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Costume e Società

NAPOLI, ALTA MODA: STANDING OVATION PER BRUNO CARUSO

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Tempo di lettura 2 minuti 36 le nuove creazioni, indossate da 30 giovanissime mannequin e 6 modelli, suddivise tra abiti di Alta moda sposa,grand soireé e sposo.

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di Vincenzo Giardino

Napoli – Si è conclusa tra gli applausi degli oltre 600 invitati, domenica sera nello spazio HBToo di Coroglio a Napoli, il défilé di presentazione della collezione 2016 alta moda dello stilista partenopeo Bruno Caruso denominata Indimenticabile.

In passerella 36 le nuove creazioni, indossate da 30 giovanissime mannequin e 6  modelli, suddivise tra abiti di Alta moda sposa,grand soireé e sposo. 

Alla serata di moda molti i volti dello spettacolo, del piccolo schermo e del cinema, ma anche numerosi gli imprenditori napoletani presenti oltre ad un nutrito gruppo di ospiti giunti dall’estero. Tutti hanno accolto in piedi, al termine della sfilata, l’artisan de luxe Bruno Caruso che ha poi salutato gli intervenuti con un brindisi finale.

Abiti a sirena, ma anche creazioni bon ton dalle linee morbide, alle quali viene trasmessa energia e sensualità grazie a profondi spacchi, caratterizzano la collezione Indimenticabile 2016 disegnata da Bruno Caruso. Il trionfo della femminilità, con scollature profonde e trasparenze raffinate, delineano la sposa dello stilista che riesce a coniugare seduzione e bon- ton grazie alle cappe e ai jabot.

Tessuti pregiati come il pizzo rebrodè o chantilly, le organze, il satin, il macramè e georgette, impreziositi da pietre e cristalli, si fondono nelle 15 creazioni, rigorosamente in bianco, della linea alta moda sposa.          

Due le tematiche che determinano la collezione gran soirée: da un lato preziosi pizzi per abiti sensuali con linee da sirena che mettono in risalto la femminilità energica di ogni donna, dall’altro abiti e sopratutto gonnelloni dalle linee scivolate, estremamente glamour, ispirati alla divina Grace Kelly, realizzati in mikado con fantasia flowers.

Le tinte accese, dal rosso brillante al turchese sino giallo, indicano le tendenze del prossimo e si affiancano al nero, tinta protagonista con la proposta di abiti black and white.

Anche lo stile dell’uomo è  armonico, trendy e al passo coi tempi grazie all’uso di tessuti elasticizzati che fanno risaltare fisicità del corpo, ma conserva il distintivo taglio sartoriale napoletano. Giacche stilizzate in blu notte, nero o in micro fantasia premiando una scelta più glamour che vede uscire di scena la cravatta che lascia il posto al papillon, ma senza dimenticare il tocco di eleganza della pochette.

Alla serata di gala, tra gli altri Carlo Palmieri, vicepresidente sezione Sistema Moda dell’Unione Industriali di Napoli, l’imprenditrice svizzera Miriam Marini, l’attrice Simona Capozzi – protagonista nella serie televisiva di Gomorra nel ruolo di Antonietta Diotallevi e interprete del “Per amor vostro” con Valeria Golino neo vincitrice della coppa Volpi al festival di Venezia – e Pasqualina Sanna – protagonista sul grande schermo in “Una cella in due”, del regista Nicola Barnaba nel ruolo di Anna, e  in “Fratelli Unici” con Raoul Bova e Luca Argentero.

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Il ritorno della lettura dei quotidiani in classe: strumento di crescita critica per gli studenti

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In un’era dominata dal digitale, riproporre la lettura dei giornali in aula diventa un’occasione per sviluppare capacità di riflessione e comprensione critica, investendo sulla formazione di cittadini informati e responsabili


Un tempo, leggere i quotidiani in classe faceva parte di un momento per sviluppare nei ragazzi le capacità critiche e riflessive. Circa una ventina di anni fa si stilavano progetti didattici su queste attività di riflessione.

