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MINACCIA ISIS: TERRORISTI TRA GLI IMMIGRATI

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Tempo di lettura 2 minuti Il Ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian ha dichiarato che c’è bisogno di una situazione politica urgente in Libia

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di Angelo Barraco
 
Roma – L’immigrazione è un fenomeno che sta caratterizzando particolarmente l’Europa in questi ultimi anni. Sono in tanti gli uomini, le donne e i bambini che affrontano il mare in balia delle onde, delle tempeste, sperando di trovare nel nostro paese e/o nell’Europa un impiego che permetta loro di star bene e di vivere, a differenza della situazione precaria e di guerra che vivono nel loro paese. Ma se i miliziani dell’Isis si nascondessero tra i migranti che dalla Libia raggiungono Lampedusa? Non è da escludere, ci metterebbe in rischio inoltre anche l’Europa. Il Ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian ha dichiarato che c’è bisogno di una situazione politica urgente in Libia: “Daesh si sta stabilendo… la Libia mi preoccupa dal settembre 2014. Sono lì, a 300 km dalla costa europea, e si stanno espandendo”. Ha sottolineato che la distanza tra la Libia e Lampedusa è di 350 Km e ha aggiunto: “"quando sul Mediterraneo c'è bel tempo, c'è il rischio che (i miliziani dell'Isis) possano fare la traversata, mescolandosi ai migranti. E' un grande rischio. Tutti sono consapevoli del pericolo che il conflitto in Siria ed Iraq, dove stiamo vedendo alcuni risultati positivi, si trasferisca in un nuovo conflitto in Libia. Ci deve essere un governo di unità nazionale. C'è un serio processo politico in corso, sostenuto dal Consiglio di sicurezza dell'Onu. E' urgente”. 
 
Il giornale tedesco Bild riporta un'intervista al Ministro Federale del lavoro e degli affari sociali della Germania,  Andrea Nahles, che vuole tagliare i benefici per i rifugiati che non possono essere integrati. Ha sottolineato che coloro che vogliono rimanere in Germania devono attenersi alle regole e ai valori del paese. Nahles aveva incaricato il suo dipartimento per votare una legge necessaria per le fasi d’integrazione degli immigrati. Il ministro ha sottolineato che la legge non riguardava il caso specifico della Germania, ma anche gli immigrati dell’UE. Sottolinea che i cittadini dell’Unione hanno il diritto di vivere all’interno dell’UE e dove vogliono, ma devono cavarsela da soli e non dipendenti dall’assistenzialismo sociale sin dal loro ingresso in Europa. Precisa che la questione non dovrebbe far dimenticare chi ha vissuto in Germania per diverso tempo: “Ci sono anche un milione di disoccupati di lunga durata, che continuano ad avere bisogno del nostro sostegno”, anche lavoratori poco qualificati, lavoratori a tempo determinato, donne che lavorano part-time ma desiderano tornare full time. 

Castelli Romani

Velletri, Fausto Servadio su ospedale: “Con coerenza sempre in difesa della salute pubblica”

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VELLETRI, SERVADIO SU OSPEDALE: «CON COERENZA, SEMPRE IN DIFESA DELLA SALUTE PUBBLICA»

«Sull’ospedale di Velletri ci sarebbe tanto da dire e ricordare: governava il centrodestra in Regione quando presentai ricorso al Presidente della Repubblica, facemmo i consigli comunali straordinari in piazza, ci opponemmo in ogni sede e riuscimmo a scongiurarne il declassamento da Dea di primo livello a presidio territoriale. Oggi, con le ultime notizie che ci arrivano e che parlano di un nuovo possibile commissariamento della sanità potremmo ritrovarci a dover difendere il nostro ospedale. Siamo pronti ancora una volta a ripercorrere tutto ciò che abbiamo fatto per tutelare la salute di migliaia di persone. Il nosocomio di Velletri è una realtà seria e fondamentale per gli oltre 50 mila abitanti che vi risiedono e non solo perché serve un bacino di utenza di 150 mila persone. Con coerenza manteniamo la posizione di sempre: siamo dalla parte di chi considera l’Ospedale della nostra città un polo fondamentale di riferimento che per nessun motivo deve essere depauperato o subire razionalizzazioni a discapito della nostra salute». Così in una nota il candidato Sindaco di Velletri Fausto Servadio.

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Castelli Romani

Velletri, con Servadio un nuovo rilancio del centro del storico e delle zone decentrate

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«Al centro del nostro programma elettorale c’è una Città che deve diventare appetibile, vivace, un luogo da mettere in cima alle località da visitare. Oggi il centro di Velletri è una parata di negozi con le saracinesche abbassate, un borgo spento che non richiama quel turismo di qualità che invece merita. Il tessuto economico produttivo di Velletri va ricostruito attraverso il rilancio dell’artigianato e dei mestieri, dei laboratori che possono rimanere aperti per le vie del centro dove chi compra prima ha la possibilità di guardare come viene realizzato il prodotto. Parlo di orafi, pelletterie, ceramisti, norcinerie, insomma botteghe d’arte, di sapori e prodotti che è impossibile trovare nei grandi ipermercati, nei centri commerciali di cui siamo ricchi fuori dal centro storico. La Città, così, potrà godere sia delle aree più commerciali ma anche e di un centro storico con le botteghe artigianali che potranno essere affittate a prezzi calmierati. Soltanto intraprendendo un percorso di qualità è possibile restituire a Velletri l’importanza che merita. È necessario quindi riprogrammare quelle che sono le destinazioni d’utilizzo dei locali nel centro e tornare a prediligere l’artigianato che rappresenta per quest’area una rivalutazione delle tradizioni che caratterizzano la nostra amata e meravigliosa Città. Insieme dobbiamo fin da subito metterci al lavoro per rilanciare la nostra Velletri grazie al borgo ricco di storia, pronto a diventare un salotto all’aperto e ad accogliere un turismo lento e di qualità. E se il borgo deve diventare un prezioso scrigno di bellezze da visitare, abbiamo anche molte idee per le altre zone fuori dal centro. Ognuna avrà la propria vocazione ma ne parleremo strada facendo, insieme, per dare un nuovo volto alla nostra amata Velletri». Così in una nota il candidato Sindaco di Velletri Fausto Servadio

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Ambiente

Altra crisi globale: l’Onu lancia l’allarme acqua

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L’acqua, “linfa vitale” dell’umanità, è sempre più a rischio nel mondo a causa dell’eccesivo sviluppo e del consumo “vampirico”.

A lanciare l’allarme è l’Onu in un rapporto in cui mette l’evidenza come la carenza di acqua sta peggiorando con l’imminente rischio di una crisi globale.

Il mondo sta “ciecamente camminando su una strada pericolosa con l’insostenibile uso di acqua, l’inquinamento e il surriscaldamento climatico che stanno drenando la linfa vitale dell’umanità”, afferma il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

Il rapporto dell’Onu arriva in occasione della conferenza sull’acqua che si aprirà nelle prossime ore alle Nazioni Unite. Secondo il rapporto circa due miliardi di persone non hanno l’accesso ad acqua potabile sicura mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. “La scarsità di acqua sta diventando endemica”, si legge nel rapporto nel quale si osserva come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.

Il rapporto dell’Onu arriva in occasione della conferenza sull’acqua che si aprirà nelle prossime ore alle Nazioni Unite. Secondo il rapporto circa due miliardi di persone non hanno l’accesso ad acqua potabile sicura mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. “La scarsità di acqua sta diventando endemica”, si legge nel rapporto nel quale si osserva come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.

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