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Cultura e Spettacoli

MOLISE: QUEL MIX DI ELEMENTI PER LA RIPRESA DEL TURISMO

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Tempo di lettura 4 minuti Mino Reganato, direttore dal 2013 del Centrum Palace Hotel di Campobasso in esclusiva per L'Osservatore d'Italia

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di Simonetta D'Onofrio

Campobasso – Può sembrare scontato, quasi banale, sottolineare che l’industria culturale è un volano importante per l’intera economia del sistema Italia, strategico per la crescita del futuro di un paese. Nondimeno è quindi lo sviluppo dell’intera filiera, come la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico, il commercio dei prodotti tipici locali e il turismo. Su questa strada, si sta ponendo il Molise, piccola regione del centro-sud, che ha però un potente mix di elementi che operano all’interno, tutti favorevoli alla crescita del turismo, come le attrattive naturali, un patrimonio storico unico al mondo e straordinari paesaggi , tutt’ora incontaminati, parchi ed aree protette presenti nell’intero territorio. Serve portare questo messaggio tra la gente, nelle pubbliche amministrazioni, tra le imprese che operano nel comparto turistico. Sta alle realtà ricettive oggi non perdere l’occasione, per recuperare il tempo perso e far guadagnare al Molise il ruolo che gli spetta nel settore. Una chance da non mancare.

Quali sono le imprese turistiche di qualità che investono nel settore? Ne abbiamo parlato con Mino Reganato, direttore dal 2013 del Centrum Palace Hotel di Campobasso. Nato nel 1961 a Formia, sul golfo di Gaeta, in un’area dalle forti memorie storiche legate all’impero romano e all’epopea borbonica. Opera nel turismo dal 1980 dove ha ricoperto differenti incarichi dirigenziali nei settori alberghiero e dei tour operator, oltre ad essere docente per corsi di alta formazione di destination management della Regione Lazio.

Qual è la chiave per convincere i turisti a venire in Molise? Cosa può offrire questa regione di diverso dalle altre?
Uno slogan molto efficace recita: “Molise …visitalo prima che diventi di moda”. L’intento è trasmettere tutte le potenzialità di questa stupenda regione. Il Molise ha un’enorme potenzialità costituita da paesaggi e territori incontaminati, da un’enogastronomia di eccellenza, da un connubio mare e montagne unici in Italia. Una miriade di piccoli centri storici uno più bello dell’altro dove la vita scorre in modo semplice e genuino, caratteristica ricercata dal nuovo modello di turismo verde e naturalistico che in piccola parte, frequenta queste zone per ritemprarsi dalla vita frenetica delle grandi città.
 

Nel vostro caso come state cercando di promuovere questo flusso?
Al Centrum Palace – continua Reganato – abbiamo programmato una serie di pacchetti e convenzioni che unitamente all’opera sinergica con altre entità, stiamo promuovendo attraverso operazioni molto ambiziose al fine di creare un interesse strategico del territorio e ciò anche grazie all’orientamento della famiglia Morelli, proprietaria della struttura ricettiva che ha nella persona del dott. Rosario Morelli, un’anima pulsante e costantemente attiva per la crescita del territorio. Ciò per far sì che anche il Molise possa iniziare ad intercettare flussi turistici nazionali ed internazionali.
 

Chi sono i vostri potenziali clienti?
Uno di questi pacchetti che abbiamo ideato è dedicato agli emigrati molisani e alle successive generazioni che intendono visitare la terra da dove sono partiti i propri padri e nonni. Un desiderio molto sentito per la ferma volontà di appartenenza ad un territorio lasciato per necessità e che rimane perennemente nella pelle. I pacchetti e le convenzioni con evidenti sconti sulle tariffe, vogliono apportare un modesto ma importante contributo al fine di permettere ai corregionali sparsi nel mondo, di tornare sui luoghi di origine per vivere uniche emozioni.
 

