NAPOLI: FAMIGLIE CON BAMBINI SFRATTATI DALLE SUORE

di Christian Montagna

Napoli – Proprio nel periodo in cui non si fa altro che parlare di occupazioni abusive di case e strutture private, a Napoli si verifica un maxi sgombero delle famiglie occupanti ma, caso strano, pochi ne parlano. Telegiornali nazionali, quotidiani e programmi di approfondimento sembrano non interessarsi di questa storia e chissà perchè. Ah già, dimenticavo di dire che la struttura occupata in questione è un'ex scuola media attualmente di proprietà dell'Ordine delle suore del Buon Pastore frutto di una donazione. Incredibile ma vero, le suore hanno chiesto l'intervento delle squadre anti-sommossa per portare avanti lo sgombero coatto, noncuranti delle trentacinque persone tra cui cinque bambini e sette extracomunitari che sarebbero finite in strada. Ma sbaglio o stando alle parole del Santo Padre gli ordini religiosi dovrebbero essere super disponibili verso gli ultimi? A quanto pare, a Napoli non è stato così.

Erano le sei del mattino di mercoledì 11 febbraio quando gli uomini della Questura di Napoli fecero irruzione nella scuola Belvedere per sgomberare le nove famiglie occupanti. Tra scontri, proteste, urla e pianti, gli occupanti uscirono dalla struttura in attesa di una diversa collocazione. Alcuni, salirono sul tetto in segno di protesta, altri tentatorono di opporsi ai militari, altri ancora optarono per la via del dialogo ma a poco è servito il tutto, comprese le imprecazioni delle povere madri che ormai lì avevano costruito una piccola realtà per i loro figli. La notizia presto ha fatto il giro del web e per fortuna qualcuno è andato a scomodare gli assessori campani. Ma le suore in tutto ciò? Irremovibili, senza alcuna pietà per i poveri occupanti e senza alcuna intenzione di cambiare idea hanno invitato le famiglie a rivolgersi ad un altro ordine religioso. Glissano, dicono di non sapere nulla, non vogliono rilasciare interviste e attraverso un rimpallo di responsabilità tra Roma e Napoli, si accusano a vicenda di questo gesto appellandosi alla legge. Grande è stato il clamore tra la curia campana ma al momento, pare che nessuno abbia potuto far niente: le famiglie sono state trasferite in un albergo ad Agnano grazie alla mediazione dell'amministrazione partenopea e intervistato l'assessore Fucito, ha rivelato di non poter assegnare loro le case popolari viste le lunghissime fila d'attesa da rispettare.

Ma come hanno trascorso la prima notte senza tetto gli sfollati? Terribili le dichiarazioni, si parla di una vera e propria violenza da parte della polizia; trattati come i peggiori criminali, non hanno avuto il tempo di poter prendere i vestiti e i pochi averi che si sono ritrovati in strada come fossero deportati di guerra. Non sono mancate le accuse nei confronti delle suore colpevoli, a detta degli occupanti, di praticare una falsa religione e di interessarsi unicamente alle entrate economiche che quella struttura potrebbe fruttare. Occupato lo scorso otto novembre, l'edificio è stato letteralmente rigenerato e pulito dagli occupanti, messo a nuovo e liberato dai ratti con il benestare degli abitanti della zona ma tutto ciò non è bastato. Nel frattempo, non sono mancate le manifestazioni in strada da parte degli sfollati prima a Via Verdi e poi nella zona circostante il palazzo San Giacomo. Inoltre, il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris che ha incontrato le famiglie, ha invitato a chiedere un ulteriore colloquio alla curia, ahimè, senza alcun esito.

L' edificio che fino al 2011 ha ospitato una scuola media, precedentemente era stato occupato da altre famiglie sfrattate nell'agosto 2013, dopo due anni di disuso. Donato nel 1955 alle suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore da una ricca contessa, con l'intento di destinarlo ad iniziative sociale, è diventato una vera e propria proprietà delle suore e potrebbe a breve essere venduto. Inizialmente, il Comune ha pagato l'affitto per crearvi una scuola ma in seguito alla chiusura, le suore secondo alcuni sfrattati, avrebbero intenzione di costruirne un bed& breakfast. Anche con Il Comune di Napoli che aveva affittato le mura le suore erano state poco clementi; pare infatti che a causa di un ritardo di un pagamento mensile, le suore abbiano ordinato lo sfratto della scuola.

Suore troppo attaccate al denaro? Suore poco clementi o suore che professano una falsa religione? Certo è che risulta veramente strano che un ordine religioso si comporti in questo modo verso i più bisognosi. E' pur vero che occupare una proprietà privata non è previsto dalla legge italiana ma almeno un minimo di senso civico sarebbe stato d'obbligo soprattutto in caso di madri con i loro bambini e padri di famiglia improvvisamente senza lavoro. Inoltre, il palazzo è stato reso abitabile, gli occupanti si son dati da fare mettendo letti, porte e bagni per dare uno spiraglio di futuro migliore a quei bambini che chissà quanto avranno già sofferto. Non può bastare questo? Non si può essere così attaccati al codice penale proprio ora: una religione come quella cattolica che professa un amore verso il prossimo e verso i più bisognosi non prevede questo. Il papa a Roma che ordina ripetutamente l' ospitalità ai bisognosi, il vescovo di Napoli consapevole e d'accordo con questa occupazione ha offerto assistenza, vestiario e cibo a queste famiglie: perchè allora le suore hanno potuto chiedere alle forze anti-sommossa di sgomberare uno stabile? C'è qualcosa che non torna. Possibile che gli alti vertici della Chiesa non abbiano potuto fermarle? E' il classico paradosso all'italiana di una chiesa che troppo spesso fa acqua da tutte le parti; di un ordine religioso che molto probabilmente non rispetta le regole imposte dalla religione. Ma visti i fatti, qui si tratta semplicemente di comuni esseri umani e non suore appartenenti ad un ordine religioso, che pensano solo ed unicamente alle entrate economiche. Ripeto, occupare una proprietà sarà pure un reato ma risulta davvero difficile stabilire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato in questa circostanza…