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Roma

NEMI, CAOS TARI: CITTADINI MOROSI O MIRACOLATI?

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Tempo di lettura 3 minuti Potremmo ricevere la lettera del Comune anche a Natale, allora avremmo dieci giorni di tempo per pagare la Tari?

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di Chiara Rai

Nemi (RM) – C’è caos e disorganizzazione nella gestione della Tari da parte del Comune di Nemi. Nonostante l’ormai collettiva conoscenza dei disservizi postali che attanagliano i cittadini, ci si ritrova con una locandina in mano e delle morosità a cui far fronte.  

“Partecipazione Democratica” che vede all’opposizione il consigliere comunale Stefania Osmari ha iniziato a denunciare il disservizio già nel 2012. E nel 2012 Osmari chiese al sindaco di Nemi Alberto Bertucci di intervenire per ripristinare la regolarità nella consegna della posta. All’epoca, a risentirne maggiormente, erano sopratutto i quartieri periferici del paese. Oggi la situazione si è aggravata ulteriormente, tanto che ci sono cittadini che continuano a ricevere bollette scadute o che ancora non hanno ricevuto la famosa lettera del Comune che indica il pagamento Tari e che è datata 8 luglio 2014 (quindi nei tempi per un Comune che però ha un servizio postale regolare). 

Chi non ha ricevuto la lettera ha brancolato o brancola ancora nel buio e l’unica blanda àncora di salvezza consiste in una locandina del Comune prodotta il giorno di scadenza Tari e affissa però solo da poco tempo nei bar e lungo il corso. Nella locandina si legge che il pagamento deve essere effettuato entro il 31 luglio (e il Comune lo comunica il 31 luglio stesso stando alla data che precede un timbro fresco d’inchiostro). Alcuni cittadini di Nemi hanno visto la locandina solo oggi, ad esempio. 

Nell’informativa del Comune si legge anche che il contribuente dovrà effettuare il versamento entro i dieci giorni successivi alla data di ricevimento. Ma come fa il Comune ad accertarsi quando il contribuente riceve la lettera, visto che si tratta di posta ordinaria?  Potremmo ricevere la lettera del Comune anche a Natale, allora avremmo dieci giorni di tempo?

La realtà è che il 31 luglio 2014 la Tari è scaduta e che soltanto in questi giorni (oggi per esempio è 9 agosto 2014) siamo venuti a conoscenza che qualora la bolletta non fosse stata recapitata entro questa incombente domenica 10 agosto 2014, l’ufficio tributi è a disposizione. Che l’ufficio Tributi sia sempre stato ineccepibile e a disposizione dei cittadini è un dato di fatto, quello che non capiamo è come mai  la giunta non ha ne deliberato una proroga alla scadenza del pagamento Tari (in maniera da avere un pezzo di carta ufficiale che garantisca e tuteli i cittadini) e neppure diramato a tutti tempestivamente una comunicazione sulla falsa riga di quella di tanti altri Comuni del Lazio. E’ di qualche ora fa, ad esempio, la nota del Comune di Viterbo dove viene chiaramente espresso: “ il Comune di Viterbo non applicherà alcuna sanzione a chi provvederà alla regolarizzazione del saldo Tarsu 2013 entro il 31 agosto”. 

Insomma i cittadini di Nemi hanno diritto a ricevere una proroga al pagamento che venga chiaramente indicata senza troppi giri di parole? Oppure la comunità nemese deve soltanto subire i disservizi postali e sobbarcarsi tutte le more che ne conseguono? 

Il Comune scrive l’8 luglio, noi pubblichiamo il 14 luglio una nota di Partecipazione Democratica che denuncia ancora disservizi postali, il 31 luglio 2014 il Comune ricorda che il 31 luglio 2014 scade la Tari.

Un cittadino di Nemi ci scrive il 2 agosto lamentandosi di non ricevere la posta e come un veggente, predige:” Quando mi arriverà il modello F23 (precompilato e quindi non modificabile), pagherò, ma certamente incorrerò in successive more e sanzioni e non certo per mia colpa”. 

 Ma perché tanto caos? Fino a quando c’è tempo per pagare? Più che una telefonata fatta dal contribuente al Comune (perché c’è anche la beffa di pagare la telefonata) sarebbe opportuno che si facesse chiarezza, anziché programmare le vacanze agostane e fare felici i cittadini di Nemi con un po’ di schiuma in piazza Umberto I.

