Museo di Capodimonte: quel tesoro che si trova a Napoli

Napoli è una città ricca di storia e di opere tanto che è difficile parlarne in maniera sintetica, ma fra i tesori che sono della città e dei napoletani è senza dubbio il Museo di Capodimonte ed è situato nel Real bosco e si apre sulla città e sul golfo, offre al visitatore lo straordinario panorama del belvedere  ed è  un’ottima location da visitare per chi viene da fuori in prossimità delle feste natalizie.

Per i visitatori c’è la possibilità di vivere una giornata in pieno relax oltre che fruire di opere d’arte importanti come la collezione Farnese, le opere di Michelangelo Merisi detto il  Caravaggio, Ribera e Luca Giordano, ma anche vedere le bellezze degli arredi dell’appartamento storico, si può inoltre visitare il Real bosco che comprende il giardino anglo-cinese, il giardino Paesaggistico, il giardino tardo barocco e il giardino tardo pastorale.

Per Il turista amante di botanica ha la possibilità di poter godere di un vasto parco e di poter ammirare piante rare ed esotiche, tra le quali canfora e camelie provenienti dall’Asia, magnolie e taxodi delle Americhe ed eucalipti australiani, l’intero parco è fra i più grandi parchi d’Italia  progettato nel 1734 da Ferdinando Sanfelice. La galleria è ricca di  opere di grandi maestri e visitando tutto il Museo di Capodimonte si ha la possibilità di dare uno sguardo al passato, ma  anche fruire di opere contemporanee, fra le opere antiche più significative è senza dubbio l’opera di Caravaggio dal titolo “La flagellazione di Cristo”  dipinta nel 1607 quando abitava nei Quartieri Spagnoli. L’Opera rispecchia appieno tutto il temperamento dell’artista, lo dipinse al primo soggiorno nella città partenopea perché scappava dopo che uccise un uomo dal nome Tommasini in una rissa, suo avversario in una partita di pallacorda nel 1606, soggiornò per circa un anno a Napoli. Si nota guardando l’opera il forte contrasto tra luce ed ombra che non lascia il benché minimo spazio alla via di mezzo, la sua opera sembra un fotogramma di una pellicola del cinema dando al fruitore la possibilità di vedere anche quello che non ha dipinto; il quadro famoso per la ricerca artistica sulla luce che illumina appieno solo il corpo del Cristo mentre tutto il resto è nell’ombra. La “La flagellazione di Cristo”  fu commissionato da Tommaso De Franchis ed è l’altra versione di un quadro già dipinto. L’opera fu ordinata per adornare la cappella di famiglia della basilica di San Domenico Maggiore e fu pagata 290 ducati. L’opera in questione è fra le tre opere esistenti in città

Fra le opere contemporanee al Museo di capodimonte da ammirare è il dipinto di Andy Warhol che nel suo soggiorno trovò una forte ispirazione di fare più di qualche esposizione personale nel Museo tra cui “Vesuvius” dedicata alla città partenopea e alla sua attività tellurica, il dipinto ha una forte ed accentuata gamma di colori e rappresenta il Vesuvio in eruzione in chiave Pop Art. l’Opera “Vesuvius” venne regalata dall’artista nel 1985 in collaborazione con Lucio Amelio. Fra le opere contemporanee importanti da vedere al Museo senza dubbio è un’opera di Alberto Burri  dal titolo “Il Grande Cretto Nero” collocata secondo il desiderio dell’autore tra Caravaggio e i caravaggeschi. L’Opera di Burri venne realizzata nel 1978, fu una esposizione personale sempre curata da Lucio Amelio e dal sovraintendente Raffaello Causa. Il Museo negli anni ha ospitato molti artisti con mostre contemporanee e si apre a nuove “vedute”, infatti ospita eventi come spazi dedicati allo Yoga con il Maestro Gino Sansone e Carmine Maturo, oppure in estate sono stati organizzati aperitivi in musica.

Giuseppina Ercole