Oggi l’era digitale e la tempestività della lettura su casi di cronaca, di gossip, di politica e di cultura ha rotto quell’abitudine di sfogliare e leggere in classe i quotidiani.

In un articolo pubblicato su Orizzonte Scuola, circa un anno fa, si è ripensato di riproporre questa attività, valorizzando la lettura quotidiana dei giornali in classe come strumento pedagogico. Considerare la lettura di quotidiani come una strategia legata alla pedagogia didattica non fa altro che valorizzare il ritorno alle fonti informative tradizionali, ma anche alla riflessione critica e all’analisi approfondita di quello che succede nel mondo.
Ciò rende possibile un “ritorno al passato” e alle “veterane” usanze di sviluppare il senso critico negli alunni.

L’era tecnologica ha portato i giovani a non leggere più i giornali, perciò questa iniziativa è importante per richiamare una riflessione più attenta a ciò che accade nel mondo. Lo scopo che i docenti si pongono è anche quello di stimolare gli studenti a comprendere un testo giornalistico in termini non solo contenutistici, ma anche linguistici e grammaticali. Tale approccio pedagogico ha l’obiettivo di far conoscere ai giovani la realtà che ci circonda, di comprendere gli episodi che accadono, sviluppando pensieri più analitici e autonomi.
Un ritorno al “passato” dove la notizia è stampata su carta e non solo sul web consente agli studenti di conoscere nuove tecniche di scrittura, di linguaggio e di approccio alla notizia giornalistica.

Per un momento ci si distacca dall’immediatezza del digitale, concentrando la mente dei giovani sulla lettura e sulla riflessione individuale o di gruppo.

Inoltre, come affermano alcuni studiosi, in un’epoca in cui le notizie possono essere facilmente distorte o decontestualizzate, sviluppare nei giovani la competenza di leggere, interpretare, riflettere e confrontarsi è diventata essenziale.
Tuttavia, i quotidiani non sono solo uno strumento pedagogico-didattico, ma un vero e proprio momento per investire sulla cultura dei ragazzi e sulla loro consapevolezza di diventare cittadini informati e responsabili.

La ripresa di tale attività può essere proposta in qualsiasi materia in modo da sviluppare, con più docenti di insegnamenti differenti, la conoscenza e la competenza riflessiva.
Leggere quotidiani è anche conoscere la politica, un argomento spesso non trattato all’interno delle classi; conoscere cosa accade in uno Stato; comprendere le strategie d’ intervento di un presidente rispetto ad un altro; conoscere episodi di cronaca e anche di comportamento morale e civile.

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Roberta Bruzzone presenta due nuovi libri: “Narcisismo Mortale” e “Mirella Gregori”

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Roma, 28 ottobre, alle ore 18:00, alla libreria Mondadori di piazza Cola di Rienzo. Incontro moderato dalla giornalista Chiara Rai con la partecipazione di esperte del settore

Il prossimo 28 ottobre, presso la libreria Mondadori di piazza Cola di Rienzo a Roma, si terrà un evento imperdibile per gli appassionati di criminologia. La nota criminologa Roberta Bruzzone presenterà due nuovi libri pubblicati da Mursia Editore: “Narcisismo Mortale” e “Mirella Gregori”.

L’incontro, che inizierà alle ore 18:00, sarà diretto e moderato dalla giornalista Chiara Rai e vedrà la partecipazione di figure di rilievo come Laura Marinaro, Roberta Catania, Marinella Di Biagio, e Laura Genovesi.

In “Narcisismo Mortale”, Bruzzone affronta il tema del narcisismo patologico e il suo legame con crimini gravi come il femminicidio e la violenza domestica. Basandosi sulla sua vasta esperienza investigativa, l’autrice offre un’analisi approfondita di come personalità narcisistiche possano diventare pericolose, trasformandosi in una minaccia letale. Il libro non solo esplora le dinamiche criminali, ma propone anche riflessioni su come riconoscere e prevenire simili situazioni, aiutando il lettore a comprendere i meccanismi psicologici che portano a esiti tragici.

