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Roma

Movida selvaggia a Roma: viale Ippocrate simbolo del degrado urbano

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Aggressioni, caos e alcol a basso costo: sei locali chiusi ma le sanzioni non bastano. Cresce la richiesta di pene più severe per i commercianti che alimentano l’illegalità e mettono a rischio la sicurezza dei cittadini

Per cinque giorni resteranno chiusi sei locali di viale Ippocrate, nel cuore della movida romana, dove la vendita di alcolici da asporto a basso costo e la gestione disordinata degli spazi hanno trasformato la zona in un epicentro di degrado e tensione sociale. Il provvedimento, emesso dal Questore di Roma su proposta dei Carabinieri della Stazione di Piazza Bologna e notificato congiuntamente agli agenti della Polizia di Stato – Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, è stato adottato ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

La decisione arriva dopo mesi di segnalazioni, denunce e sanzioni che non hanno sortito alcun effetto. I locali coinvolti, già più volte multati per violazioni del regolamento di polizia urbana, continuavano a vendere bevande da asporto oltre gli orari consentiti, favorendo assembramenti notturni, schiamazzi e disordini che hanno esasperato i residenti. Le strade, spesso invase da centinaia di giovani, si trasformano ogni notte in un teatro di caos, con bottiglie rotte, rifiuti e musica ad alto volume fino all’alba.

Il provvedimento di sospensione è stato motivato dalla necessità di tutelare la sicurezza e il decoro urbano. Le autorità hanno evidenziato come le attività dei locali abbiano inciso negativamente sulla viabilità e sul riposo dei cittadini, generando un clima di insicurezza diffusa. L’episodio più grave si è verificato nella notte tra il 25 e il 26 settembre, quando una giovane donna è stata aggredita da un gruppo di avventori mentre cercava di transitare in auto tra la folla. L’auto è stata colpita e la ragazza insultata; poco dopo, ignoti hanno divelto il portone del suo palazzo. Un fatto che ha scosso profondamente la comunità locale, già provata da anni di convivenza forzata con una movida incontrollata. “Non si tratta più solo di rumore o di sporcizia – commentano alcuni residenti – ma di una questione di sicurezza e rispetto delle regole”.

Nonostante i ripetuti interventi delle forze dell’ordine, le sanzioni amministrative e le sospensioni temporanee delle licenze si sono rivelate inefficaci. I commercianti recidivi, una volta riaperti i locali, riprendono le stesse pratiche scorrette, alimentando un ciclo di illegalità che mina la convivenza civile. È sempre più evidente la necessità di un inasprimento delle pene per chi viola sistematicamente le norme sulla somministrazione di alcolici e sull’ordine pubblico. Le multe e le chiusure temporanee non rappresentano un deterrente sufficiente: occorrono misure più incisive, come la revoca definitiva delle licenze per i trasgressori abituali e controlli più serrati nelle ore notturne.

L’azione congiunta di Polizia e Carabinieri, coordinata dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, mira a restituire decoro e vivibilità a una delle zone più colpite dal fenomeno della movida selvaggia. Tuttavia, senza un quadro normativo più rigido e pene realmente dissuasive, il rischio è che ogni intervento resti solo una soluzione temporanea. La vicenda di viale Ippocrate rappresenta un campanello d’allarme per tutta la città: la tutela della sicurezza urbana non può più essere affidata a provvedimenti episodici. Serve una risposta strutturale, capace di bilanciare il diritto al divertimento con quello, altrettanto fondamentale, alla tranquillità e alla sicurezza dei cittadini.

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