Napoli nel cinema, un allestimento sotto le stelle al Real Bosco del Museo di Capodimonte

NAPOLI – Cinema sotto le stelle all’interno dell’incantevole e magico Real Bosco del Museo di Capodimonte del capoluogo partenopeo in occasione della rassegna “Napoli nel cinema” partita il 19 luglio al 25.
Per l’occasione l’intera area è stata allestita come una vera arena cinematografica, l’intento della rassegna è stata di vedere proiezioni di sette pellicole importanti gratis che hanno fatto la storia del cinema partenopeo ed italiano dal dopoguerra fino ai giorni nostri.

Le proiezioni

Le proiezioni si sono svolte sulle praterie della zona della Fagianeria, ed i visitatori per l’occasione hanno avuto la possibilità di sedersi su sedie da regista, sdraio oppure stuoie a contatto sull’erba e godersi il fresco d’estate totalmente immersi nella natura. Ad aprire le “scene” è stato il film del 1954 di Ettore Giannini dal titolo “Carosello napoletano” con Sophia Loren e Paolo Stoppa vincitore del Prix International al Festival di Cannes, la rassegna è stata chiusa con il film “L’amore molesto” (versione restaurata) di Mario Martone del 1995.

La rassegna

La rassegna inserita nel progetto Carta Bianca nel Bosco, è realizzata grazie al contributo della Regione Campania, curata da Maria Tamajo Contarini ed è stata organizzata da Marialuisa Firpo per conto della società Stella Film srl. La conferenza stampa è avvenuta il 17 luglio nel cortile del Museo di Capodimonte ed hanno partecipato alla presentazione il Direttore Sylvain Belenger direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Patrizia Boldoni Coordinamento regionale delle arti e della cultura, il produttore cinematografico Luciano Stella e Maria Firpo e la curatrice della rassegna Maria Tamajo Contarini del Museo e Real Bosco di Capodimonte.

Le reazioni

Entusiasta l’amministratore della Stella Film Luciano Stella: “ Il Museo e il Bosco di Capodimonte sono per Napoli un simbolo. La storia ed il passaggio antico e tranquillo ne fanno uno dei luoghi più affascinati della città, ideale per attività culturali che possono consentirne la fruizione in maniera insolita. Sono certo che il Cinema come è già accaduto diventerà veicolo di attrazione e cantore di tanta bellezza. – ha proseguito inoltre sempre Luciano Stella- Dedicare questa rassegna al cinema napoletano, dalle origini ad oggi, mette l’accento sulla ricchezza del nostro patrimonio culturale, in particolare su quello cinematografico che proprio in questi ultimi anni sta vivendo una fortissima spinta verso nuove frontiere. Siamo felici di essere al fianco del museo di Capodimonte e di Sylvain Bellenger, direttore lungimirante e molto attento alla Settima arte che già dallo scorso anno ha aperto le porte”.

Il museo

Il Museo di Capodimonte è la Casa di tutti artisti, polifunzionale aperto a tutte le espressioni artistiche pronto ad accogliere arte figurativa, musicale, letteraria e cinematografica, senza distinzioni tra le varie espressioni umane, senza schematizzazione e sempre pronto ad accogliere innovazione avendo sempre rispetto per la tradizioni delle innumerevoli espressioni umane.
Il film proiettati nel Real Bosco sono stati:

– “Carosello napoletano” di Ettore Giannini del 1954 con Sophia Loren e Paolo Stoppa
– “Vacanze a Ischia” del 1952 di Mario Camerini, Vittorio de Sica, Peppino de Filippo, Isabelle Corey, Nadia Grey
– “FF-SS”- Cioè…che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene?. Di Renzo Arbore e Massimo Troisi del 1983
– “L’uomo in più” di Paolo sorrentino del 2001
– “Spara forte, più forte…non capisco” di Eduardo De Filippo, Marcello Mastroianni e Raquel Welch del 1966
– “Gatta Cenerentola” di Alessandro Rak del 2017
– “ l’amore molesto”(versione restaurata) di Mario Martone del 1995

Cenni storici sul cinema a Napoli e i personaggi che hanno segnato la produzione cinematografica a Napoli e in Italia prima degli anni trenta

ll cinema napoletano inizia alla fine del diciannovesimo secolo registrando opere cinematografiche che hanno fatto la storia del cinema italiano fino al ’31 quando il governo fascista emanò la “riforma” del cinema in cui si prevedeva la centralizzazione della produzione cinematografica a Roma ( nel ’37 la nascita di Cinecittà) e leggi censorie che proibivano l’uso del linguaggio dialettale.
Napoli divenne una location che gli storici del cinema concordano che sarebbero stati girati nel capoluogo partenopeo circa 600 film tra cui “Panorama of Naples Harbour” del 1901, prodotto dalla Warwick Trading Company. Nel 1896 il Salone Margherita dei fratelli Marino ospita la nuova invenzione “cinématographe” dei fratelli Lumière, due anni più tardi nel 1898 il padovano Mario Recanati è considerato il primo in Italia a distribuire e commerciare film ed ad aprire la prima Sala Cinematografica, in Galleria Umberto I a Napoli, al numero civico 90.

