Redazione
Vigevano – Nel corso di alcuni controlli effettuati presso l’interporto di Mortara, i Carabinieri della Compagnia di Vigevano, guidati dal Cap. Rocco PAPALEO, hanno arrestato ZUDDAS Fabrizio, un autotrasportatore 46enne italiano, originario della provincia di Cagliari, ma domiciliato in Germania, in quanto latitante dal settembre 2009, data in cui nei suoi confronti fu emesso dal Tribunale di Venezia un ordine di esecuzione per la carcerazione, per una condanna di anni 4 (quattro) di reclusione relativa al reato di cui all’art. 12 D. LGS 286/1998 – DISPOSIZIONI CONTRO LE IMMIGRAZIONI CANDESTINE), commesso a Venezia nel maggio del 2006, allorquando fu sorpreso, nel corso di un controllo doganale, presso il porto della “serenissima”, alla guida di un tir austriaco, sbarcato da un traghetto proveniente dalla Grecia, trasportare, nascosti all’interno di un semirimorchio frigo, cinque cittadini stranieri provenienti dal Bangladesh e dalla Birmania. Gli accertamenti investigativi dell’epoca, che successivamente hanno consentito di giungere alla condanna dell’autotrasportatore, dimostrarono, come gli “schiavi” per affrontare il viaggio in Italia, si rivolgevano ad un gruppo criminale operante tra l’Asia, la Grecia e con propaggini operative in Italia, che offriva, agli stranieri in fuga e a quelli che sognavano di rifarsi una vita, un servizio completo, dal viaggio alla ricerca di lavoro, con destinazione finale la Germania o altri Paesi del Nord Europa. Gli stranieri denunciarono che il viaggio era stato progettato, dietro il pagamento di circa 1800 euro cadauno e che erano stati fatti salire all’interno del rimorchio frigo del tir, mentre si trovavano in Grecia da uno “mercante di esseri umani” di origine pakistana in accordo con lo stesso conducente italiano che li trasportò all’interno del veicolo pesante cui era alla guida, segregati in condizioni disumane e nascosti in uno spazio angusto e freddo per 28 ore consecutive, rischiando di morire congelati in caso di rottura del termostato del carro frigorifero. Il ricercato, che presso l’area di sosta per mezzi pesanti, dell’interporto di Mortara è stato trovato a bordo di un tir tedesco e che ha dichiarato di essere ritornato in Italia, per lavoro, dal 2009 ad oggi centinaia di volte e di non stato mai individuato dalle Forze di Polizia, seppur ha tentato di evitare di sottrarsi al controllo prima spiegando ai militari di non avere documenti con sé e dopo fornendo generalità non del tutto precise, non poteva sottrarsi ai rilievi fotodattiloscopici che ne attestavano l’identità e lo stato di latitanza, per cui i militari lo hanno arrestato e lo hanno rinchiuso presso il carcere di Vigevano ove dovrà scontare il suo conto con la giustizia italiana.