MONTE COMPATRI (RM) – Erano circa le 14.00 del 2 dicembre 2017, quando un incendio è scoppiato in un capannone adibito a punto vendita di casalinghi al km 21,200 della via Casilina, nel comune di Montecompatri. Sul posto sono intervenute due squadre VVF, due Autobotti VVF, il Carro Autoprotettori, il Capo Turno Provinciale e il Funzionario di Servizio. Nonostante il pronto intervento, il capannone è andato completamente distrutto, anche a causa della presenza di materiali e oggetti per la pulizia e l’arredamento della casa che hanno favorito il propagarsi delle fiamme. L’opera di spegnimento dei focolai, sparsi per i circa 2000 mq di superficie del capannone, e della bonifica del sito si è protratta per tutta la notte.
Spaventano le immagini che ci sono arrivate oggi in redazione di piazza San Rocco a Frascati. “Frascati crolla” è il grido che ci giunge.
I lavori che imperversano in città mostrano la fragilità del territorio dove si sviluppa Frascati. Anni di mancate manutenzioni e di lavori, a quanto ci dicono numerosi altri cittadini, eseguiti con poca accuratezza hanno minato la stabilità del terreno e le piogge torrenziali di questi giorni sono il “colpo di grazia”.
Quello che traspare è la necessità di porre in essere un accurata ricognizione della città stessa, specie nella zona più storica ed antica. La necessità di riqualificare, in special modo, tutto il centro storico diventa sempre di più necessaria ed urgente proprio per evitare ulteriori danni a quello che resta il fragile territorio della città tuscolana.
“Oggi non ci sono bandiere da sventolare, oggi non si indossano maglie di quartiere Oggi si indossa il giallo e il rosso della città di Frascati. In ricordo delle 700 vittime del bombardamento dell’8 settembre 1943. Mai più, per non dimenticare”. È racchiuso nelle parole del post pubblicato dal presidente del Consiglio Comunale della città di Frascati, Corrado Spagnoli, il significato di questa ricorrenza del sanguinoso bombardamento della città avvenuto alle 12,08 di quel funesto mercoledì 8 settembre 1943. La città ha voluto celebrare questa ricorrenza onorando le vittime con una solenne Santa Messa celebrata da S.E. mons. Stefano Russo alla presenza delle autorità civili e militari della città appellati per l’occasione “uomini e donne di pace” dalle parole del vescovo tuscolano. Il messaggio di monsignor Russo ricorda che dopo i lutti la forza della città e dei suoi cittadini fece si che furono “… ricostruite le bellezze e ricostruito il tessuto …” e questo deve essere lo sprone per tutti affinché non vi sia la paura che “… il timore che la memoria venga meno o si affievolisca …”. Poi il momento più solenne della giornata.
Le sirene che ricordano l’allarme e poi il frastuono delle bombe concluso dal Silenzio in onore delle centinaia di vittime Toccanti e piene di speranza le parole della sindaco, Francesca Sbardella, che parla di “orrore dell’8 settembre” e del ricordo conservato “nel cuore e nella mente di tutti”. E nel concludere ricorda che questo è si “… un giorno di tragedia ma nel contempo di speranza, un giorno di distruzione per la nostra città ma è anche il giorno della ricostruzione della prospettiva e del guardare avanti … una giornata che merita di essere ricordata, che merita di essere onorata, che merita di essere vissuta ogni anno …”.
Nel pomeriggio poi la cerimonia civile che ha percorso le vie della città per poi giungere al Monumento che ricorda le vittime di questa immane tragedia.
E qui, dopo aver deposto una corona di alloro, sulle note del silenzio hanno poi preso la parola la sindaco di Frascati, Francesca Sbardella, il vicesindaco di città metropolitana di Roma Capitale, Pierluigi Sanna ed il sindaco di Capua, Adolfo Villani non prima che venisse letto il messaggio inviato alla città di Frascati dal presidente del Senato, Ignazio La Russa.
C’è un filo che unisce tutti i commenti: la necessità di salvaguardare la memoria.