Molise è natura e paesaggio, ma anche cibo. Potete parlarci della vostra cucina?
Anche l’offerta enogastronomica è tracciata per fornire a tutti coloro che scelgono la nostra struttura, una chiara occasione per degustare la vera cucina molisana, passaggio obbligato per comprendere le eccellenze di un territorio e le proprie tradizioni. Per questo stiamo lavorando per un ambizioso progetto di cooperazione con alcuni attori dell’offerta enogastronomica per far si che i principali prodotti alimentari molisani possano essere conosciuti attraverso dei week-end tematici con l’opportunità di partecipare a una sorta di EXPO’ (per parafrasare il trend del momento) in uno dei palazzi più belli di un rinomato centro posto vicino a Campobasso. Una vetrina per unire la visita ad importanti centri monumentali ed archeologici con la degustazione di prodotti tipici, abbinati a vini di alto spessore organolettico come la Tintilia. Abbiamo creato a tal riguardo, un sondaggio di opinione tra alcuni importanti CRAL italiani i quali hanno espresso parere favorevole circa la possibilità di partecipazione a tali eventi, segno indistinguibile di un forte interesse verso la destinazione Molise. Altri eventi e pacchetti tematici sono in agenda e prossimamente saranno divulgati a segmenti di mercato di nicchia, proprio per far vivere esperienze uniche a chi sceglie la nostra struttura e ovviamente il Molise.
 

Il turismo quindi come leva per rilanciare l’economia?
Personalmente credo che la prima industria dovrebbe essere proprio il turismo. Abbiamo tre scuole alberghiere, Agnone, Termoli e Vinchiaturo, cresciute in termini di iscrizioni che potrebbero senz’altro fornire figure professionali formate. Ecco, la formazione, altro elemento indispensabile ai fini della crescita del fenomeno turistico di cui la progettualità sopracitata abbisogna, puntare insomma sulla qualità dei servizi che offerti a turisti che cercano emozioni e vivono esperienze da raccontare poi al loro ritorno con effetti positivamente dirompenti e che certamente favoriscono la crescita della destinazione. I turisti sono anche quelli che leggono i giornali, che fanno opinione, sono quelli che vanno in Internet a cercare testimonianze per poi muoversi. Questo è l’aspetto che spesso viene sottovalutato ma che è fondamentale proprio perché quando si ha un prodotto qualitativo con una buona comunicazione si giunge certamente a risultati apprezzabili in termini di sviluppo.
 

In conclusione, può riuscire il Molise a eccellere a livello nazionale?
Ne ha le potenzialità, ma è imperativo fare gruppo e investire sulla formazione, ognuno per le proprie competenze e certamente il Molise potrà competere con le altre destinazioni, creando i presupposti per un auspicato sviluppo territoriale di cui tutto l’indotto economico ne gioverebbe.

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Venezia, 60esima Biennale d’Arte: al padiglione della Finlandia la mostra “I piaceri che scegliamo”

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La ministra finlandese della Scienza e della Cultura, Sari Multala, accompagnata dall’ambasciatore di Finlandia in Italia, Matti Lassila, presenzia all’inaugurazione
 
 
È aperta da sabato 20 aprile a domenica 24 novembre 2024, la 60esima Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, a cura di Adriano Pedrosa e prodotta dalla Biennale di Venezia. La pre-apertura ha luogo nei giorni 17, 18 e 19 aprile, la cerimonia di premiazione e inaugurazione si svolgerà il 20 aprile 2024.
 
Prima dell’apertura del 20 aprile, la ministra finlandese della Scienza e della Cultura, Sari Multala, accompagnata dall’ambasciatore di Finlandia in Italia, Matti Lassila, presenzia all’inaugurazione, nel Padiglione Aalto, della mostra finlandese alla 60a Biennale d’Arte di Venezia il 17 aprile; visita. tra gli altri, anche i padiglioni dei paesi nordici, dei Paesi Bassi, dell’Ucraina, degli Stati Uniti e dell’Islanda.
 
