Municipio VI, Comitati e opposizioni bocciano il piano rifiuti a 5 Stelle. L’impianto Rocca Cencia resta

ROMA – È terminato tra le vibranti proteste dei cittadini il Consiglio straordinario del Municipio VI sull’emergenza rifiuti, alla presenza di alcuni funzionari dell’AMA e dell’assessore capitolino Pinuccia Montanari. Messa sulla graticola, inevitabilmente, insieme alla maggioranza pentastellata. “Rivendica l’efficiente gestione della crisi all’indomani dell’incendio all’indomani dell’incendio del TMB Salario – dicono dal Comitato Periferie Roma Est -, sarà, ma lo stato di sporcizia e di degrado in cui continuano a versare i nostri quartieri ci raccontano tutta un’altra storia”.  “Ho avuto la netta sensazione che si stesse girando una puntata della trasmissione Scherzi a parte” ironizza Dario Nanni, consigliere e coordinatore di Roma e Provincia di Italia in Comune.

Resta incandescente il clima a due giorni dalla seduta del Consiglio municipale che ha toccato, per l’ennesima volta, uno dei temi più sentiti nel vasto territorio. Per via della presenza dell’impianto del trattamento rifiuti di Rocca Cencia e per le condizioni, inqualificabili, in cui versano le strade, coperte come sono dai sacchetti dell’immondizia. Da Torre Spaccata a San Vittorino, da Torre Angela a Torbellamonaca, passando per la Borghesiana e Corcolle, la situazione non sembra, oggettivamente, rispecchiare le rassicuranti parole spese dall’assessore. E non gliele hanno mandate a dire, dentro e fuori l’emiciclo, al punto da costringere il Presidente del Consiglio Alberto Ilaria a sospendere la seduta.

“Ai cittadini e Comitati di Quartiere – riferisce il consigliere Massimo Fonti di Fratelli d’Italia – la Montanari ha dato risposte vaghe, di prossimi programmi di raccolta con AMA, dell’esperienze avute in merito a sistemi di raccolta a Reggio Emilia, dove questo sistema ha funzionato dimenticando, però che Reggio Emilia ha la metà degli abitanti del Municipio VI. Della chiusura di Rocca Cencia, entro il 2019, come paventato dalla maggioranza, con un atto di delibera, non ne ha fatto parola. Il sistema di raccolta differenziata porta a porta è fallito. Senza parole”. “La gente è esasperata –gli fa eco il consigliere e collega di partito Antonio Villino – ci sono le entrate delle scuole invase dai rifiuti. Ho invitato l’assessore a farsi un giro per le strade dei nostri quartieri”.

Dal PD è il vicesegretario romano Mariano Angelucci a fare il punto della
situazione, chiedendo le immediate dimissioni: “L’impianto di trattamento
rifiuti a Rocca Cencia è ormai al collasso e nonostante questo tutta Roma è
invasa dalla spazzatura. Ancora una volta, durante il Consiglio straordinario
in VI municipio, l’assessore del comune di Roma Montanari ha manifestato la
totale confusione del M5S sul tema
dei rifiuti. Nessuna proposta, nessuna soluzione e questo tutto a danno dei
cittadini. La cosa peggiore è che nessuno si prenda una responsabilità
riversandola sui dipendenti Ama che invece con grande difficoltà fanno il loro
lavoro. Una vergogna. È ora di dire basta a tutto questo”.

“Nel mio intervento –
attacca il consigliere Dario Nanni – ho dovuto ricordare all’assessore
Montanari, agli assessori e consiglieri di maggioranza che in questo momento
storico sono loro che governano praticamente ovunque: a livello nazionale
insieme alla Lega, e poi il Comune di Roma, la Città Metropolitana, lo stesso
Municipio e che alla Regione Lazio presiedono le due commissioni competenti su
questi temi, ossia Rifiuti e Ambiente. Dai loro interventi, infatti, non si capiva
in alcun modo di chi fossero le responsabilità rispetto alle decisioni da
prendere e chi fossero fisicamente i detentori dei vari livelli di potere. Gli
ho anche ricordato delle promesse fatte sulla gestione dei rifiuti, sulla
pulizia delle strade, sulla chiusura di Rocca Cencia, ovviamente tutti impegni
totalmente disattesi. Le parole dell’assessore Montanari – continua l’esponente
di Italia in Comune – purtroppo non hanno convinto non solo il sottoscritto ma
anche i cittadini presenti che, sentendosi presi in giro, hanno perso la
pazienza. La cosa più assurda però – conclude – è che per l’ennesima volta ci
siamo trovati di fronte ad un vuoto planetario senza una minima prospettiva per
il futuro e senza tempi certi rispetto alle varie problematiche poste da noi e
dai cittadini rispetto alla fallimentare gestione dei rifiuti”.

Il Presidente Manna durante l’intervento in Aula

Anche il Comitato
Periferie Roma Est una sonora bocciatura. “La sbandierata chiusura dello
stabilimento di Rocca Cencia entro il 2019 – spiega il Presidente Marco Manna – è ufficialmente scomparsa
dalle priorità politiche di chi ci governa. Nelle parole dell’assessore
Montanari il superamento di Rocca Cencia diventa un obiettivo di lungo periodo,
la conseguenza di un piano industriale all’avanguardia che non dovrà più
ricorrere al trattamento meccanico biologico dei rifiuti. Tutto molto bello, ma
riguardo modi e, soprattutto, tempi di realizzazione del progetto? Non ci è
dato sapere. L’assessore all’ambiente snocciola poi una serie di cifre che
dovrebbero dimostrare i successi nell’ambito della raccolta differenziata.
Rivendica inoltre l’efficente gestione della crisi dei rifiuti all’indomani
dell’incendio del TMB Salario. Sarà, ma lo stato di sporcizia e di degrado in
cui continuano a versare i nostri quartieri ci raccontano tutta un’altra
storia. Una storia che difficilmente può essere negata, tanto da suscitare più
di qualche mal di pancia tra le stesse fila della maggioranza a 5 stelle”. E
ancora: “Il Consiglio straordinario del VI Municipio ci ha dunque lasciato in
bocca il sapore amaro delle promesse non mantenute, della consapevolezza che,
per chissà quanto tempo ancora, la nostra vita e quella dei nostri cari
potrebbe essere messa in pericolo dalle emissioni dello stabilimento di Rocca
Cencia. Che la sera, al ritorno da una giornata di lavoro, saranno i suoi miasmi
terrificanti ad accoglierci a casa, gli stessi che nelle calde giornate estive
ci impediranno di aprire le finestre in cerca di un po’ di refrigerio. E al
membro del consiglio municipale che ha inveito rabbiosamente contro le proteste
dei nostri rappresentanti, accusandoci di fare del teatrino per chissà quale fine politico, noi diciamo una cosa sola:
lei sta sbagliando di grosso”. Il Presidente tiene inoltre a precisare che tra i
promotori del comitato “figurano operai, impiegati, insegnanti e
professionisti. Persone pienamente inserite nel tessuto sociale del territorio,
che ad esso contribuiscono e che pertanto non ci stanno a sentirsi trattati da
cittadini di serie B. Non abbiamo nessun secondo fine politico, né alcuna
prevenzione ideologica nei suoi confronti, e se si fosse degnata di rispondere
alla richiesta di incontro che le abbiamo rivolto qualche mese fa, forse se ne
sarebbe resa conto”.