protesta dei tassisti è poi proseguita alla stazione Centrale di Milano dove è stato messo in atto un altro presidio. Parziale sospensione del servizio taxi, sono state accettate corse solo per persone anziane, donne incinte, portatori di handicap. Altri  tassisti invece hanno proseguito normalmente il lavoro caricando e scaricando clienti di fronte alla stazione Centrale. "È una protesta spontanea – ha precisato Tartaglia – in attesa di decidere modalità e tempi della mobilitazione".