Il secondo libro, “Mirella Gregori”, si concentra su uno dei casi più misteriosi della cronaca italiana: la scomparsa di Mirella Gregori nel 1983. Bruzzone conduce il lettore attraverso un’indagine accurata e approfondita, cercando di fare luce su un caso ancora avvolto nel mistero, parallelo alla scomparsa di Emanuela Orlandi. Con nuovi dettagli e teorie, l’autrice tenta di ricostruire gli eventi e fornire una chiave di lettura inedita, che potrebbe avvicinarci alla verità.

L’evento non sarà solo un’occasione per ascoltare Bruzzone parlare di criminologia, ma anche un’opportunità per partecipare a un dibattito vivace e stimolante, grazie alla presenza di esperte come Laura Marinaro e Roberta Catania, che porteranno il loro contributo al tema della giustizia e della verità.

Un incontro per riflettere e comprendere, aperto a tutti coloro che vogliono approfondire questi temi complessi ma essenziali, resi accessibili da una delle figure più conosciute del panorama criminologico italiano.

L’appuntamento è quindi fissato per il 28 ottobre, alle ore 18:00, alla libreria Mondadori di piazza Cola di Rienzo. Un’occasione da non perdere per conoscere da vicino due opere che affrontano il lato oscuro della società, con l’autorevolezza di una criminologa che sa parlare al grande pubblico.

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A dieci anni dalla scomparsa di Franco Califano, arriva “Nun ve trattengo”

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Un documentario che celebra la vita dell’artista attraverso testimonianze esclusive

A dieci anni dalla morte di Franco Califano, il documentario “Franco Califano – Nun ve trattengo” si propone di svelare l’uomo dietro la leggenda. Realizzato da Interlinea Film in collaborazione con Illmatic Film Group, il progetto raccoglie testimonianze inedite di artisti e personalità del mondo dello spettacolo, tra cui Lele Vannoli, Claudia Gerini e Noyz Narcos.

Questo viaggio intimo nella vita del “Maestro” si arricchisce di materiali d’archivio esclusivi e della sua indimenticabile voce, offrendo un tributo sincero a uno dei più amati e controversi artisti italiani.

Roma, una notte di ricordi e luoghi iconici

La narrazione del documentario si sviluppa in una suggestiva notte romana, arricchita dalla preziosa collaborazione con Radio Radicale, che ospita parte delle riprese. La regia di Francesca Romana Massaro e Francesco Antonio Mondini segue un percorso narrativo non lineare, intrecciando episodi significativi della vita di Califano con i suoi luoghi e la sua musica.

Le emozioni, il fiato corto e il cuore che batte all’impazzata sono il vero significato della vita,” scrive Califano nel suo libro “Il cuore nel sesso”. Questa riflessione guida la struttura del documentario, che evita una cronologia tradizionale per offrirci un racconto dinamico e caleidoscopico.

Uno sguardo visivo evocativo

La scelta stilistica del film privilegia primi piani intensi e atmosfere notturne, evocando il mondo che Franco amava. Celebre è la sua frase secondo cui andava a dormire cinque minuti dopo tutti gli altri, per godere di attimi in più da raccontare.

L’anteprima del documentario è fissata per il 25 ottobre alle 18:30 al Teatro Olimpico, nell’ambito della sezione “Freestyle” della XIX edizione della Festa del Cinema di Roma.

Interlinea Film e Illmatic Film Group

Interlinea Film, con una storia di progetti internazionali, ha collaborato con nomi di spicco come Abel Ferrara e Shia LaBeouf. Tra i suoi ultimi successi c’è il docufilm “Turn in the Wound”, presentato alla Berlinale 2024.

Illmatic Film Group, giovane realtà del panorama audiovisivo italiano, si è affermata con titoli come “La partita” e “Dope Boys Alphabet”.

Con questo documentario, il mondo celebra la figura di Franco Califano, un artista che ha segnato profondamente la musica italiana e che continua a vivere nei ricordi e nelle opere di chi lo ha amato.

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