Natale, una ricorrenza che coinvolge grandi e piccini

Mancano solo
pochi giorni al Natale e nelle famiglie, così come per le strade, tutto sembra
essere in attesa di quest’importante ricorrenza.

Tutto,
durante il periodo natalizio “si veste a festa”: pupazzi di neve, palline ed
altre fantasiose decorazioni impreziosiscono le vetrine dei negozi, le strade
si illuminano e le case vanno ad assumere nuove sembianze, tra oggetti e colori
caratteristici di questa festività.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 19/12/2019

Il Natale,
tra tutte le ricorrenze annuali, è di sicuro la più sentita, poiché al di là
della sua valenza religiosa, è in grado di coinvolgere grandi e piccini. E chi
ha la fortuna di avere uno o più bambini in casa, sa di cosa stiamo parlando:
per i piccini il Natale è magia, mistero, fantasia ed attesa, ingredienti,
questi, che crescendo, per ragioni di natura diversa, gli adulti tendono a
dimenticare, ma che con un po’ di impegno e con la vicinanza di un bambino, si
possono facilmente recuperare.

L’infanzia,
nella maniera più assoluta, è l’epoca dell’entusiasmo, del “tutto è possibile”,
dell’eccitazione nella sua forma più pura, della fantasia … quella fantasia che
permette di credere nell’esistenza di un omone vestito di rosso con la barba
bianca, che in una sola notte, trainato dalle renne nella sua slitta
sfavillante è in grado di portare a tutti i bambini del mondo, i doni tanto
desiderati.

Per gli
adulti, quindi, la prima regola da seguire è quella di “lasciarsi contagiare
dall’eccitazione e dalla spontaneità dei propri bambini” (figli, cuginetti o
nipoti che siano), il che vuol dire “tornare un po’ piccini” per predisporsi a
riscoprire il gusto dell’attesa.

Il rituale
dell’attesa, nel periodo natalizio, può contenere tanti piccoli momenti che
ognuno può personalizzare e costruirsi su misura. In fondo, il Natale è per
eccellenza la festa in cui nascono le più belle tradizioni familiari che, nella
loro forma originaria o con qualche piccolo adattamento, diverranno parte del
bagaglio delle generazioni future. Pertanto, sapere che quel tempo condiviso
con i propri bambini, in qualche modo lascerà un segno indelebile nella loro
storia, può essere di grande motivazione rispetto alla riscoperta della famosa
“Magia”del Natale.

Un buon modo
per cominciare ad entrare nel vivo dell’atmosfera natalizia insieme ai bambini,
in particolare quelli più piccini, è spiegare loro ciò che il 25 dicembre
rappresenta, non solo nel suo significato religioso, ma anche rispetto alle
tradizioni ed i riti a cui esso rimanda. Accompagnarli a comprendere il valore
del Natale, servirà a loro, ma anche a noi adulti, per ritrovare quella
serenità che solo una festa così speciale è in grado di riservare.

Per
alimentare ed assaporare assieme il piacere dell’attesa, un’idea molto carina
può essere quella di costruire per il proprio bambino il calendario dell’avvento:
un calendario a 24 finestrelle (corrispondenti al periodo che va dal 1° al 24
dicembre) da riempire con sorprese richiamanti il Natale, che il bambino,
giorno dopo giorno, potrà divertirsi a scoprire prima della grande festa.
Un’idea adatta anche ai più piccoli per aiutarli a riconoscere il trascorrere
del tempo e a controllare la loro frenesia.

Impossibile
poi non condividere la preparazione dell’albero e del presepe, i due simboli
per eccellenza del Natale: allestirli con la collaborazione di un piccino, può
essere per l’adulto un’importante occasione per riscoprire la gioia racchiusa
nelle piccole cose: poco importerà se i colori delle palline non saranno
perfettamente in tinta gli uni con gli altri … il nostro albero, proprio perché
“fatto insieme”, sarà perfetto così com’è!

Un’altra
usanza molto comune nella sera della Vigilia e’ quella di lasciare un piccolo
spuntino per Babbo Natale (che qualche adulto avrà poi cura di consumare), per
ringraziarlo del suo lavoro e per rinforzare, allo stesso tempo, la credenza
che quell’omone tanto generoso sia davvero passato per le nostre case.

Non
dimentichiamoci della letterina a Babbo Natale: un rituale attraverso il quale
il bambino viene stimolato a prendere contatto con i suoi desideri, creando,
fantasticando e ricercando una forma concreta di espressione dei suoi bisogni.

Richiedere
un dono, per poi attendere con ansia il suo arrivo, non solo rinforzerà la
buona condotta del bambino (“i regali sono solo per i bambini che si comportano
bene!”), ma lo aiuterà a capire quanto può essere bello ricevere, anche se non
istantaneamente, ciò che si è immaginato, sperato e sospirato.

E’
importante spiegare ai nostri piccoli che due o tre doni possono bastare, per
non passare il messaggio che sia possibile ottenere tutto ciò che si vuole e
per aiutarli ad apprezzare il valore delle cose. Invitiamoli inoltre a
concludere la letterina, qualora l’età lo consenta, con qualche pensiero
astratto su ciò che vorrebbero veder realizzato per sé o per i propri cari. Non
solo, insegniamo loro la bellezza del donare, oltre che del ricevere, magari
scegliendo o realizzando insieme dei regalini per i propri amici e familiari.

Infine … Si,
alla lettura di fiabe e racconti in tema, da arricchire con “la narrazione di
sé” e di qualche antico ricordo: una buona pratica per permettere ai grandi, di
fermarsi ad apprezzare il “qui ed ora” (seppur con un po’ di malinconia per i
tempi andati) e ai piccini, di dare senso ai propri vissuti, esprimendo,
riconoscendo e condividendo con l’adulto una molteplicità di emozioni.

Estratto dall’articolo a cura della dott.ssa Sara Belli