Nemi, a proposito della Stele alla Folgore… nota di un ex ufficiale di artiglieria

di Massimo Zavaglia*

NEMI (RM) – Ho seguito con interesse la vicenda legata alla posa della stele da parte del Nucleo Paracadutisti Colline Romane organizzata con l’autorizzazione/ beneplacito dell’amministrazione Comunale di Nemi, con tanto di cerimonia d’inaugurazione a cui hanno dato risalto stampa e televisione, locale e nazionale.

Fulminea e agguerrita è stata la reazione di dissenso sia dei consiglieri comunali di minoranza che dell’ANPI, sfociata in una manifestazione lo scorso 7 Novembre.

Il punto è questo:

– E’ legittimo il diritto di esprimere il sentimento di appartenenza dei paracadutisti al proprio corpo, alle proprie origini, ai loro caduti? Rispondo si!

– Ritieni giusta e appropriata la Stele per come è stata eseguita e posta? Rispondo no!

Per motivare e capire occorre fare un pò di chiarezza, almeno per chi non conosce le vicende storiche che andrò a citare.

La Divisione Paracadutisti “Folgore” fu costituita nel Settembre del 1941, con Ufficiali e uomini provenienti da tutti i reparti del Regio Esercito, prese tale nome solo nell’Agosto del 1942. Fu impiegata sul fronte Libico, ricordo indelebile a testimonianza del valore indiscusso del corpo la famosissima battaglia di El Alamein, in quei giorni rimasti nella memoria collettiva i paracadutisti si coprirono di Gloria.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 17/05/2018 sull’ultima battaglia di Takrouna 1943: l’orgoglio italiano sino all’estremo sacrificio

Interamente distrutta in combattimento la divisione venne sciolta a fine 1942

Rimase la 184 Divisione “Nembo” dove confluirono i superstiti della 185.Particolare risalto occorre dare ai fatti avvenuti all’indomani dell’8 Settembre 1943, in questa data tutti i militari dell’esercito Italiano si trovarono di fronte ad una dura scelta:-alcuni decisero per il “Tutti a casa”-altri per rimanere alleati dei Tedeschi-altri per entrare nella resistenza o ancora per combattere a fianco degli Anglo-Americani.

In quei giorni nelle file della Divisione Nembo si registrarono fatti molto gravi che portarono in Sardegna all’uccisione del Colonnello Alberto Bechi Luserna, eroe indiscusso di El Alamein, fu ucciso dal Capitano Corrado Alvino per impedire al XII Battaglione comandato dal Maggiore Mario Rizzatti di unirsi ai tedeschi della 90 divisione Panzergrenadier. Anche nel III Battaglione dislocato in Calabria ci furono delle defezioni, la maggior parte dei militari comandati dal capitano Edoardo Sala decisero di confluire nella Repubblica Sociale Italiana.

Il reduce della battaglia di El Alamein Luigi Tosti nell’intervista a Officina Stampa del 17/05/2020 ricorda quella che fu l’ultima battaglia contro le truppe alleate combattuta all’arma bianca

Ritroviamo questi personaggi nei pressi delle nostre amate “colline Romane” nel 1944 a fianco dei tedeschi per opporsi all’avanzata degli Alleati dopo lo sbarco di Anzio.

Il Capitano Alvino morì presso il “fosso della Moletta” nei pressi di Aprilia, non molto distante dall’attuale centro commerciale Aprilia 2, il Capitano Sala partecipò alla “difesa di Roma” presso castel di Decima, suo è il motto”Per l’onore d’Italia” dei combattenti della RSI.Venne chiamato Esercito cobelligerante Italiano l’insieme dei reparti che combatterono a fianco degli alleati.

In questi reparti ritroviamo anche la parte più numerosa della divisione Nembo.Sempre per rifarci agli episodi fin qui narrati e per dire che non tutti i paracadutisti combatterono nella Repubblica Sociale vorrei citare il capitano Carlo Francesco Gay, il quale l’8 Settembre decise di non seguire il suo comandante Edoardo Sala e dandosi alla macchia formò il 1° squadrone FLa effe sta per “Folgore” che risali la Penisola davanti al XIII Corpo d’Armata Britannico.

Ritengo che gli autori della Stele si siano adoperati affinchè emergessero forti i richiami a quella componente della Folgore che operò appunto per “L’onore d’Italia” nella RSI e anche nei pressi delle colline Romane.

Credo che l’Amministrazione Comunale di Nemi volontariamente o involontariamente abbia appoggiato questo progetto di parte che come i fatti dimostrano ha suscitato e continua suscitare sdegno e perplessità.

*Cittadino di Nemi, storico dilettante ex Ufficiale di Artiglieria