NAPOLI: SCANDALO SANITA', PIOVE NELLA SALA OPERATORIA DEL SAN GIOVANNI BOSCO

di Christian Montagna

Napoli – Quella che Napoli sta attraversando in questo momento è una vera e propria emergenza sanitaria. Sono record i dati delle strutture ospedaliere che non riescono ad ospitare i pazienti. Strutture che già di per se fatiscenti finiscono nuovamente nel mirino dei media. La situazione è allarmante ma se ne parla poco, un po' come accade per tutti i problemi gravi di questa città. A far ancora più scalpore è la notizia che giunge dall'ospedale San Giovanni Bosco. In queste ore la Campania sta affrontando una situazione critica dovuta al maltempo. Piove ininterrottamente da questa mattina e anche dove si pensa di essere al sicuro, piove. Nella sala operatoria dell'ospedale,questa mattina cadeva la pioggia. Una scena degna di film comici, peccato però che si tratti di una triste realtà. Da mesi, esauriti i posti letto in rianimazione, numerosi pazienti sono stati collocati in barelle d'occasione nei corridoi. I tecnici dell'Asl sin da questa mattina stanno lavorando per la messa in sicurezza della struttura. Ma come mai si può verificare una situazione del genere? Semplice, la burocrazia e i soldi che spesso mancano hanno bloccato i progetti per far ripartire l'opera di restyling del pronto soccorso e della sala operatoria. La tensione diventa alta in ospedale, ammalati abbandonati nei corridoi ed esposti alle intemperie. Inevitabili anche le difficoltà sugli interventi chirurgici, solo quelli di massima urgenza sono stati effettuati. I rappresentanti dei dirigenti medici hanno chiesto un incontro urgente con il manager dell'Asl Napoli 1 Centro. Più di una nota è stata inviata in prefettura, ma da li, nessuna risposta. Non è l'unica struttura però ad avvertire questa emergenza: è stato approvato un decreto per trasferire gli ammalati ricoverati in barella al Cardarelli nel Policlinico dell'Università Federico II e nei presidi Monaldi Cotugno e Cto dell'azienda dei Colli. Sono stati individuati cento tredici posti per dare una migliore accoglienza ai pazienti che in questi giorni chiedono assistenza. Ma magari, visti i tempi e viste le epidemie di influenza, ci si sarebbe potuti organizzare un po' meglio già da prima… Ma questa è l'Italia!