Il Padiglione Finlandia presenta una mostra dal titolo The pleasures we choose, “I piaceri che scegliamo”. Commissario: Raija Koli, Frame Contemporary Art Finland; Curatore: Yvonne Billimore & Jussi Koitela; Espositore: Pia Lindman, Vidha Saumya, Jenni-Juulia Wallinheimo-Heimonen
 
Sede: Giardini
 
“Gli artisti finlandesi hanno preso parte alla Biennale di Venezia sin dalla sua ideazione. L’importanza della Biennale di Venezia sull’arte contemporanea europea e sugli artisti e professionisti dell’arte finlandesi non può essere sottovalutata. In questi tempi in cui ci sono così tanti gravi conflitti nel mondo, l’arte e la cultura, insieme alla cooperazione internazionale e allo scambio di idee, svolgono un ruolo sempre più importante”, dichiara la ministr Multala.
 
Il Ministro Multala ha in programma di presenziare anche all’inaugurazione della mostra presso il Padiglione Nordico
 
Quest’anno, la Svezia è responsabile della mostra del Padiglione, intitolata “The Altersea Opera”; Commissari: Gitte Ørskou, Moderna Museet, Leevi Haapala, Kiasma Museum of Contemporary Art / The Finnish National Gallery, Ruben Steinum, Office for Contemporary Art Norway (OCA); Curatore: Asrin Haidari; Espositori: Lap-See Lam con Kholod Hawash e Tze Yeung Ho. Sede: Giardini
La Biennale di Venezia è la più antica biennale d’arte contemporanea al mondo.  Si tiene ogni due anni e riunisce nel parco dei Giardini della Biennale mostre provenienti da diversi paesi.  La mostra al Padiglione finlandese è stata commissionata e prodotta da Frame Contemporary Art Finland.  La Biennale sarà aperta al pubblico dal 20 aprile al 24 novembre 2024.
 
Sfumando i confini tra arte, architettura e critica sociale, il Padiglione della Finlandia riunisce tre artisti per i quali arte, vita e attivismo si intrecciano. Incorporato come un progetto collettivo, The Pleasures We Choose si è evoluto attraverso lo scambio di esperienze condivise e individuali per creare aree di diverse “occupazioni” in cui i visitatori sono incoraggiati a rivalutare e (ri)considerare le aspettative della società. Le opere di Lindman, Saumya e Wallinheimo-Heimonen sono profondamente informate dalle loro esperienze incarnate di squilibri strutturali, ambientali e sociali. Articolate attraverso un’ampia gamma di materiali e processi – tra cui disegno, ricamo, scultura e guarigione – le loro opere celebrano il piacere personale come potente mezzo per reinventare il mondo come lo conosciamo.
In seguito all’avvelenamento da mercurio, l’artista Pia Lindman sperimenta una maggiore sensibilità del sistema nervoso e una consapevolezza dei microsegnali all’interno del suo corpo. Traduce questi segnali in immagini visive, melodie, parole e colori e li incorpora in opere d’arte che le consentono di esplorare le sfumature di diversi ambienti e situazioni sociali.
 
Spesso impegnato con l’intricata relazione tra presenza umana e ambiente, il lavoro di Vidha Saumya sfida le norme dell’estetica, del genere, del mondo accademico e dello stato-nazione. Nel suo lavoro, gli spettatori incontrano un’interazione tra desiderio, intimità e (casa)terra, controbilanciata dalle esigenze eteronormative di utilità, tempo e (s)posizionamento.
L’opera di Jenni-Juulia Wallinheimo-Heimonen porta alla luce la varietà di forme di discriminazione e violenza a cui sono sottoposte le persone con disabilità. Le sue realtà intricate celebrano un mondo in cui una diversità di corpi umani ha conquistato il diritto di scegliere una vita piacevole rispetto alla mera esistenza.
 