I Fratelli Lumière anche loro vennero rapiti dalla città della sirena Partenope, nel 1898 effettuarono alcune delle loro prime scene riprendendo Napoli e molte zone della città: la zona di Santa Lucia, via Marina, via Toledo ed il porto.
Il primo e vero film venne girato e proiettato da Fratelli Troncone con “Il delitto delle fontanelle” , e dagli stessi fratelli venne girato il primo cortometraggio “Il ritorno delle carrozzelle da Montevergine”(1900) di Roberto Troncone, ed anche “L’eruzione del Vesuvio”. L’entusiasmo della risposta positiva del pubblico incoraggia la nascita di case discografiche come la Tina Film e la Polifilm. La Vesuvius esporta le proprie pellicole negli Stati Uniti a beneficio della comunità italo-americana

In questi anni nel capoluogo partenopeo si incomincia a pubblicare riviste specializzate come “Il cinematografo”, “Café Chantant” ed “Il programma”.

Nel 1907 debutta Francesca Bertini e nasce anche la “regina” del cinema muto italiano con il film dal titolo “La dea del mare” di Salvatore di Giacomo. Nasce in Toscana di padre napoletano vero nome Elena Saracini Vitiello si trasferisce nel capoluogo campano ed impara la lingua napoletana, tra i film che la resero prima diva indiscussa italiana, lavorando anche come aiuto-regista fu “Assunta Spina” con la regia di Gustavo Serena nel 1915, il film è considerato tra i migliori film muti del cinema napoletano e anticipatori del neorealismo. Nei primi anni ’10 e anche nel primo dopoguerra il mito dell’attrice toscana-partenopea è stato forte, tanto che può essere paragonata a dive come Greta Garbo.
Molto abile nel dosare le sue apparizioni in pubblico è stata precorritrice del divismo e dello Star System, per lei fu infatti coniato il termine “Diva” nel 1915 rendendola prima star del cinema internazionale, ed inoltre fu anche sceneggiatrice con lo pseudonimo Frank Bert.
Intorno agli anni’10 del novecento si cominciò a sentire la crisi in Italia dovuta alla forte concorrenza straniera che offriva film più rifiniti, e per attirare a sé gli spettatori i proprietari delle sale cinematografiche inventarono una nuova formula di intrattenimento che consisteva nell’alternare le proiezioni con esibizioni di comici, fantasisti e cantanti.

Altra figura femminile che diede un impulso al cinema partenopeo definita come la pioniera del cinema italiano è stata Elvira Coda Notari, nasce a Salerno nel 1875 muore a Cava de’ Tirreni nel 1946, fondò nel 1905 (circa) FILM DORA collaborando come regista, sceneggiatrice e produttrice ed anche una scuola d’arte cinematografica. Ricordiamo che Elvira Coda Notari da semplice laboratorio artigianale nel 1915 trasformò la sua casa di produzione tra le più di maggior successo italiane, aprì inoltre a nel 1925 New York la Dora Film of America. Verso gli anni ’30 del novecento si ritirò e il marito trasformò la casa di produzione cinematografica in una casa distribuzione. Dagli anni trenta a Napoli non si produce quasi nulla a parte pellicole di repertori musicali di storie d’amore laceranti. La censura in quegli anni non arrivava nelle periferie e nei teatri di periferia ed ebbero ancora ampio spazio durante l’ avanspettacolo l’improvvisazione, la battuta forte ironica e dialettale e pungente. Il secondo dopoguerra la produzione cinematografica napoletana riprende, infatti vengono a girare Roberto Rossellini con il secondo episodio del film “Paisà” candidato all’oscar, venne girato il film “ L’oro di Napoli” del’54 di Vittorio De Sica napoletano d’adozione vincitore di due nastri d’Argento nel 1955, nel 1954 “Carosello napoletano” con Sophia Loren vincitore del Prix international del 1954 al Festival di Cannes. Girarono a Napoli, Nanny Loy, Dino Risi e Mario Monicelli e tanti altri fino ad arrivare ai giorni nostri con Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores e Matteo Garrone. Tra gli artisti partenopei ricordiamo il grande Totò, Eduardo e Peppino De Filippo, Sophia Loren vincitrice di Oscar nel 1960 con “La ciociara” nonché il Leone d’oro, Massimo Troisi con il film “Il postino” con ben due candidature all’Oscar

Giuseppina Ercole