Napoli, dedicata all’archeologo Sebastiano Tusa la mostra “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area flegrea e in Sicilia”

NAPOLI – Partita la mostra, tanto attesa, “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area flegrea e in Sicilia”, nel Parco Archeologico dei Campi Flegrei fino al 6 gennaio nel suggestivo Castello di Baia.

L’esposizione, con allestimento e curatela realizzati da Teichosarcheologia, offre ai “viaggiatori” una narrazione della stagione dell’archeologia subacquea in Italia, ed è un omaggio all’archeologo Sebastiano Tusa scomparso tragicamente agli inizi di marzo.

L’esposizione è un racconto fin dalle prime fasi pionieristiche subacquee, partendo dagli anni ’50, contrassegnate dalle grandi scoperte che ne sono derivate e che hanno dato un significativo impulso alla ricerca scientifica in questo settore, alla relativa applicazione delle tecnologie più avanzate e alla nascita di strumenti di tutela specifici, fino a giungere alla costituzione della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia da parte dell’archeologo Sebastiano Tusa.

Il percorso espositivo è un “viaggio” del nostro passato tra i reperti archeologici, tra questi le lucerne che sono una parte delle 12.000 mila ritrovate, e gli strumenti che hanno aiutato i “pionieri” ai ritrovamenti. I viaggiatori con l’exhibition vivranno un’esperienza emozionante ed immersiva grazie all’aiuto delle tecnologie, materiali video e fotografici d’epoca con allestimento multimediale e sensoriale grazie anche all’aiuto degli effetti sonori, un focus sugli aspetti dell’archeologia subacquea e al contempo in una location storica dove i lavori iniziarono ben nel 1495.

In occasione dell’esposizione “I Pionieri” il Castello Aragonese ha riaperto due nuove stanze ed è non solo una suggestiva cornice, ma è esso stesso un elemento integrante e fondamentale di quanto accaduto in quegli anni.
I viaggiatori in visita ai Campi “ardenti” troveranno al suggestivo Castello un’offerta museale significativa, un percorso espositivo tra documenti d’archivio, foto d’epoca e lettere dei protagonisti della ricerca subacquea, provenienti dagli archivi delle Soprintendenza del ministero per i Beni e le attività culturali, da Istituti specializzati, da archivi privati, dalle Soprintendenza della Regione Siciliana. Un’esposizione ricca d’informazioni, attraverso i relitti ritrovati, e come la ricerca sia riuscita a comprendere i flussi migratori e i rapporti commerciali lungo le coste portuali, le mete del commercio, che sin dall’antichità sono stati luoghi nevralgici dei processi di trasformazione cultura.

La mostra al Castello Aragonese Flegreo è un antefatto ed anticipa “Thalassa. Meraviglia dei Mari della Magna Grecia e del Mediterraneo” che sarà inaugurata il prossimo 18 dicembre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), nel Salone della Meridiana. Un progetto promosso dal MANN, del Parco archeologico dei Campi Flegrei, dall’assessorato dei Beni culturali e dell’identità Siciliana e da Teichos, grazie al protocollo che hanno sottoscritto per sviluppare, nel prossimo triennio, una serie di attività culturali, di ricerca, di divulgazione e informazione. Hanno partecipato alla conferenza del 24 maggio al Castello di Baia, il Direttore del Mann, Paolo Giulierini e Direttore ad Interim del Parco Flegreo, il nuovo Direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Fabio Pagano, il Direttore del castello di Baia, Pier Francesco Talamo.