NAPOLI: VOLANO BOTTIGLIE SUL PALCO, MALIKA AYANE SE NE VA. ECCO COSA E’ ACCADUTO

di Ch. Mo.

Napoli – Ieri sera, in piazza Municipio a Napoli, durante il programma “Parallelo Italia” condotto da Gianni Riotta, tre militanti di estrema sinistra, ultraquarantenni e aderenti al gruppo “Reddito minimo di inserimento”, hanno creato non pochi disordini in piazza compromettendo la buona riuscita dello spettacolo stesso . La Polizia ha identificato l’uomo che lanciando bottiglie sul palco nel momento in cui la cantante Malika Ayane si stava esibendo, ne ha causato l’interruzione. L’artista, tra scuse e un enorme disagio, ha immediatamente abbandonato il palco. Sull’uomo ora pendono denunce per violenza privata e tentativo di lesioni oltre che per manifestazione non autorizzata e tentativo e/o interruzione di servizio pubblico. La Digos della Questura di Napoli sta analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza per individuare altri eventuali responsabili dell’accaduto.

 

Malika Ayane scrive su facebook. "Napoli questa mattina ha una luce meravigliosa, un peccato lasciarla. Approfitto però della strada verso l'aeroporto per dire la mia su ieri sera che a leggere Twitter o i siti di quotidiani sembra sia successo chissà cosa. Gianni Riotta mi ha telefonato qualche giorno fa per invitarmi al suo programma. Gianni è una persona gentile e un paio di anni fa si è lasciato intervistare da me salvandomi dal buco nero degli ospiti nella prima edizione di 'Sold Out' e poi ero di strada, ovvio che abbia detto si. Ho chiesto di non essere coinvolta in discussioni a sfondo politico perché, pur avendo un'opinione, siamo in un momento in cui capita che le opinioni si urlino – sinceramente a me non piace urlare – e perché volevo evitare che le mie parole potessero essere fraintese o strumentalizzate. Mi piaceva l'idea che ad un programma in cui si discute 'cosa succede in Italia' ci fosse spazio anche per "altro", non solo per l'analisi di drammi e difficoltà. Perché in Italia succedono moltissime cose, per fortuna. Infatti non mi è stato chiesto di dare nessun contributo verso temi delicati e il dibattito è stato lasciato a chi, piaccia o non piaccia, di lavoro si occupa di politica. Il motivo per cui ho smesso di cantare è molto semplice. Nessuno mi ha preso a bottigliate come ho letto in giro, ho visto una bottiglia di plastica sfiorare Brando e ho visto contestatori e polizia correre, il pubblico dentro la transenna attonito e spaventato. quando ho percepito un clima teso e surreale mi sembrava di estremo cattivo gusto rimanere sul palco a favore di camera. Nessuna indignazione, mi sentivo solo un filo fuori luogo. Se fossi rimasta lì a finire di fare il mio lavoro, forse non se ne sarebbe accorto nessuno."