MONTE PORZIO CATONE, UNA TASSA SULLE STRADE IN DISCESA

“Per la tassa o tariffa sui passi carrai la Corte di Cassazione è dovuta intervenire ancora una volta sui passi carrabili a raso (sentenza n. 16733/2007) per ribadire che non sono soggetti a tassa […]”

 

Daniela Zannetti

Monte Porzio Catone (RM) – Rilevazione con quattro fotocamere, con campo visivo a 360°, montate su un fuoristrada che questa estate ha percorso vie e viuzze di Monte Porzio Catone alla ricerca di ogni varco su strada connotato da cancelli e simili.

Questa la metodica, alla Google maps per intenderci, della TRE ESSE S.R.L. di Supino (FR) concessionaria del Comune di Monte Porzio Catone del rilevamento dei presunti passi carrabili nel comune, per procedere all’avviso di accertamento e sanzionare tutti i cittadini in possesso del passo carrabile non regolarizzato dalla relativa procedura di richiesta formale di occupazione degli spazi pubblici (T.O.S.A.P). 

I primi avvisi a Monte Porzio Catone sono arrivati tra il 30 e il 31 dicembre  2012 ammonendo i cittadini a versare entro 60 giorni l’importo dovuto per l’anno 2007 e i relativi  oneri di mancato pagamento, interessi di mora e spese di notifica per l’ inadempienza moltiplicata per gli anni intercorsi.  All’accertamento seguiva l’invito al pagamento del 2013, anno in corso.

Il “tormentone”, in odore di “cartella pazza” che assilla non solo Monte Porzio Catone ma  tutto il territorio italiano, di fatto, è secondo l’art.44 del D. lgs 507/93, quello che definisce passi carrabili quei “manufatti costituiti generalmente da listoni di pietra o altro materiale o da appositi intervalli lasciati nei marciapiedi o, comunque, da una modifica del piano stradale intesa a facilitare l’accesso dei veicoli alla proprietà privata” e, che su questi, graverebbe la Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche, tributo a favore dei Comuni, dovuta dal titolare dell’atto di concessione o di autorizzazione […]

All’accertamento è’ possibile presentare istanza avverso gli atti comunicati dalle concessionarie, provando che il proprio passo è a raso, ovvero non presenta quelle opere che appunto caratterizzano  i passi carrabili e che pertanto non si ritiene di  dover pagare la relativa concessione comunale.

Secondo L’unione Nazionale dei Consumatori (2008): “ Per la tassa o tariffa sui passi carrabili bisognerebbe denunciare per abuso di potere ed estorsione tutti i sindaci che fanno i furbi per racimolare un po’ di soldi in più e alimentare le ruberie pubbliche, intasando di lavoro anche i giudici. E ancora l’Unione consumatori nel 2012: “Per la tassa o tariffa sui passi carrai la Corte di Cassazione è dovuta intervenire ancora una volta sui passi carrabili a raso (sentenza n. 16733/2007) per ribadire che non sono soggetti a tassa […]”

La TRE ESSE S.R.L che nello specifico locale è disponibile alle dovute spiegazioni non fa mistero che, e a suo avviso, molti, se non tutti, i passi carrabili individuati dalla rilevazione fotografica siano abusivi e in odore di sanzione, perché non si presenterebbero in asse col piano stradale.

Non vi sorprenda che stando alle dichiarazioni della stessa TRE ESSE, tutti varchi su strade in discesa o realizzate a sampietrini e con la tipica gobba d’asino e relativi avalli laterali per lo scorrimento delle acque piovane, siano nel mirino della T.O.S.A.P, così come quei varchi a raso che per mancata manutenzione del manto stradale hanno abbisognato d’interventi anche privati per mantenere il varco in asse col piano stradale.

Vero è che la prossima tassa comunale Tares, Decreto Salva- Italia che andrà a sostituire Tarsu e Tia provvederà, indistintamente dal maggiore beneficio di un cittadino all’altro, all’illuminazione pubblica e alla manutenzione delle strade. Forse che grazie a quella il comune di Monte Porzio terrà conto di rendere a raso i varchi delle strade a sanpietrini o le fornirà di marciapiedi e griglie per l’acqua? Se provvederà al paro grazie ai contribuenti di nuovo supertassati perché chiedere ora la Tassa di occupazione del suolo pubblico? Evidentemente in provincia di Roma si può persino pensare di far pagare la romanità.