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Cronaca

NAPOLI E PROVINCIA: "MONNEZZA A ZEFFUNN, A BEVERUN, A MIGLIARA"

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Tempo di lettura 3 minuti Rifiuti e scarichi illegali; sacchetti lanciati dalle auto in corsa, scarichi privati, rifiuti domestici vanno a diventare prelibato cibo per topi e blatte

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di Christian Montagna

Napoli – Rifiuti, rifiuti e ancora rifiuti… Napoli annega nuovamente sotto le acque dell'inciviltà, mosse da ignoranti e noncuranti del benessere ambientale. Pagine e pagine scritte da ogni penna; insulti, vergogna e disprezzo per chi sporca la città; minacce, multe e perfino arresti a quanto pare non sono stati sufficienti a far capire ai pirati dei rifiuti il rispetto verso il prossimo e verso se stessi. Un futuro con queste basi non è pensabile: far convivere i bambini in una città sommersa da topi e rifiuti è contro ogni principio morale. Eppure, qui a Napoli, ci hanno vissuto, ci vivono e chissà per quanto tempo ancora ci continueranno a vivere.

Scarichi illegali, sacchetti lanciati dalle auto in corsa, scarichi privati, rifiuti domestici vanno a diventare prelibato cibo per topi e blatte che, soprattutto di notte, popolano la città. I cittadini continuano a scaricare le colpe sul Comune che a sua volta le rimanda all'inciviltà dei cittadini. Un cane che si morde la coda o meglio che si taglia letteralmente la coda da solo. Una danza di responsabilità che non fa altro che evitare la risoluzione del problema. Non c'è estate che si rispetti senza l'emergenza rifiuti. Troppo presto per parlare di differenziata in un luogo in cui ancora si fatica a far capire che i rifiuti non si abbandonano sui cigli delle strade.

E perciò, strade come discariche, marciapiedi tappezzati di ogni cosa, parchi pubblici inquinati. Ma quando finirà tutto ciò? Soltanto la scorsa settimana, in seguito al grande evento del Comicon tenutosi alla Mostra d'Oltremare a Fuorigrotta, il quartiere è rimasto invaso da rifiuti. Cartacce, volantini, spazzatura, lattine, bottiglie per giorni hanno abitato i marciapiedi del quartiere residenziale instaurando una non pacifica convivenza con gli abitanti, costretti a chiedere aiuto alla stampa. Certo è, che in questo caso Comune e inciviltà hanno percorso lo stesso binario: dopo un evento di enorme portata, che ha attirato migliaia di visitatori e con essi migliaia di incivili, sarebbe stato quasi scontato prevedere una raccolta extra di rifiuti…Ma, da quel palazzo, tutto tace.

Un giro di perlustrazione di città e province ci ha permesso, ahimé, di realizzare un orrendo reportage che testimonia lo stato in cui soprattutto le periferie versano. Castel Volturno prima fra tutte vive nuovamente un'emergenza: differenziata non eseguita, raccolte irregolari dei rifiuti e litorali inquinati che, se non fosse stato per gli "angeli della monnezza" che per giorni si son dedicati alla pulizia, sarebbero apparsi come vere e proprie cloache. Eppure, il tutto sembra strano; pare difficile a questo punto pensare che il Medioevo sia passato così tanti anni fa…Stessa storia per Pozzuoli dalla quale alcuni lettori hanno segnalato foto che riprendevano "grandi uomini" nell'atto di liberarsi dai finestrini di auto in corsa di enormi sacchetti di rifiuti. Anche Melito non se la passa per niente bene: tramite i social network, è giunta voce di una grande emergenza mal gestita e di un Comune che proprio non vuol vedere. I cittadini infatti attraverso un tram- tram di notizie e un'organizzazione ramificata attraverso Facebook, stanno cercando di organizzare una protesta davanti alla sede del Comune e perché no, invaderla di rifiuti!

Altra emergenza agli Astroni in cui da una parte convivono ampie vigne, campagne, paesaggi naturalistici mozzafiato, fauna di uccelli e animali protetti, mentre dall'altra, una vera e propria discarica a cielo aperto lunga oltre 2 km che taglia a metà il parco naturalistico del WWF. E' proprio in questi tratti di strada in cui il traffico è raro che i pirati dello scarico illegale agiscono, occupando pian piano interi manti stradali. A popolare questi 2 km di inciviltà, qui, sono stati rinvenuti materiali di risulta, scarichi illegali di ditte edili, pezzi di carrozzeria, gomme d'auto, frigoriferi, mobili, il tutto, a pochi passi dalle vigne di falanghina.

Ma non finisce qui: a Capodimonte, ad inquinare per la maggior parte sono i tossicodipendenti e i clochard che sporcano le strade con escrementi e rifiuti di ogni tipo. La zona antistante la scuola Lezzi è stata letteralmente invasa da siringhe ed escrementi e perciò sono state installate due videocamere per monitorare la situazione oltre a due agenti della polizia municipale. Inoltre, in tutta la zona sono stati esposti cartelli che ammoniscono i trasgressori sulle sanzioni a cui si potrebbe andare incontro, con la speranza che almeno queste "minacce", possano far nascere quel senso civico ormai latitante in alcuni napoletani.

Fortunatamente, una bella notizia giunge invece dalla provincia di Caserta in cui le guardie ambientali, in azione presso isole inquinate, hanno analizzato i contenuti dei sacchetti abbandonati per strada e ritrovando una bolletta Tim sono riusciti ad identificare l'incivile di turno e avviare procedure a riguardo. Troppo poche però queste notizie per poter far pensare ad una risoluzione del problema.

Mentre chi si affanna a conquistare voti e consensi in vista di elezioni avanza irrealizzabili proposte risolutive, a Napoli, continua ad esserci "monnezza a zeffunn, a beverun, a migliara…"

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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