MUSICA LEGGERA, CLASSICA E JAZZ: CHE RICORDI AVRANNO LE FUTURE GENERAZIONI?

L’opinione di Mario Torosantucci

Mi ritornano alla mente, spesso, flash di momenti passati. Alcuni, belli, piacevoli, simpatici, commoventi, divertenti, ed altri,  tristi, a volte drammatici, ma tutti legati da una colonna sonora. La musica, sia essa leggera, classica, jazz, è quell’ arte che ci lega costantemente a tutti gli attimi della nostra vita. Inconsapevolmente, spesso, riaffiorano delle immagini, istantanee vissute, ed immediatamente, torna all’ orecchio una melodia, profondamente legata alle stesse. Come è bello e piacevole, sentire riecheggiare quelle note, testimoni di momenti indimenticabili, e, timbri indelebili della nostra storia.

La mia personale riflessione, è immaginare, i ricordi che avranno le nostre future generazioni. Penso, che la prima difficoltà, sarà rappresentata, dal ronzio che avranno nell’ orecchio, visto il martellamento continuo e negli anni, provocato dagli altissimi volumi, dovuti non solo ai molti decibel subiti con la musica, ma anche alla miriade di rumori, che il caos della vita odierna ci infonde. La seconda difficoltà, invece, probabilmente sarà dettata dalla mancanza di melodie da ricordare, perché le stesse saranno sostituite da ritmi assordanti, degrado artistico musicale dei nostri attuali tempi.

Perchè, non sentiamo più delle belle melodie, accontentandoci, di qualche decente frase musicale ? Perchè, ci concentriamo soltanto sulle parole, trascurando la bellezza della musica ? Non è forse quest' ultima, quella che potrà far ricordare, il pezzo negli anni futuri ? Non c' è forse nei giovani, il lavaggio del cervello, propinandogli prodotti obbligati ? Il Dio Denaro, il consumismo che riesce a distruggere tutto ciò che è arte e cultura. Si viene considerati, vecchi e retrogadi, se ci si oppone alla corrente tumultuosa, che trascina via ogni cosa.

Sì, sono vecchio e retrogado, ma voglio puntare i piedi con fermezza, lottare nel mio piccolo,  contro tutte le cosidette mode forvianti, continuare a camminare su quella strada per la quale ho studiato, pur con tutte le variazioni che la vita giornalmente ci propinerà, e che giornalmente ci cambierà. Il mio, è un accorato appello, a non far parte di quel gregge guidato su un' unica via, e marionettato, come un teatrino di personaggi legnosi. Ribelliamoci, a tutto ciò, che con ambiguità, ci vuole condurre per mano, annientando le nostre intelligenze, e, con acuta astuzia, ci incanala nei percorsi, da loro predisposti e stabiliti. Perchè non usiamo più, le nostre teste pensanti, per produrre creazioni nuove, soggettive, futuristiche  e dare sfogo all' originalità che ognuno di noi può avere? Gli Italiani, non sono forse famosi nel mondo, per la loro creatività? Non posso credere, che la nostra cultura musicale, non possa evolversi, senza trascurare il nostro DNA. Tutti i generi, devono essere apprezzati, se, artisticamente validi. Su questo, siamo tutti convinti, ma non lasciamoci influenzare, e poi produrre opere, che sono soltanto delle pessime imitazioni.

Quindi, originalità italiana. La canzone , deve essere un giusto connubio, fra musica e parole, ma, sono le note poi, che rimarranno nel tempo, traccia incancellabile di una riuscita melodia. Ovviamente questo discorso è generalizzato, provocatorio, e spero sia di sprone, a far sì, che si rifletta seriamente su questo argomento.
Cari saluti a tutti.