“ I piaceri che scegliamo rifiutano l’eccezionalismo dell’arte e il mito che l’artista sia separato dal mondo, al contrario sono proprio le esperienze che richiamano l’attenzione sulla convivenza – mettersi in fila, scendere in strada, ricevere cure mediche , respirando la stessa aria tossica che ci spinge a dare vita a nuovi futuri collettivi ”, spiegano i curatori Yvonne Billimore e Jussi Koitela.
 
Presentate nel Padiglione Aalto della Finlandia, le opere degli artisti sono collegate concettualmente e materialmente attraverso interventi architettonici progettati da Kaisa Sööt . Ripensando il padiglione e il tipo di arte, corpi ed esperienze che può supportare, la mostra introduce un’“architettura di accesso” che considera l’accesso e le esigenze corporee attraverso i registri, incoraggiando al contempo esperienze multisensoriali.
 
“È stato meraviglioso testimoniare il processo di collaborazione e gioia tra artisti e curatori”, afferma Raija Koli , direttrice di Frame e commissaria della mostra. “Siamo felici di condividere questo progetto significativo con il pubblico nella prossima mostra”.  La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita da K. Verlag .
 
Privo di virus.www.avast.com

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Viterbo, a palazzo Scacciaricci si presenta il Movimento “SpazioTempismo”

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Saranno per la prima volta uniti nell’opera artistica il Tempo, lo Spazio e la
rappresentazione multi-prospettica del soggetto con l’evidenza della continuità del
trascorrere del flusso dell’intervallo tra una prospettiva e l’altra. L’idea di
SpazioTempismo nasce nel 2010 da un’intuizione di Enzo Trifolelli che supportato poi
da Giampiero Ascoli, intraprendendo studi e ricerche, hanno ampliato e sviluppato il
tema dello Spazio e del Tempo che nella storia dell’arte ha radici profonde,
concretizzando il nuovo concetto e strutturando l’omonimo Movimento artistico.
Nell’ambito del Festival ViterboImmagine2023 lo SpazioTempismo ha avuto la sua
affermazione con l’esposizione di 34 opere di 24 artisti.
L’inaugurazione – con ingresso libero – si aprirà alle 18,00 presso Il Palazzo
Scacciaricci, una Torre-Loggia che sovrasta il caratteristico portico della Piazza S.
Pellegrino, nel suggestivo quartiere medievale, nel cuore del centro storico di Viterbo.
Enzo Trifolelli verrà introdotto da Silvio Merlani titolare della Galleria Chigi e, dopo
una breve ma interessante descrizione del concetto di SpazioTempismo, aprirà un
confronto con i presenti: artisti, appassionati dell’arte e non solo, sul nuovo concetto
e Movimento Artistico “SpazioTempismo”, per approfondire i temi inerenti.
Nella splendida cornice dell’evento, è previsto anche l’intervento della Critico d’Arte
Barbara Aniello che parlerà delle opere esposte e del Concetto SpazioTempistico.
All’esposizione saranno presenti molte opere realizzate con il Concetto dello
SpazioTempismo da alcuni dei seguenti artisti: Emanuela Artemi, Luciana Barbi,
Sergio Barbi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Nello Bordoni, Stefano Cianti, Alessia
Clementi, Pippo Cosenza, Raffaela Cristofari, Daniele Del Sette, Francesca Di Niccola,
Paola Ermini, Sheila Lista, Gino Loperfido, Francesca Mazzone, Matilde Mele, Arialdo
Miotti, Francesco Persi, Cecilia Piersigilli, Enzo Trifolelli, Tullio Princigallo, Rita

Sargenti, Alessandro Scannella, Giampietro Sergio, Paolo Signore, Carla Sozio, Jennifer
Venanzi, Alessio Zenone.
All’inizio dell’incontro saranno distribuite delle piccole brochure che illustrano il
concetto e che, assieme al link web (QR code), conducono alla più ampia descrizione
dell’idea. Sulla brochure web sono presenti anche immagini di opere in pittura,
scultura, Digital Art, installazioni e altorilievi.
La Mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 20 aprile fino al 5 maggio 2024 dal
martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle
12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.
Gli organizzatori dell’Evento e fautori del Movimento Artistico “SpazioTempismo”
invitano tutti i lettori a visitare la Mostra per ammirare le opere in SpazioTempismo
esposte.