La sindaco, Francesca Sbardella, esorta i giovani ad essere portatori di questi ricordi, di queste emozioni. E “… di fronte al monumento che ricorda la distruzione di Frascati che onora le vittime innocenti cadute sotto le bombe …” torna a ricordare “… le tante donne ed i tanti uomini che rimboccandosi le maniche e non perdendo mai la speranza furono artefici della ricostruzione di Frascati …”. Chiude poi il suo intervento con queste parole: “… la responsabilità di costruire questo mondo parte proprio da noi autorità civili, militari, semplici cittadini, da ognuno di noi dalle piccole attenzioni dal nostro saper prenderci cura. Guardiamoci l’uno l’altro, come ci dice Calamandrei, per sentire rispecchiata nella nostra libertà e nella nostra dignità la liberta e la dignità di tutti gli altri, questo senso operoso di fraterna solidarietà umana ci guidi oggi e sempre in tutte le nostre azioni …”.
Pierluigi Sanna, vicesindaco di città metropolitana di Roma Capitale focalizza due concetti assai profondi: “coltivare la memoria, attualizzare la memoria” perché oggi ad 81 anni dal quel sanguinoso giorno, aggiunge, “sembra lontano lo spettro della guerra poiché avevamo archiviato la parola pace con l’impressione che non avessimo bisogno di ricordarla”. Nel chiudere due pensieri fanno breccia provocando un applauso spontaneo: “le guerre ci riportano ad una realtà drammatica alla quale non ci si può abituare”.
Chiude la serie di interventi il sindaco di Capua, Adolfo Villani. Anche la sua città, come Frascati, venne dilaniata dalle bombe degli alleati provocando ben oltre 1000 morti con la distruzione di oltre il 70% dell’enorme patrimonio culturale della citta. Adolfo Villani parla del sacrifico delle due città. All’orizzonte di queste due stragi la maldestra fuga del re e di Badoglio che lasciò il regio esercito senza guida, senza ordini. E sia Frascati e sia Capua pagarono il prezzo di questo vuoto politico e di governo rimanendo inermi e sole. Toccante il momento il cui il presidente del consiglio comunale, Corrado Spagnoli, ha donato a nome della città di Frascati una targa ricordo al sindaco Adolfo Villani.
In questa serata ricca di emozioni va aggiunto il ricordo commosso del professor Raimondo del Nero, storico docente frascatano ed immenso storico della città Tuscolana. Il Consiglio Comunale di Frascati, con voto unanime, raccogliendo la proposta della consigliere Emanuela Bruni, ha conferito all’insigne studioso il “Civis Tuscolanus” alla memoria per gli alti servigi che come storico, come docente e come amministratore cittadino il professor Del Nero ha donato alla città.
In conclusione il saluto ed il grazie commosso da parte del presidente del Consiglio Comunale, CorradoSpagnoli prima che il canto corale dell’ Inno di Mameli chiuda questa celebrazione in ricordo di quel tragico mercoledì 8 settembre 1943.
Esistono giorni che non solo diventano parte della Storia ma portano dentro di sé ricordi, emozioni e purtroppo anche lutti ed antiche paure. L’ 8 settembre per noi che siamo nati a Frascati e per tutti quelli che vivono la bellezza di questa città questo giorno è nel contempo triste ma la riprova della forza piena che vive dentro Frascati. Fu una ferita insanabile quell’8 settembre del 1943 quando alle 12,08 una pioggia di bombe dilaniò la città provocando la morte di centinaia di persone.
Ma la voglia di rinascere, la voglia di ricominciare, la voglia di spazzare via i dolori di una guerra rinacque proprio in quel giorno. Credo che Frascati debba onorare di più questo ricorrenza affinché non diventi e resti la solita passerella di commiato. Deve divenire vera “giornata della memoria della Città”. Bisogna far si che l’8 settembre rappresenti per tutti il giorno si del dolore ma anche il giorno in cui Frascati ed i frascatani ritrovarono la forza di risorgere dalle sue ceneri come “araba fenice”. Ho voluto riportare nella copertina di questo mio pensiero il quadro di un grande frascatano, Guglielmo Corazza, memoria vivente di quel giorno. Quei colori e quelle immagini debbono divenire il monito a tutti noi degli orrori della guerra, della stupidità della guerra. Perché Frascati pagò con il sangue dei suoi figli e delle sue figlie e questo non deve più accadere in nessuna altra parte del mondo.