LEGGI ANCHE:

 02/08/2014 NEMI: MONNEZZA ET CIRCENSES

 14/07/2014 NEMI, SERVIZIO POSTALE: PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA, "ALLA RICERCA DELLA POSTA PERDUTA"

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Castelli Romani

Colonna, un borgo pieno di strade dedicate alle donne

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Il Comune ha deciso di cambiare la toponomastica per ben sei vie cittadine e contrastare così la forte disparità di genere

Ci sono storie di donne che hanno contribuito a rendere ricca di valori la società. Vanno ricordate e il fatto che esistano amministrazioni talmente sensibili da intraprendere un percorso virtuoso in questa direzione è qualcosa che dona speranza e desiderio di coltivare ancora quei valori che un tempo erano molto floridi. Ci sono sei strade dedicate alle donne che si sommano alle altre quattro già esistenti . È  nel piccolo borgo di Colonna ai Castelli Romani che il Comune ha deciso di cambiare la toponomastica per ben sei vie cittadine e contrastare così la forte disparità di genere che, censimento alla mano, esiste nelle titolazioni. 

Da oggi nella cittadina che conta poco più di 4 mila abitanti, troveremo via Rosalia Marazzano, la storica levatrice di Colonna e poi via Rita Atria, la collaboratrice di giustizia che si uccise pochi giorni dopo la strage di via D’Amelio e via Eunice Kennedy, figlia della famiglia stanutitense Kennedy impegnata nel sociale e nella disabilità e fondatrice di Special Olympics.

Oltre a queste tre grandi donne le cui storie sono ricche di valori, ci sono tre strade che omaggiano tutte le lavoratrici della terra di Colonna, terra ricca di vigneti e di uliveti: via delle Sermentatrici, via delle Scacchiatrici e via delle Legatrici: «Ci alzavamo alle quattro e andavamo nei campi – ha raccontato una donna di 96 anni –oggi i ragazzi che fanno i vandali dovrebbero andarea lavorare in campagna per capire bene il valore della vita». 

Sabato alla presentazione di queste sei nuove strade c’è stata una grande partecipazione da parte della comunità colonnese, donne e uomini del territorio che hanno apprezzato: «Ci siamo mossi – ha detto il sindaco Fausto Giuliani – ancor prima che l’Anci esortasse in maniera virtuosa i Comuni a dedicare tre aree a tre donne, una di rilevanza locale, una nazionale e una straniera. Noi questo percorso lo abbiamo già intrapreso diverso tempo fa, oggi abbiamo cambiato la toponomastica di sei strade e possiamo raccontare le storie delle donne che abbiamo scelto».

E  l’assessora alla Scuola e Pari Opportunità Valeria De Filippis insieme all’assessora alla Cultura Serena Quaglia hanno aggiunto: «Il nostro percorso teso a colmare il divario di genere – dice – non si esaurisce con questa iniziativa perché intraprenderemo prossimamente un progetto con le scuole per titolare alcune classi alle donne costituenti».

Chi era Rosalia Marazzano? La levatrice del paese che tra il 1950 e il 1975 fece nascere a Colonna 625 bambini e bambine. Oggi la strada a lei intitolata si trova in pieno centro storico, sotto palazzo Colonna e ha sostituito una parte di via Della Madonnella che continua ad esistere. Una donna, tra le prime negli anni ’60  a prendere la patente, costantemente aggiornata e soprattutto empatica con le famiglie e con le donne che ha aiutato a partorire: «dare il nome di una strada alla levatrice del paese – ha detto l’insegnante Rossana Laterza dell’associazione Toponomastica Femminile – significa contribuire a dare una identità a questo luogo. La media di strade intitolate a donne va dal 3 al 5 per cento e sono in prevalenza sante, mentre quelle dedicate agli uomini sono circa il 40 per cento. C’è ancora molta strada da fare».

E poi l’assessora alla Cultura serena Quaglia ha fatto un passaggio su via Via Rita Atria, che si trova nella parte superiore di Colle Sant’Andrea: «È stata una testimone di giustizia – ha detto – che ha 17 anni si è tolta la vitauna settimana dopo che venne ucciso il magistrato Borsellino. Era una donna che ha deciso di mettersi contro la mafia e di credere nella giustizia».