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Musica contemporanea e poesia: Paolo Cavallone presenta il suo libro “Suoni Ulteriori”

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10 aprile, alle ore 15, a Roma nella sede dell’Associazione Stampa Romana
 
 
Un viaggio nella “poesica” del compositore Paolo Cavallone, tra musica contemporanea e poesia. E’ quanto prevede la presentazione di “Suoni Ulteriori”, il volume scritto dallo stesso Cavallone, tra i compositori italiani più apprezzati a livello internazionale, che sarà presentato mercoledì 10 aprile, alle ore 15, a Roma nella sede dell’Associazione Stampa Romana (Piazza della Torretta, 36 – 1° Piano).
 
L’ingresso è libero. All’incontro, oltre all’autore, interverranno il presidente della Consulta uffici stampa dell’Associazione Stampa Romana, Antonio Ranalli, il musicista e filologo Valerio Sanzotta e rappresentanti delle istituzioni. Alcuni estratti del volume saranno letti dal giornalista Angelo Martini.
 
L’opera, edita dal Gruppo Santelli Poetica, contiene 46 testi poetici che l’autore ha composto nell’arco di 24 anni. L’opera si arricchisce della presentazione del giornalista e scrittore Giuseppe M. Gnagnarella e della prefazione del musicologo Renzo Cresti.
 
È difficile separare la poesia dalla musica perché in Paolo Cavallone prendono vita contemporaneamente: non vi è un prima e un dopo, un distacco, ma si formano insieme. Potremmo azzardare il termine “poesica”, poesia/musica contratte in un’unica parola, arti che pur conservando le loro naturali caratteristiche si penetrano attraverso il suono e il ritmo, indistinguibili e imprescindibili l’una dall’altra. Dal suono di una vocale o di una frase nasce la musica, la quale è già contenuta in quella parola e in quel verso. Non è una questione di creare una poetica o una drammaturgia, il fatto è che poesia/musica sono connaturati alla sensibilità, alla forma mentis di Cavallone o meglio egli diviene la sua poesia/musica. Un suono senza tempo (“Spirali”), intrasonico polifonico (“Madrigale”), ci regala Cavallone, corpo dello spirito (“Corpo”), vivo raro (“Sorriso”). “Per onestà / nella purezza dell’intenzione / dell’immaginazione” (“Ero Dandy e non sapevo”), ci dona la dolcezza delle emozioni (Stanze), in “Rivelazioni” meditate e fulminee, in un percorso di vita e d’arte più unico che raro, profondo e originale. Il libro si arricchisce della copertina tratta dall’opera “Il vento dell’ovest” della pittrice Emma D’Alessandro.
 
Paolo Cavallone (Sulmona, 1975) è uno dei maggiori compositori di oggi. Affianca a una formazione musicale di alto prestigio la laurea in Lettere all’Università dell’Aquila dove studia Letteratura Italiana con Walter Siti. L’apertura di senso del suo pensiero compositivo, nell’ideazione del concetto di possibilità applicato alla creazione musicale, è divenuta canone estetico di riferimento. Fra le collaborazioni ricordiamo: Siemens Foundation, Dilijan Music Series di Los Angeles, Orchestre National de Bretagne, Orchestra della Toscana, EOC ensemble, Pascal Gallois, Rohan De Saram, Roberto Fabbriciani, Magnus Andersson, Marco Guidarini, Daniel Kawka e Andrea Lo Vecchio. In qualità di regista ha realizzato il film di animazione d’arte “Magasin de métaphores”. Già collaboratore di ricerca all’Università di New York e professore di orchestrazione alla Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda), è titolare della cattedra di Elementi di Composizione al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. I suoi lavori sono pubblicati da RAI COM e da MEP e sono disponibili su dischi Tactus e Albany Records.
 
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