NEMI: ALBERTO BERTUCCI E LA LEGALITA'

Riceviamo e pubblichiamo da "Insieme per Nemi" 

Caro Direttore,
la trascorsa giornata del 12 dicembre è memorabile per due motivi, peraltro, strettamente collegati tra loro: la sentenza del Tribunale Penale di Velletri che Ti ha giustamente prosciolta dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa e l’articolo con il quale l’hai salutata sul Tuo giornale.
Complimenti, perché hai saputo fondere, e con equilibrio, la soddisfazione per la vittoria e lo sdegno verso chi ti aveva ingiustamente accusata.

Tutti i cittadini ricordano quel manifesto con il quale Bertucci aveva denunciato l’esistenza, a Nemi, di una stampa “cattiva” perché, a suo dire, pregiudizialmente critica nei suoi confronti ed aveva chiamato a raccolta sostenitori e cittadini con un esercizio di vittimismo veramente encomiabile.

“Pore creatura!!” Aveva infatti esclamato più di un cittadino in buona fede e disponibile a dare credito a quella onestà intellettuale che, fino a prova contraria, l’opinione pubblica può concedere al “primo cittadino” del proprio paese.
Ma il tempo è galantuomo nel senso che fa maturare gli eventi e dimostra che, per fortuna, l’occhiuto vittimismo qualche volta paga chi lo sa esercitare, ma non per sempre.
Bertucci & C. hanno tentato per mesi di costruire un mostro dalla penna inzuppata di veleno.
Hanno tentato di accreditare un principio: abbiamo la stampa contro e pertanto “non ci possiamo muovere”, “non possiamo agire”.
Il giochetto è finito dopo il ceffone impartito loro dal Tribunale.

Le conseguenze politiche di questa sconfitta saranno destabilizzanti per Bertucci & C., poiché si vanno sommando a quelle degli insuccessi di questo fallimentare primo anno a mezzo di consigliatura.
Il loro capitale di credibilità, fondato sulla sabbia delle facili e sguaiatissime promesse elettorali, si è fatalmente prosciugato.
Nonostante ne fosse il vice-sindaco, il Bertucci lavorò ed operò in ogni modo per minare la credibilità della Giunta Cocchi, fino a raccoglierne il frutto malsano della sua elezione a Sindaco.
Quella macchina da guerra ora, si sta rivoltando contro il conducente e la sua sgangherata officina sta franando sotto il peso dei problemi, al novero dei quali risponde con assoluta incapacità amministrativa e con puro dilettantismo.

Ricordi, caro direttore,
il trionfalismo becero di quelle vele elettorali tronfie ed enfatiche, gonfie di una brezza sedicente primaverile?  Ebbene, quella brezza si è mutata in uno scirocco caldiccio ed appiccicoso che ha fatto piovere sabbia su Nemi e sui suoi abitanti.

A rileggere, infatti, il programma elettorale di Bertucci le lacrime delle risate si fondono immediatamente con quelle di sdegno e di risentimento.
Le promesse per i primi cento giorni di amministrazione sono state catastrofiche: il niente ed il nulla continuano a rincorrersi tra le “camarille” di una corte altrettanto sgangherata; tra l’arroganza degli uni e l’incapacità e l’impotenza di troppi; tra la protervia di alcuni e l’ignoranza generalizzata, intesa come colpevole non conoscenza di tutto.

Caro direttore,
per chi ha amato ed ama questo paese, è particolarmente doloroso affermarlo, ma oggi a Nemi si respira un’aria malsana da basso impero.
Il clima sociale è inquinato dall’omertà diffusa che non consente ai cittadini di esercitare anche il più elementare diritto di critica.
E’ veramente troppo !!!

Caro direttore, infine, è proprio per cancellare questa vergogna, se ci ospiterai sul tuo giornale, vorremmo nei prossimi giorni scandagliare analiticamente tutto il programma elettorale di Bertucci a partire dai fatidici, ed irrimediabilmente per lui abbondantemente trascorsi, primi cento giorni di amministrazione……. ne vedremo sicuramente delle belle !!!!
                        INSIEME PER NEMI

 

Nota di Chiara Rai direttore de L'osservatore d'Italia

Egregio Avvocato Biaggi,
non è la prima volta che sei gradito ospite su questo quotidiano e mi duole ammettere, la nota dolente è soltanto riferita allo stato in cui versa la fu meravigliosa Nemi, che non è la prima volta che cogli in pieno l’atmosfera, i costumi e gli umori che ormai hanno reso la cittadina una sgangherata barcaccia alla deriva con dei timonieri sbronzi di protervia, sudici di arroganza e colmi di incapacità.

E credimi, non sei il solo a vedere Nemi coperta da una coltre di malsani fumi, costretta ad omertosi silenzi e, in un certo qual senso, serva di padri padroni privi però di qualsiasi abilità nel custodire il focolare domestico.

Parlo di focolare perché Nemi è una piccola comunità, un piccolo gioiellino che giorno dopo giorno si fa sempre più opaco sotto gli occhi di tutti; solo c’è chi ha il coraggio di guardare e chi invece indossa ancora le lenti della persuasione in attesa di vedere la “promessa che non c’è”,  abilmente nascosta dietro la prima la stella a sinistra, pronta a cadergli  addosso e a folgorarlo sulla via di Damasco: i venditori di fumo esistono ancora e mutano come i camaleonti diventando all’occorrenza vittime e alla necessità brutte copie di podestà d’altri tempi.

Ebbene, sarò lieta di essere mezzo di diffusione di una libera critica, mai diffamatoria e mai sguaiata rispetto ad una situazione ormai nota: siamo di fronte ad un fallimento sonante e memorabile tanto quanto i fatti di cronaca che hai saputo narrare con precisione e maestria. Non credo che Nemi abbia mai versato in così brutte acque, ma in questo tu e pochi altri che hanno costruito la storia politica di Nemi sapranno darmi conforto. La povertà d’animo rende miserabile qualsiasi gesta. Sarò felice di accogliere “Insieme per Nemi” su questo giornale, mezzo di informazione che risponderà sempre e soltanto ad un solo padrone: il lettore (e su questo mi si permetta di riprendere una nota riflessione del Montanelli).

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