Via Eunice Kennedy prende una parte di via Colle Sant’Andrea di Sopra e un pezzo di via dei Mattei: «Una donna che ha fatto la differenza per le persone con disabilità intellettive – hanno detto l’insegnante Gabriella Giuliani e la responsabile di Special Olympics Silvia Merni – ha coltivato una cultura del rispetto e inclusione che passa anche per una pratica sportiva condivisa».  

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Cultura e Spettacoli

San Vito Romano, tutto pronto per “Bastarde senza gloria”

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Il 2 aprile ore 17 al Teatro Caesar andrà in scena lo spettacolo di Gianni Quinto con Gegia, Manuela Villa, Valentina Olla, Sabrina Pellegrino, Giulia Perini, Elisabetta Mandalari, Eugenia Bardanzellu. Co-prodotto dall’Ass. Gold e UAO Spettacoli con il contributo del Nuovo IMAIE, l’adattamento e la regia dello spettacolo è di Siddhartha Prestinari

“Bastarde senza gloria” è un testo contemporaneo che affronta tematiche sociali e vede, ancora una volta, delle donne sul ring della vita, combattere per difendere i propri diritti, in un braccio di ferro con i propri dirigenti d’azienda. A causa di insindacabili tagli al personale infatti, viene richiesto loro di nominare una collega da fare fuori. Questo spettacolo, che ha matrici drammatiche, è una commedia che vede l’eterno colpo di fioretto tra dramma e comicità, in un mix agrodolce in cui ridere è l’unica possibilità per sopravvivere. E’ una lente d’ingrandimento sulla paura che, anarchica, compie scelte inaspettate e tira fuori il nero seppia dell’anima: io contro te. La donna in fabbrica: madre, moglie, amante, lesbica o straniera, non smette di essere donna con tutta la sua complessità e fragilità ma indossando sempre la sua fiera ironia. Si scaglia come un felino, ride di sé stessa, ferisce per sbaglio, uccide se necessario ma rinasce come una fenice, anche a costo di perdere.

NOTE DI REGIA

Una nuova sfida. Un racconto tragicomico ricco di battute al vetriolo, in cui ridere e sbeffeggiare i piccoli, grandi drammi che la vita preserva. Sette donne da raccontare nelle loro fragilità e imperfezioni, nei loro cliché e desideri irrealizzabili. Una pausa caffè si trasforma in uno stillicidio di accuse, giudizi, condanne, in una lotta alla sopravvivenza in cui tutto è lecito.

Appuntamenti

2 Aprile SAN VITO ROMANO (RM)

5 Aprile MATELICA (MC)

6 Aprile CHIETI

Dal 13 al 23 Aprile Teatro MANFREDI di Ostia

Dal 25 Aprile al 7 Maggio Teatro 7 di Roma

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Cronaca

Acilia, in manette un’intera famiglia per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione e possesso illegale di arma comune da sparo

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ACILIA (RM) – Nel corso di un controllo notturno ai soggetti, già sottoposti agli arresti domiciliari, i Carabinieri della Stazione di Roma Acilia hanno arrestato un’intera famiglia, padre di 56 anni, madre di 47 anni e figlio 19enne, gravemente indiziati dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione e possesso illegale di arma comune da sparo.
 
Nello specifico, in via Serafino da Gorizia, i militari mentre salivano le scale che portano all’appartamento del 19enne, sottoposto agli arresti domiciliari, hanno notato uno scambio sul pianerottolo delle scale tra i tre ed un giovane acquirente ed hanno appurato che quest’ultimo aveva appena acquistato una dose di hashish e una di cocaina.
 
La successiva perquisizione domiciliare e sul vano scale, ha consentito ai Carabinieri di rinvenire e sequestrare circa 1,4 kg di hashish, suddivisi in dosi e panetti, un fucile beretta cal.12, 2 cartucce dello stesso calibro, risultato denunciato rubato a dicembre del 2020 a Cerveteri, nonché materiale per il confezionamento e pesatura dello stupefacente. Gli arrestati, al termine del rito di convalida sono stati accompagnati in carcere.
 



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